«Maria» di Degagna

Due serre artigianali, con dentro 200 piante di cannabis indica giunte a maturazione.
E’ quanto i carabinieri della compagnia di Salò, quelli di Vobarno e i colleghi del Radiomobile, hanno sequestrato fra i boschi della Degagna.  Un’operazione concordata con il 2° Nucleo Elicotteri e i nuclei cinofili dei Carabinieri di Orio al Serio.

A finire nei guai tre giovani: G.D. classe 1986 originario di Marone, G. A. classe 1985 originario di Lovere (BG) e M.E. classe 1990 di Costavolpino (BG), tutti pluripregiudicati per reati specifici.
A “casa”, attorno al lego d’Iseo, fra la Valcamonica e la vicina Bergamasca, si sentivano troppo sorvegliati ed erano già stati sorpresi ad aprile con delle serre artigianali attive.

Ecco perché avevano deciso di trasferirsi dove avrebbero dato meno dell’occhio.
Così almeno speravano.
In Degagna hanno affittato un appezzamento di terreno privato e hanno tirato su due serre, investendo circa 40mila euro in attrezzatura per coltivare marijuana con una metodologia che avrebbe permesso un raccolto ogni 4 mesi, ciascuno del valore di 120mila euro.

Non avevano fatto i conti con le attività di indagine dei carabinieri che a maggio, mentre sorvolavano la zona, già si erano accorti della presenza sospetta delle due serre valsabbine.
A carico del domicilio di pertinenza, per altro, risultavano bollette per 1.500 euro a botta. Energia che serviva per riscaldare le serre, irrigare le piante ed  aerarle a dovere. 

Qualche sorpresa in più anche nella zona del lago d’Iseo, dove a disposizione dei tre i carabinieri di Chiari e di Clusone hanno rinvenuto un’ulteriore coltivazione in-door di marjiuana composta da trenta piante in fiore, completa dì lampade con temporizzatori, deumidificatori, aspiratori, fertilizzanti e manuali dì istruzione, bilancini elettronici di precisione, nonché un chilogrammo di marijuana già essiccata e pronta per essere confezionata e 4.500 euro in contanti, ritenuti essere provento dell’ attività di spaccio, con appunti manoscritti riportanti varie somme a credito.

La vendita al dettaglio, anche questo per non destare sospetti in Valle Sabbia, avrebbe dovuto avvenire nella zona del lago di Iseo e in Valcamonica. I tre arrestati sono stati tradotti nei carceri competenti di Brescia e Bergamo in attesa delle udienze di convalida disposte dalle rispettive autorità giudiziarie.

• Vallesabbianews Tv

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