08 Luglio 2014, 07.22
Pertica Alta
Lettere

Ho conosciuto Don Luciano di Barbaine

di Dru

Sono rimasto subito sorpreso dalla "natura" del suo "essere", una natura bella, circondata di piante e fiori e dentro una cornice di montagne e paesi con campanili; questo è Barbaine nel suo essere astratto


Non sono però sorto a Barbaine per conoscere la "natura", ma per incontrare l'"essere", il Don Luciano, e "dovendo" andare al fondo, soprattutto per "stare in-sieme" ad amici in "festa".

l'"Essere è" di Barbaine la sua esistenza e la sua essenza.
Barbaine è perché è insieme all'Essere, non-è altrimenti.
Sarebbe altrimenti un'"altra" Barbaine, che non esiste, o esiste come negata.

Don Luciano ci ha accolti con i suoi occhi profondi, le sue gentili forme e un cane dal pelo fulvo, un cane che racconta molto di Don Luciano, un cane intrigante ma che per stare deve essere messo alla catena.

Personaggio asciutto come il Don Chisciotte del Cervantes, portava appresso, sul capo, una Kippah celeste, in segno di referenza alla divinità,  indossando abbigliamento pratico, come conviene alla paganità.

La voce è esile e la risata
, sempre alla bocca, non so il perché, ma so che quello mi ricorda tanto Babbo Natale, il Socrate dei barbari.
Non è la sua una risata a tutto tondo, voglio distinguere, ma piuttosto quella di un Satiro.

Eravamo, tutte famiglie, con appresso i nostri bimbi e l'intento, intorno all'essere, è stato, almeno per la mattina, un lungo momento di meditazione, in realtà è servito per conoscere, molto astrattamente, la parola del Signore.

La parola del Signore è scritta da uomini, ma si "vorrebbe che lo fosse" per intercessione sua.
questo "si vorrebbe che lo fosse" è la Fede.

La Fede è volere che le cose che non-sono siano, o che le cose che non appaiono appaiano.
Quella cristiana, la fede,  è volere che le cose nascoste, come Dio o il Gesù come figlio di Dio, siano, è in definitiva volere che le cose divengano l'altro da sé, è l'impossibile reso, vestito, camuffato, divenuto,  appunto da quel "si vorrebbe che fossero", possibile. (impossibile=contraddittorio, possibile= non-contraddittorio)

La "volontà" che ascoltassimo le parole del Signore sul "servizio", il testo che abbiamo "analizzato" tutti intorno ad un Essere che guardava e parlava nella cornice delle montagne lambite dai raggi del sole, è rimasta avvolta dalla gentilezza dei gesti di Don Luciano, malgrado le parole pesanti scritte in quel testo.

Per quello che ricordo del testo:
una madre "vuole" che i figli si "alimentino" alla fonte della potenza di Dio, il Signore: in quel frangente, metaforicamente, che si sedessero alla destra e alla sinistra del Signore.
In pratica quello che tutte le mamme ad assistere "volevano" per il futuro dei  propri figli, la salvezza o meglio l'assicurazione della Salvezza che è la Verità.

Mentre il Signore, sempre per quello che ricordo, insegnava loro, ai figli e alla madre, che il "servizio", come "vera potenza",  non è il "potere", ma è il suo opposto e cioè la "relazione" fra gli "opposti presunti" "poteri" se il "potere" per "riuscire" è la guerra  a questa "relazione", allora e solo allora il "potere" è sconfitto da questa "relazione", dal "Servizio".

Ma se il "potere" è il traguardo e la "potenza" (o azione per potere) è il percorso, la salvezza è il "potere", in questo senso ogni parola del Signore è contraddittoria e la "potenza" diventa il "potere", mangia appunto il corpo del "potere", diventando essa il "potere".

Infatti il Signore "urla" in quelle parole ... "...si siedano" e non semplicemente "... si siedono", il suo è un imperativo, l'imperativo del "potere", un "potere" che non può stare, e inevitabilmente viene a mancare, se la "potenza" (l'azione) è il vero sguardo a cui l'uomo mortale pone la speme di salvezza.

Allora non è più Dio a (il) "potere" ma la "potenza" e quel Dio che "urla", si siedano, pur nelle sembianze della "potenza", è un Dio ormai "impotente".

