Sono rimasto subito sorpreso dalla "natura" del suo "essere", una natura bella, circondata di piante e fiori e dentro una cornice di montagne e paesi con campanili; questo è Barbaine nel suo essere astratto
Un nichilista senza un Dio come il nulla non potrebbe esistere. Allora non è più un Dio o una trascendenza "positiva" quale la "totalità" ad attrarre a sé ogni anelito, ma la "nullità" .
...Meditazione....Ciò che per noi occidentali è sperimentazione, per gli orientali è motivo di vita.Lo scenario, l'occasione, il Don, il merito, possono convincermi della pseudo estasi che può avervi pervaso, innondandovi di spiritualità anche pagana.La sento io, pur lontano da quell'eremo, per merito della fantastica descrizione di Dru.Sperimentare è quindi il credo dell'uomo, perchè la crescita è nel confronto, nella consapevolezza, non nel rifiuto o nella contrapposizione....
Don Luciano da Barbaine ha la gioia dipinta negli occhi. Da buon credente panteista, credo che il suo stato di estasi molto dipenda dal fatto di alzarsi ogni mattina e godere di una natura spettacolare, prova pressoch inconfutabile dell'esistenza di Dio e dove la logica muore.
a proposito: se a Dru Don Luciano ricorda un satiro, a me ricorda il dio Bromio
E comunque a Barbaine il misticismo lo si pu tagliare con il coltello.
ancora non del tutto epurata da imperfezioni linguistiche, ma Ubaldo, con la pazienza che gli compete, e la sopportazione di Dru, ha fatto più di quello che la sola tecnica gli concede, mostrando un testo sufficientemente surrogato dai vizi dell'errore. Mancava una parte al punto: Per quello che ricordo del testo... e precisamente mancava la metafora della richiesta di sedere a sinistra e a destra del Signore. Ora è stata aggiunta.
questo il centro della questione filosofica, o "sperimentazione" o "motivo di vita", la meditazione è uno degli in-finiti enti eterni che completano il tutto o l'Essere che è, voler far diventare la parte il tutto è il motivo di ogni violenza.
il mondo il mondo cristiano o il mondo il mondo capitalista o il mondo il mondo buddista è la radice di ogni violenza.
non farmi morire la logica ;-)
..è la radice di ogni violenza. Ma questa radice non la si estirpa negando (solo) Dio, che oggi ancora implicitamente, ma è stato negato, ma la si estirpa negando ogni parte che vuole essere il tutto, la si estirpa solo riconoscendone l'anima che è quella del "diventare altro da sé di ogni cosa pensata nel pensiero Occidentale e ormai del mondo intero".
si estirpa la violenza vera, non la violenza surrogata, quella che ci fa apparire buoni quelli che la pensano come noi e cattivi gli altri.
quando dico che ormai è del mondo intero questo radicamento della violenza vera, non intendo mostrare che prima di quell'"ormai" l'uomo Orientale aveva una sua indipendenza da questo sapere violento, no, l'uomo Orientale era solo in uno stato incosciente di questa Violenza MA LO ERA NON NON-LO-ERA."Il divenire altro" è il "saputo" costante della "cosa" in tutti gli uomini storici e preistorici, Occidentali e Orientali. SOlo che la "coerentizzazione ed esplicazione" di tutta la sua virulenta potenza è mostrata dai Greci e portata nel mondo fino ad oggi.
...appunto Dru: "non l'io ma il sè..."
l'"io" nel pensiero e la sua forma psicologica è lontanissima dal vero quanto gli "altri", noi diamo una interpretazione del cosiddetto "nostro io" al punto in cui la diamo del "loro altri", è una "convinzione". Amo ricordare un finissimo psicologo quale Pirandello nel suo "uno nessuno e centomila".Crediamo di essere più vicini all'"io",ma questo "credo" è nuovamente una Fede. Un esempio può essere quella di una decisione per capire quanto sia lontana la verità sull'"io", così è la pistola dalla decisione di adoperarla. La volontà di spararsi un colpo di pistola è infinitamente più lontana della pistola che teniamo nel cassetto. Non so se ho dato l'idea.Così quel "credo" è lontanissimo dalla Verità.
