In moto contro il muro

«Mi ha tradito quella curva che dopo l'inizio dolce stringe in modo veloce a sinistra. Ho sentito la ruota dietro che si faceva più leggera e allora, visto che c'era spazio, invece che rischiare di piegare di più e finire per terra, ho allargato sulla sabbia.
Non mi aspettavo certo di finire in quella buca».

Ancora scosso per quello che gli era successo, così la raccontava il 34enne di Sondrio che, in sella alla dua Kawasaki Versys 600 e con la moglie sul sellino posteriore, alle 14 e 30 di questo giovedì stava scendendo la valle Sabbia lungo la 237 del Caffaro.

Aveva appena cominciato a piovere e per l'aderenza delle gomme è il momento peggiore.
La sorpresa però è arrivata quando si è accorto che la macchia d'acqua a pochi centimetri dall'asfalto nella quale era entrato, in realtà, era una larga buca profonda una trentina di centimetri.

Il rimbalzo ha messo in crisi l'assetto e, soprattutto quando si è in due, riprendere la direzione giusta dopo essere atterrati un po' di traverso sulla sabbia è praticamente impossibile.
Idem rallentare, in quelle condizioni.

Il centauro è riuscito ugualmente ad andare dritto senza cadere, non ad evitare però di finire contro il muretto in pietra a latto della galleria del vecchio tram.
Un urto che a quel punto è stato frontale e anche piuttosto violento.

Ad allertare i soccorsi gli automobilisti di passaggio.
Mentre la moglie 33enne non si era fatta praticamente nulla, il marito che le aveva fatto anche da "airbag", dopo un primo tentativo di rialzarsi si è lasciato cadere al suolo, il viso sotto la visiera era una maschera di sangue.

Grande lo spavento, quindi, In codice rosso l'intervento. Per fortuna inutilmente.
All'arrivo della "medicalizzata", infatti, l'uomo si era già ripreso: più che il taglietto rimediato sul naso, causa della copiosa emorragia, a stenderlo al tappeto era stato un un colpo violento rimediato alle parti basse contro il serbatoio della moto, che risultava per altro visibilmente ammaccato.

Un altro brutto momento la coppia l'ha vissuto quando si è resa conto che l'assicurazione che prevedeva il recupero gratuito del mezzo, anche all'estero, ed il rientro a casa o le spese d'albergo, alla loro richiesta d'aiuto li ha invece lasciati con un palmo di naso: «Vi portiamo la moto al più vicino centro di assistenza, poi vi arrangiate", è stata nella sostanza la risposta dell'assicuratore, quando è stato interpellato al numero verde.

Sul posto per i rilievi gli agenti del consorzio di polizia locale della Valle Sabbia.

Visto che tutto sommato la disavventura era finita bene, anche grazie alla velocità tutto sommato ridotta con la quale i due stavano viaggiando, c'è stato anche il tempo di scherzare: quando la moglie ha detto che le faceva un po' male il ginocchio destro e i presenti hanno messo in dubbio che l'urto inguinale del merito fosse stato contro il serbatoio. 

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