"Posso" capire che per chi non legge i miei scritti qui questo sopra possa risultare ostico.

Ma ciò che conta è stata la "festa" di questo giorno per me memorabile e le  parole qui messe tra "apici" avrebbero bisogno di uno sviluppo discorsivo ben oltre queste pochissime parole, come l'astrattezza della parola del signore ascoltata e ricordata in questa giornata insieme a un Don Luciano Satirico e per me comunque magnifico.

La giornata si è conclusa con una partita a calcio con il risultato di 10 a 7 in favore della "potenza" (la tecnica)  contro il "potere" (Dio), ma ciò che conta davvero è la "festa".





Commenti:
ID46730 - 08/07/2014 09:09:09 - (Leretico) - Il limite definisce il movimento

Se la fede è volere, questo prevede un movimento, un divenire. Il movimento è possibile se esiste un limite con cui lo relazioniamo. Un oggetto si muove rispetto a qualcosa, rispetto a un punto, rispetto ad un limite. Senza questo limite il movimento non può essere. Così quando immaginiamo che il limite sia una nostra "invenzione", una nostra volontà, in quel momento lo facciamo scomparire, e mentre il limite scompare, sparisce anche il movimento, venendo a mancare il punto di riferimento con cui misurarlo. Ebbene l'essere senza il limite del nulla non può né comparire né scomparire. Il mondo senza il limite delle parole che lo definiscono non potrebbe essere. L'uomo senza il suo irrimediabile anelito per la trascendenza non potrebbe vivere. L'apparire empirico senza il limite dell'apparire trascendentale non avrebbe possibilità di essere.

ID46736 - 08/07/2014 09:30:59 - (Dru) - La mia critica per la specificità "nichilista", il resto lo condivido..

Un nichilista senza un Dio come il nulla non potrebbe esistere. Allora non è più un Dio o una trascendenza "positiva" quale la "totalità" ad attrarre a sé ogni anelito, ma la "nullità" .

ID46741 - 08/07/2014 10:43:42 - (forzanove) - "Non l'io, ma il se..."

...Meditazione....Ciò che per noi occidentali è sperimentazione, per gli orientali è motivo di vita.Lo scenario, l'occasione, il Don, il merito, possono convincermi della pseudo estasi che può avervi pervaso, innondandovi di spiritualità anche pagana.La sento io, pur lontano da quell'eremo, per merito della fantastica descrizione di Dru.Sperimentare è quindi il credo dell'uomo, perchè la crescita è nel confronto, nella consapevolezza, non nel rifiuto o nella contrapposizione....

ID46743 - 08/07/2014 10:49:35 - (Dolcestilnovo) -

Don Luciano da Barbaine ha la gioia dipinta negli occhi. Da buon credente panteista, credo che il suo stato di estasi molto dipenda dal fatto di alzarsi ogni mattina e godere di una natura spettacolare, prova pressoch inconfutabile dell'esistenza di Dio e dove la logica muore.

ID46744 - 08/07/2014 10:50:42 - (Dolcestilnovo) -

a proposito: se a Dru Don Luciano ricorda un satiro, a me ricorda il dio Bromio

ID46745 - 08/07/2014 10:51:27 - (Dolcestilnovo) -

E comunque a Barbaine il misticismo lo si pu tagliare con il coltello.

ID46746 - 08/07/2014 11:12:58 - (Dru) - questa è la penultima versione del mio testo

ancora non del tutto epurata da imperfezioni linguistiche, ma Ubaldo, con la pazienza che gli compete, e la sopportazione di Dru, ha fatto più di quello che la sola tecnica gli concede, mostrando un testo sufficientemente surrogato dai vizi dell'errore. Mancava una parte al punto: Per quello che ricordo del testo... e precisamente mancava la metafora della richiesta di sedere a sinistra e a destra del Signore. Ora è stata aggiunta.

ID46747 - 08/07/2014 11:17:56 - (Dru) - a Forzanove

questo il centro della questione filosofica, o "sperimentazione" o "motivo di vita", la meditazione è uno degli in-finiti enti eterni che completano il tutto o l'Essere che è, voler far diventare la parte il tutto è il motivo di ogni violenza.

