Nel carniere un airone e una civetta

L’episodio scoperto ieri pomeriggio dagli agenti della stazione gavardese del corpo forestale dello Stato ha riaperto il purtroppo ricchissimo capitolo degli illeciti compiuti da non pochi cacciatori bresciani. In questo caso, un seguace di Diana di appena 25anni e residente a Vallio (O.T: le sue iniziali) imbracciando il suo automatico in località Campagnola di Gavardo è riuscito ad abbattere in poco tempo un raro airone bianco maggiore, una civetta, e alcuni esemplari di pettirosso, cardellino e peppola.
Davvero un bell’esempio di rispetto della legge.

Il cacciatore-bracconiere è stato fermato dalla pattuglia guidata dal comandante della stazione di Gavardo, Tiziano Filippini, durante una operazione di controllo della caccia alle beccacce. Erano le 17.30 quando gli agenti si sono imbattuti nel giovane, e la verifica del carniere ha portato all’incredibile scoperta: tutti i capi abbattuti, con l’eccezione delle peppole, appartengono a specie protette o particolarmente protette.

Ovviamente i forestali hanno proceduto al sequestro degli animali abbattuti e del fucile e alla denuncia del 25enne alla magistratura.
Quello di Campagnola è solo l’ultimo episodio di bracconaggio scoperto dai forestali gavardesi, che si devono occupare della vigilanza non solo venatoria su ben 11 comuni. Nelle ultime settimane, per esempio, gli agenti hanno denunciato un cacciatore che aveva piazzato delle reti, e un’altra «doppietta» che cacciava utilizzando un «fonofil».

C.M. da Bresciaoggi

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