23 Luglio 2015, 18.52
BLOG. Lo Stellante

Il dio che si diverte

di Nicola Zanoni

Di sangue è sporca la vita, ma della vita stessa è quel sangue. La vita vive del consumare se stessa – cioè la vita vive del proprio disfarsi. Questo la rende a se stessa scacco continuo


La vita in fronte alla vita è un gioco crudele, un crudele baratto dell'anima. Questo la rende – la vita.

Ora, i Greci hanno un dio. Un dio crudele e benevolo. Un dio – greco: Dioniso.
Dioniso è giorno e notte, inverno e estate, eterno e mortale, bambino e vecchio, luce e tenebra, dolore ed ebbrezza, perdita e guadagno, strazio ed orgasmo, preda e cacciatore e lama e carne e amaro veleno e dolcissimo miele.

Si sa che un dio mai può apparire com'è
: si sa che altro appare al suo posto. Si sa che di un dio non si sa: si racconta.
E in un mito antichissimo allora Dioniso è un toro che toro non è, è un figlio che figlio non si vuole. Dioniso è il Minotauro.

La storia del Minotauro
è una storia immonda come immonda è la vita – e sacra in massimo grado, poiché appunto immonda fin nell'abisso: questi sono gli dèi.
Narra di un toro bianco, figlio del mare, e di una regina – Pasifae – che di quel toro, folle, s'innamora. E di un artista – Dedalo – dalla regina chiamato a costruire un inganno che il seme del toro imprigioni.
Dedalo inventa una vacca di legno, Pasifae vi si rinchiude, il toro la monta, il seme si rapprende e un figlio nasce. Non toro né uomo.

Ma ciò che né è né non è, né è visibile né si può vedere
.
E allora il Minotauro viene rinchiuso lontano dagli occhi di chi vede, sepolto vivo in una prigione di cunicoli e anfratti e meandri, costretto in un giuoco violento, gettato in un luogo su se stesso avvinghiato, ritorto, invischiato.
Quel luogo che non è un luogo – creato anch'esso da Dedalo – è il Labirinto: un inganno teso alla vita, al cui cuore sta il dio.

Il seme s'aggrappa e s'inerpica. Il seme risale la donna e attanaglia. Chi entra sa che potrebbe non esservi uscita. Il Minotauro ha sorella.
La sorella conosce la strada e la sicurezza del ritorno. Ancora una volta, una sorella inganna il fratello per un uomo venuto da lontano.
Ha nome di Arianna e il filo famoso a lei stessa prima che al fratello fatale sarà. Giacché chi pretende di uccidere un dio di quel dio s'aspetti la morte, e il ritorno.

Teseo porta Arianna con sé, Teseo la seduce, Teseo uccide il mostro-dio nel labirinto, Teseo abbandona in Nasso la rinnegatrice della stirpe, Teseo ancora non cambia le nere vele segno di lutto con quelle bianche della vittoria, come d'accordo col padre, e sempre Teseo lo vede  gettarsi nel mare quando dalla scogliera, quel cupo simbolo scorgendo all'orizzonte, crede il figlio morto per mano del toro.
Ma che Teseo si sia disperato, questo non è dato sapere.

Dunque il Minotauro è Dioniso. Dioniso è il dio e il dio, imbrigliato dall'arte, viene ucciso dall'uomo con la complicità di una donna. Ma un dio non muore.
E un dio fremente – com'è Dioniso – nemmeno.
Nel livore della lama che fende le carni, nel bollore del sangue che evapora nero, nello stridere al suolo delle corna, il dio già se n'è andato, altrove, e altrove ride di qualunque Teseo, di qualunque Arianna, di qualunque toro e prigione e nave e miseria e dolore e dio. E con se stesso giuoca, bambino.

Pare che, come ogni nato di donna, il Minotauro portasse un nome – un nome mortale. Pare che fosse nome regale ed oscuro.
Lui, sorto dal mare suo padre il toro, in grembo di donna gestato, rinchiuso da uomo e morto da dio, nelle segrete stanze, dietro i paraventi, nei bisbigli di lingue agli orecchi, tra bracciali di cortigiane e coperte di principi – lui era 'Asterion'.

Per noi, 'lo Stellante': gli astri lucenti sul blu del suo corpo lo annunciavano.
Di questo – e di altro, che è questo – qui si proverà a raccontare.



