È importante tenere occupati gli anziani con demenza, in attività che a loro piacciono per stimolare le funzioni cognitive
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L’anziano con demenza può mostrare difficoltà nello svolgere attività quotidiane. Questo accade perché le difficoltà che presenta a carico della memoria, dell’attenzione, del linguaggio, etc. rendono difficile l’esecuzione anche delle azioni più semplici.
Viste queste difficoltà , a volte tendiamo a impedire “che faccia†o è lui stesso che, consapevole delle sue difficoltà , smette di fare. Ma il “non fare†lo espone a un peggioramento più rapido e ad un aumento dell’irrequietezza e dell’agitazione.
Perché dovrei “far fare le cose†al mio caro?
Facendogli fare qualcosa stimoliamo indirettamente le funzioni cognitive (la memoria, il linguaggio, l’attenzione, il movimento) che, a causa della demenza, sono molto fragili e lo aiutiamo a contrastare la perdita di tali capacità .
Come devo comportarmi se il mio caro ha difficoltà nel “fare le cose�
- Evitiamo di sostituirci a lui, lasciamo che provi a fare da solo affiancandolo nell’esecuzione dell’attività , guidandolo nell’esecuzione e dandogli alcune piccole indicazioni su ciò che deve fare (ad es. prendi la pentola, riempila d’acqua, etc.).
- Teniamo presente che non potrà imparare a “far di nuovo quella cosa†che non sa più fare. Non correggiamolo, commette errori perché ha delle difficoltà , non lo fa per dispetto anche se qualche volta abbiamo quest’ impressione.
- Cerchiamo di “lasciarlo fare†anche se sbaglia. Quel poco che fa, comunque lo stimola.
Se il mio caro non mostra voglia di fare, come devo comportarmi?
Purtroppo può capitare che il nostro caro si mostri senza voglia. Dobbiamo cercare di stimolarlo a fare anche piccole cose: qualche chiacchiera, una passeggiata, qualche breve attività . Tuttavia, non dobbiamo forzarlo: a volte anche lui, come noi, è stanco e non vuole fare. È necessario trovare il giusto equilibrio tra il fare e il non fare. Se lo costringiamo rischiamo di agitarlo ed irritarlo.
Quali attività possiamo proporgli?
Le attività di sempre, le attività che al nostro caro piacciono, che mostra di voler ancora fare. Ecco alcuni esempi:
- LA SPESA. Farsi aiutare dal proprio caro malato a compilare la lista della spesa e a fare piccoli acquisti (il latte, il pane, etc.) può essere un ottimo stimolo. Questa attività sollecita indirettamente l’attenzione, la memoria e il linguaggio. Inoltre promuove e sollecita l’interazione del nostro caro in un contesto extra-familiare.
- STENDERE, RACCOGLIERE, PIEGARE E STIRARE INDUMENTI. Questo tipo di azioni sono fortemente radicate e permettono di stimolare la memoria procedurale, che persiste anche nelle fasi più avanzate, l’attenzione e il movimento.
- LE PULIZIE. Talvolta il nostro caro riesce a compiere piccoli “mestieriâ€, spazzare con la scopa, spolverare, etc. Perché non dargli piccoli compiti di questo genere? Questa attività stimola indirettamente tutte le funzioni cognitive e permette al nostro caro di sentirsi utile.
- UTILIZZARE I FERRI DA MAGLIA, ARROTOLARE E DISFARE GOMITOLI DI LANA. L’attività con la lana, fortemente legata ad interessi coltivati in passato e spesso capacità iperappresa, è facilmente risvegliabile nei malati di demenza. Ha lo scopo di stimolare la memoria procedurale, l’attenzione e le prassie fini che richiedono coordinazione oculo-manuale.
- ATTIVITÀ DI CURA DELL’ORTO E DEI FIORI. Il malato, affiancato dal proprio familiare, può prendersi cura di alcuni fiori oppure può occuparsi di un piccolo orto (annaffiare, togliere i fiori secchi, raccogliere la verdura matura). Anche in questo caso svariate sono le funzioni cognitivo-motorie sollecitate: è un ottimo esempio di stimolazione sensoriale (sollecita il tatto, l’olfatto, la vista, il gusto).
- CATEGORIZZAZIONE DI OGGETTI: Al malato può venir chiesto di denominare alcuni oggetti presenti in casa (utensili da cucina, da bagno, frutta, verdura etc.), dopodiché possono essere rivolte alcune domande relative alla loro funzione/categoria (A cosa serve? Quando si usa?). Oppure possono essere presi alcuni oggetti di provenienza diversa e chiesto di raggrupparli secondo la loro funzione o categoria. L’attività mira a stimolare la memoria semantica (“la memoria delle conoscenzeâ€), l’attenzione e il linguaggio.
- FOTOGRAFIE. L’utilizzo di materiale fotografico (vecchie foto, album fotografici, etc.) visionabile liberamente consente di stimolare il linguaggio (è possibile effettuare esercizi di denominazione e diviene spunto per una possibile conversazione). L’attenzione, la memoria e il linguaggio vengono primariamente coinvolti.
- GIORNALI. Sfogliare insieme un giornale suggerendo di ricercare delle immagini, ad esempio. Tale attività stimola fortemente le capacità attentive, pertanto si consiglia di mantenere e sollecitare l’esecuzione di tale attività .
- ALTRE ATTIVITÀ: cucinare, apparecchiare e sparecchiare, fare una passeggiata, ascoltare musica, chiacchierare, pregare….
Ricorda bene!
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- Non tutte le attività sopra riportate sono indicate per il tuo caro, tutto dipende dallo stadio della malattia in cui si trova.
Nulla ti vieta di provare a ricercare un’attività che lo possa impegnare anche solo per qualche minuto.
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- Tali attività devono essere piacevoli e significative per il tuo caro, preferibilmente debbono essere attività legate ad interessi già coltivati in passato.
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- Le attività devono essere proposte ed eseguite in modo facilitato (ovvero laddove si riscontri una difficoltà nell’esecuzione il proprio caro non deve essere forzato all’esecuzione ma aiutato eliminando eventuali ostacoli).
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- Ogni attività coinvolge tutte le funzioni cognitive (memoria, linguaggio, attenzione, percezione, movimento, etc.), per ogni attività sono state indicate quelle maggiormente coinvolte.
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