19 Luglio 2014, 07.38
Gavardo
Lettere

Il Governo non cambia verso!

di Emanuele Vezzola

Ci scrive Emanuele Vezzola, sindaco di Gavardo e presidente dell'Associazione Comuni Bresciani, esprimendo il suo rammarico per la scarsa attenzione manifestata dal Governo nei riguardi dei Comuni


Il Governo non ha, purtroppo, cambiato verso nei riguardi dei Comuni.
Spiace molto doverlo dire, a maggior ragione perché da chi è stato Sindaco e da chi è stato Presidente dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani era lecito attendersi un atteggiamento diverso e nuovo.
Invece - partendo dagli ultimi mesi dell'ultimo Governo Berlusconi, passando per il Governo Monti, per il Governo Letta e sino ad oggi con il Governo Renzi - sempre più forte è stata l'aggressione dello Stato centrale verso le autonomie locali. E' innegabile: dopo una stagione – quella degli anni novanta – in cui si parlava e discuteva quotidianamente di federalismo fiscale, di sussidiarietà, di livelli decisionali vicini ai cittadini, di valorizzazione delle Autonomie Locali, dopo questa fase, da alcuni anni, è tornata fortissima la propensione centralista dello Stato che invade ogni autonomia periferica e locale con la giustificazione delle esigenze di bilancio e, guarda caso, (ma non è un caso!) questo centralismo di ritorno coincide con una sempre più elefantiaca burocrazia.

Centralismo e crescita dell'apparato burocratico
vanno sempre insieme (lo scriveva già Weber alla fine dell'ottocento e non lo abbiamo ancora imparato!), e questo nonostante le dichiarazioni di semplificazione che ogni governante sbandiera ai quattro venti.
Noi Sindaci lo sappiamo bene: i nostri Uffici sono oberati, soffocati da una marea crescente di adempimenti burocratici che nulla, dico nulla, hanno a che vedere con la qualità dei servizi ai cittadini, altro che semplificazione!

Ma questo contributo non vuole essere l'ennesima lamentazione: sappiamo bene che anche i Comuni devono contribuire al risanamento del Paese e lo hanno fatto fortemente. Ma non si possono non dire alcune cose sacrosante.

La  prima: i Comuni (salvo i soliti casi del Centro-Sud Italia) non sono certo stati la causa del debito pubblico dello Stato.
Rarissimi, almeno al nord, i Comuni con bilanci in perdita, anzi, si era soliti avere un discreto avanzo di amministrazione da investire l'anno successivo.

La seconda: in nessun altro paese europeo il rispetto del Patto di Stabilità nazionale è posto a carico dei Comuni.
Ai  Comuni è richiesto e giustamente, che abbiano i loro bilanci in pareggio, ma il risanamento compete allo Stato che la deve smettere di far fare ai Sindaci gli esattori con conto del Governo.

La terza: non abbiamo mai chiesto di essere esentati dai sacrifici di questo momento tanto difficile.
Ciò che ci offende è l'ingerenza continua dello Stato nella gestione delle nostre Comunità.
Nonostante la Corte Costituzionale abbia già precisato che lo Stato può legittimamente coordinare la finanza pubblica, ma non deve intervenire con norme di dettaglio sulla tipologia di spesa da contenere, nonostante ciò, sono anche in questi giorni, decine le norme che il Governo continuamente inserisce nei Decreti e che intervengono fino a definire quanta benzina si possa acquistare per i mezzi comunali o per i decespugliatori.

Questo è inammissibile e non più tollerabile: lo Stato ci dica pure quali sono le risorse di cui può realmente disporre, ma poi ci lasci gestire i nostri Comuni e ci lasci mani libere sulle modalità con le quali vogliamo garantire i servizi per i nostri cittadini, che soli hanno titolo ad esprimere un giudizio con il loro voto.
Altrimenti cosa ci stiamo a fare: mandi pure dei commissari e si prenda la briga di amministrare gli oltre ottomila comuni italiani.

