sfollati ancora a quota 376
Trentotto milioni e mezzo di euro per far rincasare 1.826 persone. Sono queste due cifre, diffuse ieri dal Commissario Massimo Buscemi, a riassumere efficacemente l’attivitŕ della gestione commissariale del post terremoto.
Il sisma che il 24 novembre del 2004 colpě le zone del Garda e della Valsabbia costrinse 2.202 persone ad abbandonare la propria abitazione: oggi (o meglio, lo scorso 30 settembre, data del rilevamento) sono ancora 376 i cittadini che attendono di farvi ritorno, la maggior parte dei quali - ben 155, come si puň rilevare dalla tabella qui sopra - nel comune di Salň.
Il trend di diminuzione delle persone costrette a vivere non nella propria abitazione negli ultimi mesi risulta fortemente rallentato, ma si ritiene che entro fine anno quel dato di 376 potrŕ essere molto ridotto.
Per raggiungere questo risultato sono stati erogati (al 15 ottobre) complessivamente 38.503.095,47 euro. Di questi, oltre 22 milioni e 250mila sono serviti per finanziare il recupero di immobili privati: 1.267 famiglie hanno ricevuto almeno il primo acconto, mentre per 790 č giŕ pervenuto il saldo; come dire, lavoro finito.
Il prossimo 30 novembre scadrŕ lo stato d’emergenza, con tutte le misure annesse e connesse. Buscemi ha annunciato ieri che, forte del molto che č stato fatto in questi quasi due anni, chiederŕ una proroga di sei mesi per portare a compimento l’opera e per affrontare efficacemente le criticitŕ che permangono, evidenziate in particolare dal sindaco di Vobarno Carlo Panzera.
Restano da risolvere la questione degli sfollati e quella degli edifici pericolanti. Il permanere della prima in parte č riconducibile alla presenza di diversi cantieri aperti, in parte č relativa a inquilini di case in affitto per le quali i proprietari non hanno presentato il progetto o non hanno proseguito l’iter burocratico necessario.
Inoltre vari progetti privati attendono la definitiva approvazione o non sono ancora entrati nella fase dell’esecuzione dei lavori.
Ancora: qualche ritardo si verifica per i progetti di recupero di edifici pubblici e di opere ecclesiastiche, soprattutto perché per la loro approvazione occorre il parere della Soprintendenza.
A questo proposito don Girelli, rappresentante della Diocesi per la ricostruzione post sisma, ha auspicato un maggior coordinamento tra la Soprintendenza stessa e gli organi regionali preposti.
Il «tavolo» del «Pirellino» tornerŕ a riunirsi tra pochi mesi, nell’auspicio che il numero degli sfollati sia ulteriormente calato.
Č immaginabile sin d’ora, tuttavia, che per alcuni casi, quelli che riguardano persone in condizioni economiche tali da non poter sostenere il peso della ristrutturazione della casa, la situazione non sarŕ stata risolta.
Per questi casi il consigliere regionale Osvaldo Squassina (Prc) ha invitato ad una puntuale verifica, preludio a possibili futuri interventi di sostegno.
Buscemi s’č detto d’accordo, invitando sin d’ora i sindaci ad individuare i casi piů difficili.
Alessandro Carini
dal Giornale di Brescia
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