21 Febbraio 2014, 07.00
Gavardo
Anniversari

In ricordo di don Antonio

di c.f.

Ricorre oggi il quinto anniversario della morte dell’amato sacerdote gavardese, cappellano degli Alpini e per lunghi anni parroco di Sopraponte. Un libretto dell’amministrazione comunale ricorda la sua figura


Oggi, 21 febbraio, ricorre il quinto anniversario della morte di don Antonio Andreassi, indimenticato sacerdote gavardese, per oltre 46 anni parroco di Sopraponte.

Una ricorrenza che non poteva passare inosservata a Gavardo e in particolare a Sopraponte. Don Antonio ha lasciato un ricordo indelebile non solo fra i suoi parrocchiani, ma anche fra le tante persone meno solite a frequentare le chiese e le sacrestie. E oltre alla sua attività pastorale non sono mancate le opere: basti pensare al Teatro Sant’Antonio, la colonia sul monte Magno, la chiesetta degli alpini, il campo sportivo e l’avvio dell’oratorio, le case di Villa Pace.

Anche l’amministrazione comunale gavardese ha deciso di ricordarlo con le sue stesse parole, attraverso una breve, semplice ma significativa pubblicazione, che riporta senza alcuna aggiunta o commento (salva una brevissima introduzione) il primo bollettino parrocchiale dell'ingresso ufficiale, redatto appunto da don Antonio, e uno scritto riguardo al teatro di Sopraponte (opera per la quale l'amministrazione sta definendo proprio in questi giorni il progetto definitivo di ristrutturazione), che tanti soprapontini hanno ritenuto essere una sorta di "testamento" alla comunità.
Il libretto, con il significativo titolo “Noi mentre tanti si perdevano in chiacchiere inutili, abbiamo costruito”, è stato realizzato in collaborazione con l'associazione “Chei de Suerpont”.

«Penso di interpretare il pensiero di tanti se non di tutti coloro che hanno conosciuto don Antonio – racconta l’assessore ai Servizi sociali Alessandro Salvadori, nonché “soprapontino verace” –, nel sostenere che in questo lustro di sua assenza, ci sono mancate tanto le sue prediche, i suoi insegnamenti e le sue bonarie, ma ferme strigliate, le sue forti strette di mano, il suo cappello d'alpino in testa, il suo sorriso e, perché no, le sue barzellette. Ma è altrettanto vero che la sua lunga opera pastorale e lavorativa rivive oggi nel temprato spirito di tanti suoi parrocchiani, dei suoi alpini e di tanti concittadini, che nel solco del suo insegnamento operano per il bene comune».

La comunità parrocchiale di Sopraponte, ora guidata da don Angelo Nolli, ricorderà don Antonio con due Sante Messe in suffragio: la prima questa sera alle 20, nella chiesa di Santa Lucia, l’altra domenica 23 celebrata da mons. Vigilio Mario Olmi, vescovo ausiliare emerito di Brescia, grande amico personale di don Antonio.
Al termine della Messa di domenica sarà distribuito il libretto commemorativo.


Commenti:
ID41897 - 21/02/2014 07:57:58 - (Giacomino) - Come non ricordare

don Antonio.

ID41901 - 21/02/2014 08:24:56 - (cala) -

Un GRANDE !

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