Oper internazionale di scacchi a Condino: vince De Santis

Già vincitore nel 2007 e terzo per altre due volte (2008 – 2013) il piacentino ha prevalso su l’antagonista di sempre, vale a dire il piemontese Alessandro Deavi giunto al secondo posto.

“De Santis, maestro Fide e autore di più volumi, ha praticamente ancora una volta fatto scuola e differenza. Si tratta sicuramente di due campioni che di fronte alla scacchiera non si sono pure stavolta concessi sviste ne tantomeno a distrazioni“ dice Andrea Murgia, pavese, veterano di questo torneo e stavolta piazzatosi in 14° posizione.

“Rispetto alle scorse edizioni – fa sapere Cristina Rigo Pernici che è organizzatrice e referente della manifestazione – siamo stati svantaggiati sia dalla crisi economica che grava anche su questo nostro ambiente sia dal fatto che in concomitanza al torneo condinese ve n’erano in contemporanea altri sei tra cui quello di Bergamo che di fatto fa molto richiamo”.

Primo tra i provinciali risulta essere il roveretano di adozione Aleksandar Panjkovic giunto al 5° posto mentre la sorella Teodora si è piazzata in 28° posizione.
Massimo Buglisi è risultato al 15°, Aldo Pretto 21°, Gianluca Bottesi 23°, Gianluigi Filosi di Storo 29° e Giorgio Ziglio 30.

Da almeno due anni a questa parte, in coincidenza con il torneo, anche i bambini di Condino sono frequenti accostarsi a questa disciplina.
Una conferma arriva dalle loro mamme, Manuela Mazzocchi e Carmen Rigotti, che sono solite avvicendarsi mentre loro sono alle prese con gli scacchi. 

“La sensibilità dell’arbitro Italo Ginevrini - parole loro - ha fatto sì che una decina di ragazzini ,di età compresa tra 7 e 11 anni, ogni giorno avessero l’opportunità di confrontarsi in modo da apprendere di volta in volta strategie e tecniche di gioco”.
Non è una vera e propria casualità poiché le adesioni sono state raccolte grazie al passaparola tra le stesse mamme.

“A conclusione del percorso – aggiunge la Rigotti che è anche docente scolastica - non c’è stato alcun compenso al maestro Ginevrini ma solo un attestato di riconoscenza pensato e predisposto dagli stessi ragazzi e un possibile arrivederci tra dodici mesi“.

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