«La nuova sede un obbligo morale»

«Per una vostra nuova sede, obbligo morale nei confronti del vostro lavoro, anche se scelta esclusivamente tecnica e strategica, cercherò risorse, mai sufficienti per la lunga lista delle cose da fare. Siete spina dorsale della Protezione civile del nostro Paese, che nella vostra provincia conta 10mila volontari».
Con queste parole il sottosegretario agli Interni con delega al Dipartimento dei vigili del fuoco, Ettore Rosato, ha concluso il suo intervento al distaccamento dei pompieri di Salò. Parole che i 24 vigili del fuoco salodiani presenti hanno ascoltato con attenzione, cercandovi - ed in parte trovandovi - rassicurazioni circa il loro futuro, sul quale grava - denunciata da un pezzo - l’assoluta inadeguatezza della sede, accompagnata da croniche carenze d’organico.

L’on. Rosato arrivava da Desenzano, dove aveva espresso concetti simili, riportati nell’articolo qua sotto. Ma la visita a Salò si connotava di un maggior carico di attese, per via delle recenti prese di posizione dei rappresentanti sindacali dei Vigili del fuoco.
Il sottosegretario è giunto in barca, approdando sul lungolago Zanardelli, dove i pompieri salodiani hanno il rimessaggio dei mezzi nautici. Ad attenderlo c’era una nutrita schiera di amministratori (presenti, oltre al sindaco di Salò Gianpietro Cipani, i colleghi di Gargnano e Gavardo ed il presidente dell’Associazione Comuni Bresciani Carlo Panzera, pure sindaco di Vobarno), a significare come le istanze del distaccamento dei Vigili del fuoco siano ampiamente condivise dalle autorità locali.

Dopo la prima tappa al rimessaggio (ed ai vicini locali, recentemente messi a disposizione dal Comune di Salò presso l’ex liceo Fermi, destinati a diventare la «sede staccata» per gli interventi sul lago), l’on. Rosato ha visitato la sede storica di via Turrini.
Occasione ottima, quindi, per i pompieri salodiani, per esporre il problema di una struttura che, per chi vi opera quotidianamente, «versa in degrado», inadeguata per le condizioni critiche di uno stabile «provato» dal sisma del 2004 e da allagamenti ed infiltrazioni dal tetto, per una non più idonea ubicazione (è inserita in una stretta via, difficile al transito) ed insufficiente oggi ad ospitare mezzi e personale.

«Quello di Brescia è un comando importante - ha esordito il sottosegretario Rosato - per dimensioni territoriali, per numero e tipologia degli interventi. Al primo posto, tra i passi futuri da compiere resta l’implementazione delle risorse umane con la revisione organica alla quale sto già lavorando». Poi le già citate parole circa l’obbligo morale di trovare una nuova sede per il distaccamento (che possa fare da «gruppo capomaglia» anche dei distaccamenti di Vestone, Bagolino e a breve di Tremosine) e l’impegno a cercare le risorse necessarie.
I pompieri di Salò aspettano fiduciosi.

(a. pall.) dal Giornale di Brescia

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