17 Aprile 2014, 08.00
Terza pagina

L'ultimo dei trovatori 3 di 3

di LoStraniero

Presi la via “Amor che move il sole e l’altre stelle”: un verso che mi emoziona sempre.
Pernottai più in basso in una specie di rifugio simile alla locanda della Malanotte di manzoniana memoria.


...Quando fui nella piana, mi diressi verso il paese d’origine della mia compagna per avere informazioni.
Il paese non c’era più, era stato spazzato via da un’alluvione e i suoi abitanti, quelli superstiti, si erano spostati in un punto più elevato a circa venti chilometri di distanza.
Cercai questo posto. Procedevo a piedi, spesso per vie di campagna o per tratturi.
Potevo osservare da vicino la campagna e la natura e riflettere lungo il cammino.

Nel nuovo insediamento degli alluvionati trovai delle baracche e qualche casa, dove abitavano alla meglio poche persone. Riuscii a parlare con un uomo che disse che la conosceva. Mi disse che era sopravvissuta all’alluvione, aveva abitato per qualche tempo lì, ma poi aveva lasciato quel luogo, ma non sapeva per dove.
Non riuscii a ottenere altre informazioni in quel posto desolato.

°=°

Non sapevo dove andare. Bighellonai non so per quanto tempo per la campagna, poi mi diressi verso il paese più vicino.
Quella del paese più vicino fu proprio una strategia: esplorato un paese, mi dirigevo verso un altro più vicino.
Non so quanti paesi ho visitato, non li ho contati, ma certo sono stati tanti perché quel mio peregrinare è durato anni.

Pochi paesi prima che finissi a Cantessa, m’imbattei in Ringhio, il quale mi fece cambiare la strategia del paese più vicino.
In un primo tempo era lui che seguiva me, ma in seguito fui io a seguire lui.
Così fu lui che mi portò a Cantessa.
Perché Cantessa? Forse perché era la città dei cantastorie, dei menestrelli, dei trovatori?

Forse perché era probabile che la mia compagna, che amava la storia, la musica e la poesia, abitasse lì?
Su quella panchina del Parco dei Fiori era a questo che pensavo.
Forse il cane sapeva qualcosa?
Avevo la sensazione che lei sarebbe passata di là. Prima o poi sarebbe passata di là.

Così ogni giorno si faceva il giro del parco osservando tutti i passanti e le signore che potessero assomigliare in qualche modo a lei.
Certo erano passati anni.
Il tempo trasforma le persone e le cose, ma non disperavo di poterla riconoscere.

°=°

Ringhio mi fissava come per leggermi nel pensiero ma credo che non potesse indovinare a cosa stavo pensando, perché non credo che conoscesse la poesia.
Infatti, mi tornarono in mente alcuni versi credo del Carducci:

“-Sette paia di scarpe ho consumate
di tutto ferro per te ritrovare;
sette verghe di ferro ho logorate
per appoggiarmi nel fatale andare:

sette fiasche di lacrime ho colmate,
sette lunghi anni di lacrime amare:
tu dormi a le mie grida disperate,
e il gallo canta, e non ti vuoi svegliare -

Deh come bella, o nonna, e come vera
è la novella ancor ! Proprio così.
E quello che cercai mattina e sera
tanti e tanti anni in vano, è forse qui
…….”


°=°

Mentre fantasticavo sui ricordi di scuola, una signora dal passo maestoso, procedeva per il viale e sarebbe passata proprio davanti a noi, vicino a noi.
Man mano che procedeva mi sembrava di riconoscerla. Forse era lei. Il cuore incominciò a battermi forte nel petto. Il cane guaiva.

A un certo punto, quando ormai lei era davanti a noi, l’emozione fu così forte che forse svenni perché persi conoscenza.
Quando mi riebbi, ero riverso sulla panchina e il mio sguardo inquadrava il suo volto.

“Una furtiva lagrima
negli occhi suoi spuntò…”


“Sei tu Giò, sei proprio tu?”
Somigliava alla dea della Primavera del Botticelli.
La cosa straordinaria fu che lei era rimasta esattamente com’era allora, ai tempi di scuola.
Quando riuscii a stare seduto sulla panchina, notai che il Parco era tutto colorato e c’erano fiori dappertutto.
Ringhio era sparito.

Quando riuscii parlare le dissi: ”Finalmente ti ho trovata! Come sei bella! Come hai fatto, dopo tutti questi anni, a rimanere giovane come allora?”
“Come allora? Come quando?” rispose e aggiunse: “Di quali anni parli?”
Passammo tutto il giorno in quel parco pieno di fiori e di colori.
Poi nell’“ora che volge il disìo” anche il cielo si colorò di rosa, e poi, finalmente, “.. ritornammo a riveder le stelle

°=°

Ho dimenticato di dire che anche lei, la mia bellissima compagna di scuola, si chiamava Gio’, ma con la “o” aperta perché il suo nome esteso era “Gioventù”.

