Valle Sabbia e «interland», un solo catasto

Fare di necessità virtù. Questo motto ben sintetizza la nascita all’inizio di ottobre del Polo Catastale “Valle Sabbia – Brescia Est”. La necessità era dovuta al decentramento della gestione del catasto demandata ai singoli comuni, la virtù è stata quella di unire le forze per creare un nuovo sistema di governo del territorio che si avvalesse di tutte le risorse e le tecnologie oggi disponibili.
Capofila dell’iniziativa è stata la Comunità montana di Valle Sabbia che nel corso dei decenni ha acquisito una forte esperienza nella gestione associata di servizi sovracomunali.
Nel progetto sono stati coinvolti anche altri sette Comuni più a sud, ma contigui territorialmente: Botticino, Calvagese della Riviera, Mazzano, Nuvolento, Nuvolera, Prevalle e Rezzato.

Si è dato vita così ad un Polo catastale ottimale per dimensione territoriale e popolazione, gli abitanti in tutto sono circa 110mila, col conseguente risparmio di spesa ed in grado di fornire un servizio efficiente per Comuni, professionisti e i cittadini.
L’interesse dell’ente comprensoriale nel settore catastale risale al 2002 quando, su delega dei 25 Comuni per la gestione di uno sportello catastale decentrato collocato presso la sede di Vestone, è stato stipulato con l’Agenzia del Territorio di Brescia un protocollo d’intesa per l’aggiornamento della banca dati catastale attraverso un sistema informatizzato.

Alla lungimiranza di quegli amministratori si è affiancata poi la normativa che ha previsto le modalità di trasferimento delle funzioni catastali agli Enti locali.
Ecco dunque che l’estate scorsa la Comunità montana valsabbina si è fatta promotrice dell’iniziativa tra i comuni aderenti e, su mandato di questi, ha sottoscritto una convenzione con l’Agenzia del Territorio.
Il nuovo Polo Catastale avrà come ente coordinatore proprio la Comunità montana, con la direzione e gli uffici nella sede di Nozza di Vestone. Poi ci saranno due unità operative, una a Vobarno e una Rezzato.

In tutti i Comuni saranno aperte delle unità di consultazione di primo livello per le visure catastali. Un’organizzazione che si traduce in rapidità ed economicità nella gestione delle relative pratiche: prima era necessario recarsi in città per farlo e l’incombenza veniva spesso delegata ai professionisti che, com’è noto, poi presentano la parcella.
La nuova sfida, perché di sfida si tratta, parla però anche e soprattutto di classamenti più rapidi e della possibilità di recuperare il pregresso.

A questi vantaggi, per dirla con le parole di alcuni sindaci valsabbini e dell’”interland valsabbino”, “c’è da aggiungere che in questo modo ogni Comune entra in possesso di una sorta di anagrafe del territorio, da affiancare a quella delle persone, perché il catasto in definitiva è un archivio storico dei beni”.
Entusiastiche le reazioni del Presidente della Comunità montana Ermano Pasini: “Gestire in proprio il Catasto vuol dire gestire veramente il territorio. È una scommessa vinta ma anche una sfida, che grazie alla volontà, alle risorse e alle capacità che non mancano, farà sì che sia erogato un servizio efficiente ed efficace. Un’iniziativa che può essere da esempio anche per altre realtà e che può aprire nuove strade di collaborazione tra gli enti territoriali”.

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