Le guardie, i permessi, i pallini.

Doppio fallo ieri, in merito alla notizia del cacciatore e della guardia impallinati dall’esplosione di una cartuccia all’interno di un capanno a Odolo.

La prima imprecisione riguarda l’identità della guardia, che non era uno degli agenti del Nucleo Ittico Venatorio della Provincia, ma un volontario del Wwf.
La seconda svista invece non è dell’articolista, e ce l’ha segnalato l’assessore provinciale Guido Bonomelli ieri mattina: “Spiace constatare che i volontari del Wwf non abbiano ancora preso atto del regolamento che da qualche tempo li obbliga al coordinamento con la Polizia Provinciale - ci ha detto -. Perché i loro controlli sui cacciatori ed i luoghi di caccia possano essere validi, infatti, i volontari devono seguire con scrupolo quanto indicato su un foglio di servizio concordato con gli agenti, che ogni cacciatore ha il diritto di poter visionare”.

Poi Bonomelli ha aggiunto: “Non mi risulta che in quel giorno ed in quella zona fosse stata prevista un’ispezione ai capanni. Non vorrei che i volontari del Wwf in qualche modo disconoscessero il nostro regolamento che, lo voglio ricordare, è l’unico per il momento a definire il loro ruolo in qualità di controllori dell’attività venatoria”.

Per il resto la notizia era giusta: sgusciata fuori dalla canna la cartuccia è caduta a terra ed è esplosa.
Per fortuna i due protagonisti della vicenda, una guardia del Wwf appunto ed un cacciatore di Odolo originario di Vallio, se la sono cavata con una leggera impallinata al volto.

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