Lo Straniero



Commenti:
ID43741 - 18/04/2014 16:10:44 - (sonia.c) - Buona Pasqua e grazie a lo straniero ..

e a tutti..

ID43773 - 19/04/2014 07:50:34 - (LoStraniero) -

Cara SoniaTi ringrazio degli auguri che contraccambio di vero cuore a te e alla tua famiglia. Buona Pasqua.Siccome tu sei un tipo curioso, mi sapresti dire chi era questo Durante? Se non lo sai ecco il compito che ti affido durante la festa. Ciao

ID43774 - 19/04/2014 07:59:22 - (sonia.c) - ci proverò con calma..intanto a "caldo" la parola "durante" mi fa venire inmente questa poesia zen

-non tornerà più questo momento.scheggia di tempo ,grande gemma. ogni istante ha un valore inestimabile...non è precisa..sono andata a memoria..e questo si! per mè,è eccezionale..ihih)ciao

ID43775 - 19/04/2014 08:13:44 - (sonia.c) - vale la pena scriverla giusta..

Non si ripete due volte questo giorno.Scheggia di tempo grande gemma.Mai più tornerà questo giorno.Ogni istante vale una gemma inestimabile..grazie auguri.

ID43821 - 20/04/2014 18:43:05 - (sonia.c) - bèh! "durante" sembra proprio..Dante!

Dante che parla dell'amore per la conoscenza. oltre che quello sentimentale.l'amore della giovinezza. ma "durante" è anche la vita che non viviamo bene "durante" ..mentre la viviamo.la vita che ci aliena e porta a non "pensare" ."dissimuliamo" le nostre emozioni -passioni giovanili per non soffrire,per non sentire ,appunto,la loro mancanza. ma se le cerchiamo e le "ricoltiviamo" ,queste passioni, le ritroveremo sempre giovani e noi invcchieremo solo nel corpo ,ma non nel cuore.l'amore ci lascia sempre giovani e vivi..e che la morte ci trovi vivi.e che la vita,non ci trovi già morti..ci ho provato..ciao

ID43827 - 20/04/2014 19:39:45 - (sonia.c) - no. non va bene.

lo rifarò..

ID43870 - 21/04/2014 11:20:05 - (LoStraniero) -

Sonia ci sei andata molto vicino. Vicinissimo.

ID43875 - 21/04/2014 14:21:15 - (sonia.c) - tò!cosa ho trovato...

"pensiamo come degli dei e viviamo come poveri animali,in semi libertà...Dante ,ci dice che abbiamo qualcosa in più delle bestie .è qualcosa di unico:il pensiero.un certo tipo di pensiero...."superiore"!e che dobbiamo coltivarlo.con amore e avere amore,per il sapere.la cosa che veramente dura...le strade della vita ci "formano" e "formano il nostro bagaglio di conoscenza ,che hai descritto ,come un monte.un monte dalla cui sommità,possiamo "vedere" e riflettere in generale e non solo in particolare..il leit-motive è sempre l'amore e la passione che,sono molto forti in gioventù.una gioventù che dobbiamo tenere sempre viva..ciao baci.

ID43877 - 21/04/2014 14:31:37 - (sonia.c) - ps.l'amore..

come stato d'animo positivo che ci permette di "vedere" bene . che apre ad una compresnsione ... a molte meglio dire..(non si vede bene che col cuore:saint exupery) pensare "bene"..e di parlare bene..

ID43879 - 21/04/2014 14:47:28 - (sonia.c) - mentre quello che non riesco a fare io..

è scrivere...mannaggiamè.

ID43881 - 21/04/2014 14:59:35 - (LoStraniero) - Sonia, mi costringi a...

spiegarti. Sul Monte c'è la Piazza della Conoscenza alla quale si può accedere attraverso le tre vie dell'amore. Senza amore non c'è conoscenza. Dante non si chiamava Dante. All'anagrafe era registrato Durante Alighieri. Dante è un nomignolo. Ma trovandosi in Piazza della Conoscenza il nostro autore, in omaggio alla conoscenza, ha scritto il suo vero nome: Durante. Ciao Sonia, baci a te.

ID43889 - 21/04/2014 18:16:14 - (sonia.c) - è già!

sull'amore per la conoscenza c'ero andata vicina..mi sono persa sulle strade.ihih ma quella dell'amore ,cerco di non perderla..

ID43891 - 21/04/2014 18:24:07 - (sonia.c) - dovevo dire..mi impegno..

bisogna impegnarsi molto a stare su quella strada e non deviare...molta gente ,crede che l'amore sia una debolezza ..quasi una pigrizia! una specie di nicchia di dolce far niente..tutto il contrario! è un impegno ,una missione impegnativa. è come tenere il volante di una macchina che sterza continuamente eche noi dobbiamo tenere dritta..

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