Smontare, a piccoli pezzi, l'autonomia sostanziale degli Enti Locali con la giustificazione dell'efficienza e delle esigenze di finanza pubblica (e ho già ho detto che la grande parte dei Comuni sono da sempre testimonianza di efficiente gestione della cosa pubblica) rischia di demolire anche l'ultimo livello di fiducia dei cittadini verso le Istituzioni.

Giova sempre ricordarlo: nel contratto sociale che tiene insieme le società, prima dello Stato, molto prima, ci sono i cittadini, i Comuni e poi lo Stato.
Vogliamo ancora sperare che il Governo “cambi verso” ed il Sindaco d'Italia si ricordi con maggiore chiarezza da dove viene, per avere la forza di andare lontano nel rilancio del nostro amato Paese.

Emanuele Vezzola
Presidente Associazione Comuni Bresciani
Sindaco del Comune di Gavardo



Commenti:
ID47429 - 19/07/2014 08:41:09 - (sonio.a) -

Perch tutti i sindaci almeno quelli lombardi non si dimettono in massa?vediamo cosa succede....

ID47434 - 19/07/2014 11:07:31 - (alfo70) - sig

Si. purtroppo e' la pura e' sacrosanta verita'!!!

ID47439 - 19/07/2014 12:21:14 - (armandoilias) - alcuni comune sono preoccupati per l'interventi di renzi.

On line la spesa della pubblica amministrazione La trasparenza è una questione fondamentale per il governo e il premier ha approfittato del suo intervento per lanciare l’annuncio sull’open goverment: “Vogliamo mettere on line ogni centesimo di spesa pubblica di sindacati, partiti e pubblica amministrazione". Renzi ha spiegato che il 6 giugno inizierà la fatturazione elettronica per i fornitori della P. A. Tutti i partiti, i sindacati e chi accede ai contributi di natura pubblica devono avere gli stessi standard di comunicazione dei dati" e "così ogni acquisto sarà tracciabile. Questo cambia la vita alle Regioni, ai Comuni" e agli altri organi dello Stato. http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Renzi-trasparenza-on-line-spesa-pubblica-7c5e51a8-e38b-4a95-8e18-2baf829a92c2.html

ID47441 - 19/07/2014 12:32:24 - (armandoilias) - http://www.innovatoripa.it/posts/2014/07/5567/con-siope-tutta-la-spesa-pubblica-online

A partire dal 16 giugno scorso è possibile a tutti l'accesso alla banca dati Siope, l'infrastruttura informatica nella quale lo Stato, tutti gli enti locali, le università, le aziende ospedaliere, gli enti di ricerca, le Comunità Montane e qualsiasi altro ente pubblico, devono registrare giorno per giorno tutte le loro spese. Ricordiamo che Siope è un sistema di rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri (o cassieri) delle Amministrazioni pubbliche per garantire la rispondenza dei conti pubblici alle condizioni previste dalla legislazione comunitaria. (Link sopra).

ID47444 - 19/07/2014 13:34:33 - (Aldo Vaglia) - A quando l'Italia dei Comuni?

I comuni possono essere protagonisti o semplici esecutori, che ci mettono la faccia, ma che hanno sempre qualcuno piu' in alto a cui attribuire le colpe ed intestarsi gli onori? Questo e' un principio d'irresponsabilita': scaricare sull'ente superiore le proprie incapacita'. Comprese quelle delle entrate fiscali. Ma un'Italia dei Comuni sia che si decida per un sistema centralistico o federale, necessita, prima di tutto che i Comuni si decidano a dimagrire; dagli oltre 8000 diventino 2000 0 3000 come nel resto d'Europa, ma lo facciano loro, non aspettino i tecnici ( politici falliti) per fare questa riforma. Solo dal basso puo' partire il movimento. Dall' alto si potranno avere solo Signorie, Governatorati, una pletora di enti inutili per ripagare i propri servi dei favori ricevuti.

ID47448 - 19/07/2014 17:16:00 - (surfer) - A quando gli Italiani?