ID46748 - 08/07/2014 11:20:55 - (Dru) - voler far diventare

il mondo il mondo cristiano o il mondo il mondo capitalista o il mondo il mondo buddista è la radice di ogni violenza.

ID46749 - 08/07/2014 11:22:25 - (Dru) - a dolcestilnovo

non farmi morire la logica ;-)

ID46752 - 08/07/2014 11:31:21 - (Dru) - voler far diventare Dio l'eterno..

..è la radice di ogni violenza. Ma questa radice non la si estirpa negando (solo) Dio, che oggi ancora implicitamente, ma è stato negato, ma la si estirpa negando ogni parte che vuole essere il tutto, la si estirpa solo riconoscendone l'anima che è quella del "diventare altro da sé di ogni cosa pensata nel pensiero Occidentale e ormai del mondo intero".

ID46753 - 08/07/2014 11:33:36 - (Dru) - attenzione

si estirpa la violenza vera, non la violenza surrogata, quella che ci fa apparire buoni quelli che la pensano come noi e cattivi gli altri.

ID46756 - 08/07/2014 11:57:10 - (Dru) - vorrei concretare un giudizio che potrebbe dare adito ad un fraintendimento

quando dico che ormai è del mondo intero questo radicamento della violenza vera, non intendo mostrare che prima di quell'"ormai" l'uomo Orientale aveva una sua indipendenza da questo sapere violento, no, l'uomo Orientale era solo in uno stato incosciente di questa Violenza MA LO ERA NON NON-LO-ERA."Il divenire altro" è il "saputo" costante della "cosa" in tutti gli uomini storici e preistorici, Occidentali e Orientali. SOlo che la "coerentizzazione ed esplicazione" di tutta la sua virulenta potenza è mostrata dai Greci e portata nel mondo fino ad oggi.

ID46758 - 08/07/2014 12:04:08 - (forzanove) - "Non l'io ma il sè..."

...appunto Dru: "non l'io ma il sè..."

ID46765 - 08/07/2014 12:17:45 - (Dru) - Caro forzanove

l'"io" nel pensiero e la sua forma psicologica è lontanissima dal vero quanto gli "altri", noi diamo una interpretazione del cosiddetto "nostro io" al punto in cui la diamo del "loro altri", è una "convinzione". Amo ricordare un finissimo psicologo quale Pirandello nel suo "uno nessuno e centomila".Crediamo di essere più vicini all'"io",ma questo "credo" è nuovamente una Fede. Un esempio può essere quella di una decisione per capire quanto sia lontana la verità sull'"io", così è la pistola dalla decisione di adoperarla. La volontà di spararsi un colpo di pistola è infinitamente più lontana della pistola che teniamo nel cassetto. Non so se ho dato l'idea.Così quel "credo" è lontanissimo dalla Verità.

ID46782 - 08/07/2014 14:06:45 - (Dolcestilnovo) -

Non intendo far morire la logica ci mancherebbe. Dico solo che la fede la fine della logica e viceversa.Di fronte agli spettacoli che offre la natura non posso pensare ad altri che ad un divino Demiurgo.

ID46783 - 08/07/2014 14:07:41 - (Dolcestilnovo) -

la fede e' la fine della logica...maledetto programma che mangia le lettere accentate

ID46785 - 08/07/2014 15:15:30 - (Dru) - Avevo già inteso

E dal punto di vista dell'Uomo Mortale sono d'accordo con te, ma quel logico, che la Fede nasconde, è ciò che di "necessità" non può non essere.

ID46791 - 08/07/2014 16:21:35 - (Leonardo10) -

Caro sig.dru lei sostiene che l'essere è e non puo' non essere, e che tutto ciò che appare e disappare e' nell'essere. Le chiedo dunque:un cristiano non potrebbe credere che Dio sia l'essere che è e non può non essere?

ID46794 - 08/07/2014 16:43:18 - (Dru) - Caro Leonardo

Questa sua domanda mi dà spazio per cancellare un equivoco che potrebbe sorgere allorquando mostrare il divenire altro delle cose, radice di ogni violenza, si intendesse questo discorso un discorso che voglia negare l'esistenza di Dio. No, non è questo che il sapere, che indica il Destino, mostra.Ma guardiamo alla sua domanda. Lei dice appunto che è per un Cristiano che l'essere è Dio, e come dicevo nella mia pubblicazione precedente, con le parole di Severino, la domanda è già carica del contenuto teorico che mostra l'errore. E' appunto il Cristiano che vuole "ridurre" l'Essere a Dio ( o a un DIo), come estremo io le potrei dire che voglio ridurre l'essere ad un filo d'erba, spero di aver dato un indicazione al complesso che la risposta, nel suo astratto, può solo indicare del concreto.

