17 Giugno 2015, 08.35
Garda
Deep Walking

Da Briano a Cima e Malga Denervo

di Sonia Piccoli

 Il Monte denervo, suggestivo e magico, ci porta ad altri tempi con la sua Malga Denervo e con i suoi faggi secolari

 


Il Monte Denervo  sorge isolato e boscoso a nord-est di Gargnano, tra la Valle del Vione e la Valle del Rio della Costa.
Sul Denervo si scavarono marmi pregiati che nel passato vennero usati per alcune chiese dell''alto Garda (ad esempio il presbiterio di Monte Castello e il pavimento della chiesa di Muslone) e con essi si ricavarono anche pietre litografiche fra Otto e Novecento.
Mentre la tradizione di leggende popolari, in alcune cavità della zona non meglio indicate, narrano della presenza di streghe.

Il segnavia che ci accompagnerà per tutto il percorso sarà il 32.
E' un sentiero ben tracciato e curato che si inoltra nel bosco dove si incontrano fiori di ogni specie: dalle orchidee ai bucaneve, dai mughetti ai gigli, poi crochipiante come l'Ostrya carpinifolia (carpino nero), fino ai primi faggi.

Si entra in questo magico luogo partendo da Briano, sotto la stradina che porta alla chiesetta degli Alpini.
Ai lati salendo il percorso possiamo incontrare ancora a tratti del terreno più scuro, dove una volta veniva prodotto il carbone di legna: veniva preparato sul posto bruciando in assenza di ossigeno il legno dolce di questi boschi e poi portato a valle con asini o muli.

Da qui si incomincia a salire e poco dopo si raggiunge un primo punto aperto che ci permette di avere un piccolo assaggio di viste panoramiche. In questo caso si vedranno il Monte Pizzocolo, il Castello di Gaino chiamato anche le Tre punte, e Ranzone.

Da qui seguendo la cresta si raggiunge la cima, anche se per la verità questa montagna non ha una cima vera e propria, ma una cresta allargata quasi pianeggiante.

Da qui possiamo vedere i monti Zingla, lo Spino ed il Pizzocolo, l'intera Valvestino e la sua diga. Nelle giornate particolarmente limpide si può vedere la pianura Padana fino agli Appennini.
Proseguendo, poco più avanti incontriamo una piccola ed antica cascina in pietra, ancora oggi, forse, utilizzata come ricovero per gli animali da alpeggio e per i loro guardiani.

Il sentiero la supera e rientriamo in un sottobosco dove si respira aria di magia. Qui incontriamo i primi veri faggi secolari che con le loro forme, i colori e le radici intricate ci proietteranno in un magico mondo immaginario, popolato da gnomi e folletti.

Accanto a questi maestosi faggi in primavera abbiamo la fortuna di incontrare la fioriture delle peonie che io chiamo il "fiore che ride".
Continuando, il percorso si incomincia a scendere e da qui possiamo vedere Tremalzo, Cima Caplone, Cima Tombea e le vette innevate del Carè Alto e delle Dolomiti del Brenta.

Sempre scendendo, incontriamo una delle più belle malghe che io abbia mai visto: Malga Denervo.
Costruita intorno al 1400 con pietre e lastre di piccola pezzatura combacianti perfettamente, quasi completamente a secco.
La malga si è conservata integra nei secoli: al suo interno troviamo un primo ampio locale dove veniva messo il formaggio a maturare (luogo arrieggiato da numerose fessure), l'angolo del camino dove si viene proiettati all'interno del film "Albero degli zoccoli", le stanze poverissime di suppellettili dove allogiavano i malghesi (letto a castello costruito con legno di faggio).
Piu' in basso la stalla e la cisterna per la raccolta dell'acqua piovana.

E' un monumento che meriterebbe di essere salvaguardato: sia per la sua testimonianza architettonica, sia per le emozioni che si provano nell'entrare in quegli ambienti.
Gia' segnalato al Fai con ampia documentazione fotografica.

All'esterno della malga, poco piu' in basso, incontriamo un bosco di faggi vecchi almeno quanto la malga, di una bellezza che toglie il fiato.
Ci riportiamo sul sentiero e con lento camminare, ancora affascinati da questo percorso, ritorniamo a Briano.

Sonia Piccoli - Camminando qua e là
 


Commenti:
ID58577 - 17/06/2015 18:30:38 - (Tc) - Sonia Piccoli...

Che bell'emozione leggere questo tuo articolo...ricordo che anni fa la malga Denervo ancora era frequentata da un gia' anziano pastore,che piu' di una volta vedendomi passare,mi fermava e ospitava cosi anche per fare 2 parole...si poteva respirare quell'atmosfera arcaica oggi ormai sparita,sopratutto per abbandono,ma anche per un scarsissimo purtroppo ricambio generazionale...ricordo 20 o più anni fa la zona era piena di pastorizia ovunque ,Costa,Briano,Liano,Denervo...ora credo che la cosa si sia molto ridotta,ad onor del vero e' qualche anno che non passo di li,magari qualcosa si e' ripreso pero' e'un peccato era cosi bello a vedere sembrava di fare un tuffo nel passato in queste malghe di media/bassa quota...;-)

ID59507 - 23/07/2015 00:50:32 - (silsonia1@gmail.com) - Sonia Piccoli

Ciao Tc,felice di essere riuscita a trasmettere quello che questi luoghi donano .Sonia Piccoli

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