Art. 4 Costituzione.Ogni cittadino ha il DOVERE di svolgere, secondo le proprie possibilita e la propria scelta, un'attivita o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della societa.CITAZIONE (ancora molto attuale):Abbiamo fatto lItalia, si tratta adesso di fare gli italiani.Massimo D'Azeglio 1798-1866

ID47456 - 19/07/2014 19:18:01 - (genpep) -

una cosa non mi è chiara, se è così difficile (e disinteressato) fare l'amministratore pubblico, perchè vi scannate all'ultimo coltello per essere eletti?

ID47462 - 20/07/2014 08:21:23 - (bob63) - e io pagho

Da tempo mi chiedo come possano trovare entusiasmo nel candidarsi persone che avrebbero ben altro da fare, la funzione del Sindaco si e' ridotta a livello di amministratore condominiale, questa figura non e' piu un valore aggiunto dove uno ci mette del proprio, ma al contrario un capro espiatorio dei mali Italiani, non sono d'accordo con il sig. Vaglia, anche se si ridurrebbero i comuni non cambierebbe nulla, se non la qualita' della gestione del piccolo, verrebbero come da sempre succede, inventate altre funzioni, altra burocrazia, vedi la gestione delle Province, ma la spesa pubblica continua a salire, guardare il dito e non la luna, lo stato e' un colabrodo di spreco fuori controllo, abbiamo costi di servizi piu' alti e altrettanto di bassa qualita d'europae continuiamo a perseguire la stessa strada, inventiamo enti, leggi,cavilli tutti i giorni per giustificare un esercito di funzionari pubblici, ma sembra che a nessuno interessi o se ne accorga, il destino e' segnato.

ID47480 - 20/07/2014 13:31:20 - (Aldo Vaglia) - Pre Bob63

Si puo' concordare o dissentire sulle mie idee, ma l'evidenza rimane: gli sprechi si combattono solo riducendo. Non e' un'opinione e' matematica. Il sindaco Vezzola e' anche presidente dei comuni bresciani; in questa sua veste nulla puo' fare sulla riforma del titolo quinto, ma molto puo' fare sull'aggregazione dei comuni. Aumentare il peso politico dei comuni, con dimensioni adeguate a tutti i compiti che essi per costituzione debbono svolgere, non e' solo una questione di risparmio, e' anche un processo democratico che avvicina l'elettore all'eletto. Con comuni di una certa dimensione non sono piu' necessari tutti quegli enti creati per gestire servizi sovracomunali, unioni di comuni, consorzi, comunita' montane ecc...Le province retaggio delle prefetture anch'esse non ancora abolite sembrano in via di superamento. La grande incognita, in cui si esalta tutto il degrado della politica italiana, sono pero' le regioni. Enti non territoriali, ma politici creati in quel modo per

ID47481 - 20/07/2014 13:36:02 - (Aldo Vaglia) -

accontentare i comunisti che non potevano per il fattore K partecipare al governo. Come si risolvera' questo problema dara' la misura se le riforme istituzionali e del titolo quinto sono foglie di fico, o la vera intenzione di cambiare.

ID47500 - 21/07/2014 12:14:05 - (armandoilias) - E i 5 vincitori del concorso per funzionari della Provincia di Brescia? Su 700 ce la fecero in 8. Tra di loro Sara Grumi, figlia di Guido, assessore leghista al comune di Gavardo. Katia Peli, nipote dell’assessore provinciale leghista all’Istr

http://www.danielemartinelli.it/2014/07/13/parentopoli-salvini-stizzito-perche-zittito/

ID47645 - 23/07/2014 20:18:08 - (sonio.a) -

Armando pensa hai tuoi amici che sbarcano e a Pozzallo buttano via il cibo...altro che fame!questo uno scandalo!poverini...non digeriscono la pasta!

ID47698 - 24/07/2014 19:18:22 - (astrolabio) -

Il simpaticone capo del governo in mille giorni sistema il paese.Con questo andazzo tra mille giorni solo macerie.Però con "gaia allegrezza"

ID47716 - 24/07/2014 22:00:28 - (roslele) -

sonio non ti preoccupare ora cambieranno menu poverelli, nel frattempo gli italiani si suicidano per la crisi e i nostri vecchi vanno a cercare nell'immondizie la verdura e mangiano una sola volta al giorno....

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