Non intendo far morire la logica ci mancherebbe. Dico solo che la fede la fine della logica e viceversa.Di fronte agli spettacoli che offre la natura non posso pensare ad altri che ad un divino Demiurgo.
la fede e' la fine della logica...maledetto programma che mangia le lettere accentate
E dal punto di vista dell'Uomo Mortale sono d'accordo con te, ma quel logico, che la Fede nasconde, è ciò che di "necessità" non può non essere.
Caro sig.dru lei sostiene che l'essere è e non puo' non essere, e che tutto ciò che appare e disappare e' nell'essere. Le chiedo dunque:un cristiano non potrebbe credere che Dio sia l'essere che è e non può non essere?
Questa sua domanda mi dà spazio per cancellare un equivoco che potrebbe sorgere allorquando mostrare il divenire altro delle cose, radice di ogni violenza, si intendesse questo discorso un discorso che voglia negare l'esistenza di Dio. No, non è questo che il sapere, che indica il Destino, mostra.Ma guardiamo alla sua domanda. Lei dice appunto che è per un Cristiano che l'essere è Dio, e come dicevo nella mia pubblicazione precedente, con le parole di Severino, la domanda è già carica del contenuto teorico che mostra l'errore. E' appunto il Cristiano che vuole "ridurre" l'Essere a Dio ( o a un DIo), come estremo io le potrei dire che voglio ridurre l'essere ad un filo d'erba, spero di aver dato un indicazione al complesso che la risposta, nel suo astratto, può solo indicare del concreto.
Vanita' delle Vanita', tutto e' Vanita'. Potrebbe risponderti cosi' Don Lucio, riferendosi alla Bibbia. La ricerca dell'eternita' prodotta dal pensiero per paura della morte e' sapienza? O e' anch'essa Vanita' solo Vanita'?
Non può essere che una ricerca destinata al fallimento, sempre per quanto il giudizio esprime. Qualcun dice che è il lavoro a condizionare l'essere, i fisiologi dicono che è il cervello a condizionare la mente (l'essere) e i nuovi del pensiero analitico dicono che è il linguaggio a condizionare l'essere. Ma ciò che andrebbe messo sotto la lente d'ingrandimento di tutti questi atteggiamenti della scienza o del pensiero analitico, di vedere l'essere come condizionato o prodotto da qualcosa (dalla parte), è appunto il "condizionamento" e nel caso di Aldo è il cuore del condizionamento, la "produzione".Se il condizionamento o principio di causalità è quello che intende la scienza oggi, sostenuta questa dal sottosuolo del pensiero contemporaneo, le nuove filosofie, e cioè come un vincolo non "necessario" ma solo "giustapposto" tra l'ente che causa e l'ente causato, o tra l'ente che dà il movimento e
e l'ente che lo riceve, allora si, questa "costruzione", l'ente che causa appunto, che condiziona (azione del principio di causalità) "l'essere", l'ente causato o effetto, può essere un buon discorso che ascoltiamo volentieri ma che, non essendo necessario, è un discorso buono come qualsiasi altro discorso, è un ipotesi come tante altre che possiamo ascoltare come ascoltiamo la sua negazione. Interessante questa contraddizione però di voler causare ciò che in (per) principio non si fa causare.Mentre se quella costruzione è una costruzione di necessità, allora è di buon grado capire che è impossibile o contraddittorio che la parte condizioni l'intero, perché la necessità o condizionamento o produzione è appunto l'intero e allora è la mente che condiziona il cervello e l'essere che condiziona il prodotto e il "prodotto è appunto un costrutto della mentalità". Ma questo non
significa che non appaia e la mentalità e la costruzione.
che va ricercata la contrad-di-zione per cui sarebbe la parte a far da padrona sul "tutto".
Che csino questi interventi....non so gli altri ma mi sono perso al primo....