Commenti:
ID59542 - 24/07/2015 16:27:57 - (Dru) - È vero

tutto muta restando identico

ID59551 - 24/07/2015 18:39:17 - (Iclod) -

Titolo del blog ammaliante, titolo del post accattivante, scritto ardente. Un'escalation. Respiro solo al termine di una lettura intensa, piena. Intrisa e odorante di sangue, morte, paura, vita. Urla, si quieta. Si illumina, si cela. Alea iacta est, attendo prosieguo.

ID59566 - 24/07/2015 23:00:09 - (nicolazanoni) -

Caro Iclod, non v'è maggior segno di immodestia che rifiutare i complimenti altrui, negando di possedere le qualità che questi ci ascrivono. Perciò, che dire se non: "grazie"?

Aggiungi commento:

Vedi anche
27/09/2015 10:44

Che cos'è l'uomo? Su 'True Detective' o 'Schopenhauer come sceneggiatore'

31/01/2016 17:59

L'Isola-Che-Non-C'è Si racconta che, verso il 600 a. C. (ma c'è chi sostiene fosse il 490 a.C. - e del resto, si sa, queste cose non hanno tempo), in un'Atene piagata dal morbo della peste, l'arconte Solone mandò a chiamare un uomo da Creta...

06/08/2015 12:31

La caccia selvaggia Maestoso un cervo signoreggia la foresta. La attraversa regale, calmo ne domina al sole il silenzio. Il suo incedere è incedere di colui che non teme e non temendo passa

18/10/2015 16:46

Elogio del falso In un racconto del 1985 lo scrittore svizzero Frederich Durrenmatt immagina che il Minotauro - cui, lo ricordiamo, è 'dedicato' questo spazio - sia rinchiuso in un labirinto ancor più crudele di quello del mito. E, si creda, essere più crudeli dei Greci non è impresa dappoco

01/07/2015 07:35

Urano e Gea Esiste un mito, un mito antico. È, come ogni mito, un mito crudele e vero - un mito greco. Narra di lordure e sangue e, poiché la vita - se non tutta almeno gran parte - è lordura e sangue, è anche un mito doloroso, o ridicolo - il che poi è lo stesso...




Altre da Blog-LoStellante
03/09/2016

La seconda nekyia

Noi abitiamo la verità, come abitiamo la parola. La verità è il luogo dell’accadere mortale, ma non l’accadere stesso, così come il campo di battaglia è lo scenario della battaglia, non già le armi, ed il cozzo, ed il sangue...

(2)
23/04/2016

Il voodoo di Pitagora

Tra le tante domande di varia natura che affliggono la filosofia, una su tutte è degna di particolare interesse – e cioè questa: che cos'è la filosofia?

(10)
16/02/2016

Su Spinoza o dell'inutilità del pensiero

Questo articolo nasce dall'incontro su Spinoza tenuto dal prof. Luciano Pace nell'ambito della 'Scuola di Filosofia' promossa dall'ufficio scuola della Diocesi di Brescia

(14)
31/01/2016

L'Isola-Che-Non-C'è

Si racconta che, verso il 600 a. C. (ma c'è chi sostiene fosse il 490 a.C. - e del resto, si sa, queste cose non hanno tempo), in un'Atene piagata dal morbo della peste, l'arconte Solone mandò a chiamare un uomo da Creta...

(2)
09/12/2015

«Lorem ipsum dolor» o «Del nome inaudito»

“Call me Ishmael”, “Chiamatemi Ismaele”. È l'incipit del celeberrimo Moby Dick (1851) dell'americano Hermann Melville...

18/10/2015

Elogio del falso

In un racconto del 1985 lo scrittore svizzero Frederich Durrenmatt immagina che il Minotauro - cui, lo ricordiamo, è 'dedicato' questo spazio - sia rinchiuso in un labirinto ancor più crudele di quello del mito. E, si creda, essere più crudeli dei Greci non è impresa dappoco

(4)
27/09/2015

Che cos'è l'uomo?

Su 'True Detective' o 'Schopenhauer come sceneggiatore'

(4)
10/09/2015

Quel che resta di Omero

La letteratura europea – e tutto ciò che ne consegue, in forza di tale cominciamento – nasce in ragione d'un banale alterco per una donna...

(2)
17/08/2015

Delle acque, sotto e sopra il firmamento

Separare le acque sopra il firmamento da quelle sotto: questo fa Dio nel Genesi. Questo, e altro - che è intimamente affine a questo...

(9)
06/08/2015

La caccia selvaggia

Maestoso un cervo signoreggia la foresta. La attraversa regale, calmo ne domina al sole il silenzio. Il suo incedere è incedere di colui che non teme e non temendo passa

(1)