ID46836 - 08/07/2014 20:53:52 - (Aldo Vaglia) -

Vanita' delle Vanita', tutto e' Vanita'. Potrebbe risponderti cosi' Don Lucio, riferendosi alla Bibbia. La ricerca dell'eternita' prodotta dal pensiero per paura della morte e' sapienza? O e' anch'essa Vanita' solo Vanita'?

ID46844 - 08/07/2014 21:23:34 - (Dru) - La ricerca dell'eternità prodotta dal pensiero

Non può essere che una ricerca destinata al fallimento, sempre per quanto il giudizio esprime. Qualcun dice che è il lavoro a condizionare l'essere, i fisiologi dicono che è il cervello a condizionare la mente (l'essere) e i nuovi del pensiero analitico dicono che è il linguaggio a condizionare l'essere. Ma ciò che andrebbe messo sotto la lente d'ingrandimento di tutti questi atteggiamenti della scienza o del pensiero analitico, di vedere l'essere come condizionato o prodotto da qualcosa (dalla parte), è appunto il "condizionamento" e nel caso di Aldo è il cuore del condizionamento, la "produzione".Se il condizionamento o principio di causalità è quello che intende la scienza oggi, sostenuta questa dal sottosuolo del pensiero contemporaneo, le nuove filosofie, e cioè come un vincolo non "necessario" ma solo "giustapposto" tra l'ente che causa e l'ente causato, o tra l'ente che dà il movimento e

ID46849 - 08/07/2014 21:32:04 - (Dru) -

e l'ente che lo riceve, allora si, questa "costruzione", l'ente che causa appunto, che condiziona (azione del principio di causalità) "l'essere", l'ente causato o effetto, può essere un buon discorso che ascoltiamo volentieri ma che, non essendo necessario, è un discorso buono come qualsiasi altro discorso, è un ipotesi come tante altre che possiamo ascoltare come ascoltiamo la sua negazione. Interessante questa contraddizione però di voler causare ciò che in (per) principio non si fa causare.Mentre se quella costruzione è una costruzione di necessità, allora è di buon grado capire che è impossibile o contraddittorio che la parte condizioni l'intero, perché la necessità o condizionamento o produzione è appunto l'intero e allora è la mente che condiziona il cervello e l'essere che condiziona il prodotto e il "prodotto è appunto un costrutto della mentalità". Ma questo non

ID46850 - 08/07/2014 21:32:28 - (Dru) -

significa che non appaia e la mentalità e la costruzione.

ID46851 - 08/07/2014 21:35:30 - (Dru) - E quindi nel termine "costru-zione"

che va ricercata la contrad-di-zione per cui sarebbe la parte a far da padrona sul "tutto".

ID46862 - 08/07/2014 22:04:58 - (roberto74) - roberto74

Che csino questi interventi....non so gli altri ma mi sono perso al primo....

ID46875 - 09/07/2014 07:38:18 - (Dolcestilnovo) - per Roberto74

Caro Roberto, e' tutta questione di situazioni e di prospettive. Se le capitasse di parlare con Dru, mentre, da veri peripatetici, si passeggia e si filosofa, tutto risulterebbe forse non lapalissiano ma certamente molto piu' chiaro. Comunque appassionante, cosi' lontano dalle discussioni (che han rotto i coglioni) di ogni giorno riguardanti il lavoro, i mondiali di calcio, Renzi

ID46876 - 09/07/2014 07:38:53 - (Dolcestilnovo) -

E don Luciano e' anche lui lontano anni luce da quelle cose

ID46877 - 09/07/2014 07:41:06 - (Dolcestilnovo) - mi ha mangiato mezzo commento

Dicevo, ... Renzi e Grillo, il Mose e l'Expo, lo spread e come far $$$, il nano e la sua ghenga, le veline e i calciatori blablabla

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