Caro Roberto, e' tutta questione di situazioni e di prospettive. Se le capitasse di parlare con Dru, mentre, da veri peripatetici, si passeggia e si filosofa, tutto risulterebbe forse non lapalissiano ma certamente molto piu' chiaro. Comunque appassionante, cosi' lontano dalle discussioni (che han rotto i coglioni) di ogni giorno riguardanti il lavoro, i mondiali di calcio, Renzi
E don Luciano e' anche lui lontano anni luce da quelle cose
Dicevo, ... Renzi e Grillo, il Mose e l'Expo, lo spread e come far $$$, il nano e la sua ghenga, le veline e i calciatori blablabla
Barbaine, 67° anniversario Ricorrenza numero 67 a Barbaine, dove quest'anno verr consegnata all'Istituto Superiore di Valle Sabbia una medaglia d'argento della Fivl
Le donne e i Ribelli per Amore Cittadini, rappresentanti d’arma, sindaci, insegnanti e studenti... Settant’anni dopo, i valori che furono della Resistenza accomunano le appartenenze a Barbaine di Livemmo, amena località della Pertica Alta
A Barbaine, sotto la pioggia Puntuale come ogni anno si è svolta, la seconda domenica del mese come da tradizione, la commemorazione dei caduti partigiani della Brigata “Giacomo Perlasca”, a Barbaine di Pertica Alta
Presenze indesiderate Emergenza calabroni: prima nel campanile della chiesa di Barbaine, poi nel caminetto di una casa in via Mocenigo a Vestone: Doppio intervento in pochi giorni
La frazione di Pertica Alta, beneficiaria di ben 18,5 milioni di euro dai fondi del Pnrr, sarà soggetta nei prossimi mesi ad un massiccio intervento di riqualificazione del borgo storico
Nonostante i molti rinvii torna la ciaspolata per un weekend di sport e degustazioni
La pioggia battente ed il vento non hanno smorzato il calore dei perticaroli che sono intervenuti sotto la struttura del Centro sportivo, a Livemmo, per partecipare alla popolare manifestazione di Teletutto “In Piazza con Noi”
La situazione frane in Valle Sabbia potrebbe tornare ad essere preoccupante, in vista di un paventato peggioramento delle condizioni meteo. Riaperta la strada per il Gaver
Poca pioggia nelle scorse ore, condizione che ha permesso sul fronte frane un po' di respiro, ma non dappertutto. Timori per il ritorno del maltempo nel fine settimana
Tre i fronti franosi di una certa consistenza che la recente ondata di maltempo ha causato in Valle Sabbia
Un masso di grandi dimensioni si è staccato a Odeno consigliando gli operatori alla chiusura temporanea della strada che da Nozza porta a Tavernole, in Valtrompia. AGGIORNAMENTO ORE 11
Questa domenica, 4 febbraio, scendono in strada le tradizionali maschere del Carnevale perticarolo, uno dei più caratteristici dell'arco alpino
Per la ricorrenza di Sant’Antonio Abate a cui è dedicata la chiesa parrocchiale di Belprato un appuntamento per approfondire le opere d’arte della Pertica
Il Valerio, persona veramente particolare. Sempre calmo e paziente, gentile con tutti. Ma caparbio e inarrestabile quando gli veniva in mente un progetto o un’idea delle sue
(1)
ID46730 - 08/07/2014 09:09:09 - (Leretico) - Il limite definisce il movimento
Se la fede è volere, questo prevede un movimento, un divenire. Il movimento è possibile se esiste un limite con cui lo relazioniamo. Un oggetto si muove rispetto a qualcosa, rispetto a un punto, rispetto ad un limite. Senza questo limite il movimento non può essere. Così quando immaginiamo che il limite sia una nostra "invenzione", una nostra volontà, in quel momento lo facciamo scomparire, e mentre il limite scompare, sparisce anche il movimento, venendo a mancare il punto di riferimento con cui misurarlo. Ebbene l'essere senza il limite del nulla non può né comparire né scomparire. Il mondo senza il limite delle parole che lo definiscono non potrebbe essere. L'uomo senza il suo irrimediabile anelito per la trascendenza non potrebbe vivere. L'apparire empirico senza il limite dell'apparire trascendentale non avrebbe possibilità di essere.