Non demorde il Bordiga dell'Eridio

Tira dritto come un treno il Bordiga dell’Eridio. Cambiata la casacca, da portavoce del “Coordinamento delle Proloco” a presidente del club “lago d’Idro e Valle Sabbia” dell’Associazione “Amici della Terra”, rinnovata la briosa schiera dei compagni di viaggio, eccolo ad elencare i punti di un’ammodernata petizione popolare.
Ancora una volta toccherà agli altri di remargli dietro, spiazzati dopo che credevano di averlo superato.
Pena lo sgretolamento dell’armata che intende salvaguardare il lago: addebito che nessuno, almeno a parole, intende caldeggiare.

Certo il Bordiga e i suoi stanno giocando bene le loro carte, soprattutto considerando che la riunione convocata dal sodalizio per condividere le iniziative da intraprendere è andata in pratica deserta.
“Si vede che avevano altro da fare” laconico il commento del presidente degli “Amici”. Che poi rilancia, velenoso: “Noi la proposta la facciamo lo stesso e a gennaio cominceremo a raccogliere le firme. Chi non ci starà avrà i suoi buoni motivi e certo avrà modo di condividerli direttamente con i cittadini del lago”.

Sei i punti sui quali si cerca la convergenza.

• No alla “terza galleria”, in quanto opera enormemente sproporzionata rispetto al rischio effettivo che corre la popolazione del lago.
• Nuove opere a basso impatto ambientale tra le quali una nuova traversa a scomparsa “sopra” la quale il lago possa scolmare.
• Realizzazione urgente del collettamento fognario circumlacuale.
• Realizzazione del prelievo delle acque profonde del lago per risanarle.
• Rispetto del livello minimo lacuale alla quota di 367,20 mslm.
• Escursione massima del lago di un metro.

“Confidiamo che tra gli enti locali e le varie associazioni si instauri una fattiva collaborazione, sostanzialmente fondata sulla condivisione delle istanze suddivise in nquesti sei punti – conclude Bordiga -. Ci pare condizione necessaria perchè l’azione energica e popolare di difesa dell’importante bene demaniale ed ambientale rappresentato dal Lago d’Idro, avviata nel 2004, possa continuare sempre più forte e riportare così sempre di più il lago al recupero del suo stato naturale”.

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