Talk show? No, grazie

“La nostra associazione vuole staccarsi assolutamente dal modello “talk show”, che tanto piace negli ultimi tempi, soprattutto al pubblico televisivo, e prima ancora agli autori. Ben vengano le opinioni diverse, ma quando si finisce ad assistere a un botta e risposta senza sviluppi non ha più senso continuare”, dice Alessandro Toselli, che specifica anche che Viva Valtenesi non vuole schierarsi né politicamente né ideologicamente, ma solo “far circolare le idee”.

Queste le parole di Alessandro Toselli, referente dell’associazione Viva Valtenesi, che è dovuto intervenire per calmare le acque e interrompere l’acceso dibattito tra Michela Marzano, l’autrice che sabato scorso ha presentato il suo nuovo libro “Papà, mamma e gender”, e uno spettatore “attivo” tra il pubblico, portavoce tra i presenti dell’associazione “La Manif Pour Tous Italia”.

Il pubblico del Palazzetto dello sport di Manerba del Garda era davvero numeroso e, quando è stato il momento di passare il microfono ad alcune persone sugli spalti, si sono fatte strada opinioni agli antipodi: dalle “Caramelle in piedi” a “La Manif Pour Tous”, non mancava proprio nessuno e ognuno ha detto la sua.

Durante la conferenza, Michela Marzano, già due volte ospite quest’anno di Viva Valtenesi, ha chiarito molto semplicemente alcuni passaggi del suo nuovo libro, che tratta un argomento ormai all’ordine del giorno, sia all’interno della vita politica del Paese, sia a livello dell’opinione pubblica.
Un libro non troppo pensato, venuto anche dalle esperienze personali e familiari dell’autrice, filosofa e saggista. “Prima in Francia, e progressivamente anche in Italia, si stava creando confusione in materia di gender: oltre a motivi personali (il fratello della Marzano è gay), alla base di questo libro c’è la mia coerenza nella ricerca per la verità”.

La premessa: dire che l’ideologia gender non esiste, non vuol dire che non si debba parlare di genere, anzi, i problemi scatenati dalle polemiche e dalle seguenti manifestazioni in Italia sulle teorie del gender sono sotto gli occhi di tutti.

“Il mondo e il modo di pensare di ogni Paese è segnato da dualismi e disuguaglianze che hanno strutturato il nostro pensiero, creando una base di discriminazione. Molti si scontrano con le teorie del genere perché pensano siano formulate per eliminare le differenze, soprattutto ultimamente, tra uomo e donna, e per indottrinare i più giovani. Ciò che invece le teorie di genere fanno è cercare di eliminare gli stereotipi: si nasce donna, non si diventa donna. Nessuno nega che un uomo sia diverso da una donna, ma si deve lottare per un’uguaglianza di valore, e non per l’identità formale.”

Quello che manca alla base, secondo l’autrice, è la comprensione di tutti questi nuovi concetti.
E questa situazione di confusione si è fatta ancora più chiara quando si è dato voce al pensiero dei presenti: la “chiarezza concettuale” di cui ha parlato la Marzano sembra ancora lontana anni luce.