Per l'esattezza 4.355, ovvero la metà più uno degli aventi diritto al voto a Gavardo. "Centrale a biomassa, no grazie" è lo slogan scelto dal Comitato Gaia di Gavardo che ha coinvolto i due gruppi consiliari di minoranza ed il Movimento 5 Stelle e prosegue nella campagna di sensibilizzazione della popolazione
Il Trentino è colmo di centrali a biomassa. Quasi sempre adiacenti ad edifici pubblici. Sono certo che anche loro tengano alla propria salute, che abbiano riflettuto e valutato ogni aspetto. Sicuramente non dobbiamo insegnare noi ai trentini come si vive. Ci sono altre centrali in costruzione in Vallesabbia anche di dimensioni considerevoli. Temo che Gavardo non coglierà un'occasione e si ritroverà circondato di centrali in altri comuni limitrofi. Qualcuno vincerà questa battaglia ma tutti noi cittadini in fondo perderemo. Pensiamoci con serenità.
Ma allora se è così opportuno, perchè tanto mistero, tanti ripensamenti e tante mezze verità da parte di chi sostiene l'opera? Sarebbe interessante confrontare le caratteristiche delle centrali installate nel Trentino o in altri Comuni della Vallesabbia, che ben poco hanno a che vedere con quella proposta a Gavardo: diverse le modalità di approvvigionamento, diversa la resa (rispetto alle necessità oggettive) diverso l'ammortamento.
Le mie sono solo riflessioni non verità assolute a differenza delle sue. Quindi capisco che non è un problema di inquinamento come affermava nel primo commento. Lei ne fa un problema economico di ammortamento e di approvvigionamento. Bene...Ragioni condivisibili ma che possono essere utili a favorire un miglioramento del progetto stesso piuttosto che ad un affossamento. Spero lei possa mettere a disposizione le sue competenze per una soluzione positiva.
Il progetto della centrale di Gavardo non mi sembra assolutamente assimilabile alle centrali esistenti in Trentino, vuoi per le diverse dimensioni dell'impianto, vuoi perche' non e' adiacente agli edifici da servire, vuoi perche' le potenzialita' di approvvigionamento dai boschi di Gavardo sono nettamente inferiori da quelle del Trentino. Le "logiche diverse" che spingono a portare avanti il progetto sono invece forse abbastanza chiare, non certo il benessere comune ma forse il semplice interesse di qualcuno
Quindi non c'entra l'inquinamento come lei mi conferma. Ma le ragioni del no sono un misto di ragioni tecniche di progetto e di probabili furberie personali di qualcuno. Per quest'ultima motivazione se ha maggiori elementi dovrebbe rivolgersi alla magistratura. Se invece le sue sono semplici preoccupazioni non si può di certo bloccare ogni cosa nel dubbio che...Mi capisce che così non dovremmo più fare nulla nella nostra vita. Io sono sempre fiducioso fino a prova contraria. Anche lei dovrebbe volgere in positivo i suoi timori magari proponendo un comitato di controllo o qualcosa di simile.
Le ragioni del no come lei le definisce sono tecniche per quanto riguarda la limitata efficienza dell'impianto (come gia' scritto la lontananza dagli edifici da servire e quindi la logica dispersione di calore, la poca capacit di approvvigionamento dai boschi vicini quindi piu' traffico sulle strade nonche' inquinamento). Il tutto aggravato da un notevole impatto ambientale considerate le emissioni inquinanti che produrra' un impianto di simili dimensioni oltre ai possibili rischi di incidente che non sottovaluterei. Comunque se lei e' cosi' fiducioso (o forse interessato) faccia a meno di firmare la petizione, io invece non ne vedo l'ora...
Se qualcuno si pone laicamente delle domande deve avere degli "interessi"? Lei sposta il piano dialettico verso il tifo da stadio. Mi spiace smentirla ma non ho alcun interesse economico. Le sue illazioni sono una vera volgarità. Buona serata.
spett. Maxero, anzichè porsi "laicamente" delle domande, provi a leggersi la documentazione pubblicata sul sito del Comune e capirà che quanto affermato dal comitato Gaia, non è dettato da un generico ostracismo al progetto, dalla constatazione della sua completa inutilità ed insostenibilità. L'esempio del Trentino non c'entra nulla con Gavardo; la hanno a disposizione del combustibile e lo utilizzano per soddisfare dei fabbisogni reali. Qui invece, il combustibile bisognerà comperarlo, i fabbisogni non ci sono (produrre acqua sanitaria per le scuole ? e chi l'ha mai vista l'acqua calda a scuola? ed in estate che ne facciamo dell'acqua calda ?) ed inoltre l'impianto sarà estremamente inefficiente a causa della notevole distanza dagli edifici da servire (1.770 mt). Ma non occorre che mi risponda, basta che Lei perda un oretta a leggersi la documentazione e probabilmente capirà tutto da solo ...
Apprezzo la sua risposta e la ringrazio. Tra l'altro ritengo molto più sensato un impianto nelle adiacenze degli edifici pubblici. Leggerò quanto a disposizione. Ho partecipato all'ultimo incontro ma mi è spiaciuto non trovare al tavolo dei relatori posizioni a favore. Per chi come me si è avvicinato solo da poco alla questione è parso più un comizio. Spero che alla prossima invitiate anche chi l'impianto lo sostiene motivatamente.
con manierismo e in modo canzonatorio vuole provocare (davvero molto, molto, molto prevedibile). Sono in tanti a saper fare i conti con la penna e, ne converrà, l'approvvigionamento del "cippato" comporta necessariamente un transito cospicuo di mezzi ALIAS INQUINAMENTO e, se non prontamente disponibile, la centrale, che così progettata non può fermarsi, magari dovrà essere alimentata con materiale di provenienza estera o con qualcos' altro (sempre biomassa è) ALIAS INQUINAMENTO. Non prenda fischi per fiaschi e le verità assolute ricerchiamole nel dialogo e nel confronto rispettosi.
Sarebbe assai strano che in un incontro del comitato per il no ci fossero relatori a favore del progetto. Democrazia vuole che chi è per il no spieghi perchè no, e chi è per il sì spieghi perchè sì. Mi sembra evidente che il grande assente in questo caso sia chi vuole costruire la centrale, ovvero l'ammministrazione comunale di Gavardo. Ci perde la democrazia, ci perdono i cittadini che vorrebbero capire.
Quando da una profonda analisi dei dati, la conclusione l'inadeguatezza e l'insostenibilit di un progetto,i cittadini vogliono e devono saperne di pi, anche per capire la logica che a volte sta dietro alle politiche energetiche promosse da legislatori, amministratori, tecnici e imprenditori. Capire cosa si nasconde dietro la green economy diventato non solo urgente, ma vitale per la tutela della salute, dellambiente, di tutte le forme di vita. Gran parte degli imprenditori cosiddetti green hanno lasciato settori dattivit non pi cos redditizie procurandosi una nuova identit. Sorge spontanea la domanda: salute e ambiente non dovrebbero riguardare anche loro e le loro famiglie?Apparentemente s, ma vivendo totalmente immersi nel gioco di forze prevaricanti finisce per prevalere il sentimento di competizione e di dominio, di accaparramento e di subdola colonizzazione della coscienza di massa. L'informazione aiuta a formare le coscienze.
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ID50781 - 15/10/2014 13:20:00 - (RIFLETTO) - tutela della salute
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