21 Luglio 2014, 07.00
Bagolino
Penne nere

Bagolino, la montagna e gli alpini

di Cesare Fumana

La consegna del Premio Fedeltà alla montagna dell’Ana è stata un’occasione per riflettere sull’importanza di mantenere l’uomo e le sue attività in montagna


Il Premio fedeltà alla montagna dell’Ana è stato istituito «al fine di tutelare e valorizzare la montagna, intesa non solo come ambiente naturale e topografico, ma anche sotto l’aspetto culturale, morale e umano. Viene assegnato all’Alpino che abbia operato per la difesa, la valorizzazione e l’arricchimento dell’ambiente montano e della sua cultura, onde evitarne il depauperamento e contribuire al mantenimento, alla prosperità e al potenziamento degli insediamenti umani in montagna».
Non vi è dubbio che Primo Stagnoli l’abbia meritato. Elogi per la sua persona e per la sua attività sono giunti da più parti in questi giorni.

La consegna di questo riconoscimento è stata l’occasione per riflettere sull’importanza della vita in montagna.

Il presidente degli alpini della “Monte Suello”, Romano Micoli, ha sottolineato come questo riconoscimento vuole dare risalto alle persone che vivono e lavorano in montagna di cui anche il nostro Paese è debitore per le troppe promesse disattese e per una burocrazia che penalizza ancora di più chi vive in un territorio più svantaggiato.

Nel consegnare il premio, il presidente dell’Ana, Sebastiano Favero, così si è espresso «Questo premio è stato istituito 34 anni fa perché si era capito quanto fosse importante, non solo per gli alpini ma per tutti in Italia, guardare alle montagne, a quel punto di riferimento che vuol dire in primis impegno, sacrificio, disponibilità. Voglio perciò complimentarmi con il vincitore di quest’anno, unitamente alla sua famiglia; sono la sintesi indovinata di quello che la nostra associazione vuole esprimere con questo premio: quel modo silenzioso ma vero di impegno, quel guardare alla montagna come una risorsa da amare e rispettare».
Ha poi proseguito dicendo: «La montagna per noi alpini è il momento della sfida ma è anche il momento del traguardo: se siamo capaci di stare insieme, di fare cordata, di aiutarci l’un l’atro, nessuna meta, nessuna vetta ci è impedita. Sono queste le cose che rendono gli alpini diversi dagli altri».
Raccontando, infine, di un incontro con il ministro della Difesa che chiedeva come mai gli alpini hanno così tanta considerazione in Italia e all’estero e si ritrovano anche dopo il servizio militare, così gli è stato risposto: «Perché la montagna, così impervia e così difficile, rappresenta il momento più alto del nostro saper star insieme, del nostro saper condividere, del nostro saper dare agli altri in modo disinteressato, semplice, vero e forte, da veri alpini».

Anche il presidente della Comunità montana di Valle Sabbia, Giovanmaria Flocchini, si è complimentato con il premiato di cui conosce l’impegno anche come presidente della Cooperativa Valle, che riunisce i produttori del famoso formaggio Bagòss.

«Oggi non è facile vivere di montagna, se non si è temprati per questo lavoro – ha detto nel suo intervento il sindaco di Bagolino, Gianluca Dagani –. Se non si è sinceri appassionati del proprio operare, la tentazione di lasciare il tutto verso più facili lidi di fondovalle è davvero forte. Il premio oggi consegnato a Primo non solo è il riconoscimento di una vita vissuta in montagna, di una vita di attaccamento al territorio e alla propria azienda agricola, ma è anche la certificazione dell’importanza di una famiglia che ha in malga tre generazioni: la generazione di Primo con la moglie, quella del padre Giuseppe e della madre e quella dei figli Michele e Roberto. La capacità di appassionare i giovani alle attività agricole in montagna non è da tutti, ma questo è davvero un valore aggiunto di Primo in grado di comunicare concetti profondità pur nelle sue rarissime parole».

E in merito all’attitudine degli alpini per la montagna, così si è espresso il primo cittadino: «Anche oggi, soprattutto nei nostri Comuni, ritengo di fondamentale attualità la “mentalità alpina” che intendo e che vedo ogni giorno come insegnamento alla volontà, allenamento al sacrificio e alla rinuncia, impegno nella formazione di caratteri saldi e seri, come educazione alla fortezza interiore per non farsi travolgere dalle difficoltà, il non cedere alla pigrizia, il mantenere fede alla parola data e al dovere. Gli alpini per questo sanno farsi volere bene, ovunque e da chiunque».

in foto:
. Il presidente dell'Ana Sebastiano Favero e il sindaco di Bagolino Gianluca Dagani
. Il palco con le autorità, il premiato e la sua famiglia
. il capogruppo di Bagolino Elia Bordiga riceve la "radice", simbolo del premio Fedeltà alla montagna dal capogruppo e dal premiato dallo scorso anno



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