06 Maggio 2014, 07.02
Pensieri & Parole

Ai posteri l'ardua sentenza

di Itu

L'arte si muove dentro il tessuto della storia sconvolgendo i nostri percorsi: ciò accade e ci sorprende con il tocco della musica, della pittura, della scrittura, della danza. O quant'altro muova in forma originale i nostri pensieri


Ascolto mia nipote ripetere per compito "Il 5 maggio" di Manzoni e penso la noia di quel grande che per promuovere altre letture s'impegna a carezzare il sogno dei delusi, d'incarnare le parole necessarie alla ricorrenza e sopravvivere del proprio lavoro.

Forse si è reso conto che il testo era carino, ma la genialità scorre come un fiume in piena e non c'è tempo d'intenerirsi, sicuro che già la mente cuciva altre parole e perdono per un piatto di minestra.

Mi capita la visione di una edizione registrata di un concerto di Brahms per pianoforte e orchestra diretta da Abbado e solista Pollini: ad occhio un'interpretazione di circa quarant'anni fa a rigor di immagini del vigore e ispirazione del fior degli anni di entrambi.

Abbado è morto solo pochi mesi fa, vecchio stanco e malato e mi intenerisce pensare se come me rivedendosi in quel lontano tempo fosse cosciente di sentimenti cambiati che colano musica diversa in spessore ed energia.
Appena un concerto è terminato c'è subito da prepararne un'altro.

Adeguarsi ai tempi è difficile, soprattutto quando non c'è tempo per riflettere su interpretazioni da dare alla storia.
La creatività in tempi di velocità e poco margine alla follia interpretativa si rivela piatta e uniforme, deve contentare troppo pubblico.

Tra le mani mi trovo una copia di "Cent'anni di solitudine" di Màrquez, in questi giorni lui è partito in viaggio con i suoi personaggi di Macondo, ha lasciato nel mio cuore l'eternità del respiro che gira senza posa nelle nostre vite.

Mi è tornata voglia di ricominciare a leggere per l'ennesima volta le vicende del libro che non mi esaurisce mai.



Commenti:
ID44438 - 06/05/2014 09:25:09 - (Giacomino) - Sembra che non ci sia più il tempo necessario

per perdersi nella fantasia aiutati dall'arte e cullati dalla musica e anche il lasciarsi andare negli spazi della letteratura con gli squisiti angoli della poesia. Ma non accetterò, (accetteremo) di lasciarci impoverire fino a questo punto. Senza il pizzico di follia l'essere costretti nella sola stretta razionalità porta alla pazzia.

ID44439 - 06/05/2014 09:26:38 - (Giacomino) - E per di più

ad una pazzia triste.

ID44440 - 06/05/2014 10:17:27 - (sonia.c) - contentare troppo pubblico..

distrugge la libera geniale follia dell'arte. i "grandi" hanno creato per sè stessi,prima di tutto.hanno dato voce e forme concrete al loro interiore..e ,spesso,non hanno raccolto consenso,o guadagno. ma osare,andare contro corrente infischiandosene di mode e applausi è un regalo.un dono prezioso dato ai posteri..nel campo della musica però, quelli che hanno "osato" rompere schemi,hanno anche avuto più fortuna di altri artisti..ma è la frenesia ,la mancanza di tempo che stà davvero appiattendo e sopprimendo tutto.anche il pensiero.sopratutto quello. e manco ce ne accorgiamo..sich!

ID44441 - 06/05/2014 10:30:48 - (sonia.c) - giusto Giacomino!

resisteremo..però..capisco. capisco la tentazione del "lasciarsi andare" .non sempre il tempo c'entra. sopratutto per noi donne che,piccole "isole" le troviamo sempre se vogliamo..ma, come lo usiamo questo tempo? per esperienza personale posso dire, che,le mie amiche -conoscenti più tristi,più portate a "depressioni emotive",scontente e frustrate,le ho trovate tra quelle che hanno "investito" in azioni ,lavoro,occupazioni ripetitive e "vuote" di "arrichimento spirituale-mentale.un esempio.:osessive faccende domestiche...e come si "difendono" si barricano "dietro queste occupazioni che,mostrano tutta la "potente "paura del pensiero..mentre sarebbe ,invece,la loro salvezza..

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