Momento positivo: fatturato in crescita

Anno felice, a quanto pare, il 2007 per il comparto della maniglieria. I bilanci sono in crescita e in generale c’è stato un recupero in confronto ai periodi neri degli anni scorsi. Con questo non si può dire che il settore sia fuori pericolo.

La concorrenza di Paesi come la Cina e l’India è sempre fortissima e non accenna a diminuire. Tuttavia, come dice Wilma Martinelli, vicepresidente di Prima, l’associazione che riunisce i maniglieri italiani, «nel complesso siamo di fronte a timidi segnali di ripresa». La sua azienda, la Fnm Martinelli spa di Casto, ha chiuso il 2006 con 7,5 milioni di euro di fatturato, avvertendo già un miglioramento sugli anni precedenti e chiuderà il 2007 con un fatturato di 9 milioni di euro, facendo registrare un significativo passo in avanti.

NELLA NICCHIA - Marco Pialorsi, titolare della Reguitti di Agnosine e attento osservatore del mercato, parla di «positivi segnali di ritorno, che indicano l’esistenza di significative nicchie di mercato». «La battaglia del prezzo con Cina e India - aggiunge Pialorsi - è persa in partenza, mentre può essere vincente quella che punta sulla gamma, sul servizio, sulla qualità». La Reguitti nel 2006 ha archiviato un anno da record, con 13,5 milioni di fatturato. Nel 2007, dice Pialorsi «manteniamo le posizioni».

Luigi Bigoloni, titolare della Manital di Gavardo, è critico. Parla di un «settore seduto», incapace di sfornare «progetti e innovazioni di prodotto» e incline, a volte, a «mescolare i prodotti italiani con quelli cinesi». È, la sua, una critica al sistema che è echeggiata più volte nelle riunioni dei maniglieri, dove c’è anche chi, anziché darsi da fare sul fronte della qualità e dell’innovazione, punta ancora, spasmodicamente, a ribassare i prezzi di qualche frazione di euro, inseguendo un mercato e concorrenti nei confronti dei quali quel tipo di battaglia è ormai persa. Tuttavia, il pessimismo critico di Bigoloni si stempera quando guarda alla sua azienda. «Vedo bene il 2007 e anche per il futuro abbiamo buone prospettive, buoni lavori e progetti importanti». La Manital chiude il 2007 con 8 milioni di euro di fatturato, tutto, sottolinea Bigoloni, «made in Italy».

Infine, Marco Becchetti, coordinatore esecutivo di Prima, parla di un 2006 e di un 2007 in crescita, anche se gli indicatori economici generali destano preoccupazioni. «Il nostro progetto, presentato alla Regione e al Sistema camerale - sostiene Becchetti - punta su innovazioni sulle fasi di finitura, sui trattamenti, sui materiali, che nell’insieme significano qualità». E quella della qualità sembra essere ormai la strada imboccata dalle aziende del settore che vogliono stare sul mercato. Una strada che, guardando ai bilanci, sta dimostrando d’essere quella giusta.

E in questa direzione va il progetto di «conseguire una certificazione ambientale sul prodotto principale realizzato dalla filiera di imprese, ossia la maniglia in ottone, in modo tale da differenziare in modo innovativo il prodotto stesso e far fronte in questo modo alla concorrenza, sia nazionale che internazionale». È infatti questo l’obbiettivo del progetto proposto alla Regione Lombardia e al Sistema camerale lombardo dalle aziende del settore associate a Prima, l’associazione nazionale dei maniglieri, presieduta da Danilo Zacchi.
Le aziende aderenti al progetto sono la Mariani e C. srl di Odolo, la Fnm Martinelli spa di Casto, la Becchetti Angelo-Bal srl di Lumezzane, la Reguitti spa di Agnosine, la Paf di Freddi Dante e C. snc di Casto, la Entra spa di Odolo, la Benini snc di Agnosine, la Linea Calì srl di Vobarno, la Manital srl di Gavardo, la Giara srl di Agnosine, la Brass Technology srl di Bione e la Zermat di Preseglie.

CROMO, DALL’ESA AL TRIVALENTE - Il progetto, nel suo insieme ha un costo di 384mila euro, dei quali 192mila sono stati assegnati dalla Regione e dal Sistema camerale. La parte di innovazione del progetto consiste nell’individuare, attraverso l’Università o un centro di ricerca, tecnologie operative che portino alla sostituzione del cromo esavalente con quello trivalente e nel migliorare la fase della verniciatura.

Riguardo all’ambiente, il progetto punta a certificare, attraverso la consulenza di Agenzia Lumetel e di Ambiente Italia, la maniglia, attraverso uno standard riconosciuto ed approvato in sede internazionale (Iso 14025:2006). In particolare, la parte del progetto riguardante la «certificazione ambientale della maniglia» si inserisce in un programma di miglioramento ambientale più ampio, denominato «Certificazione ambientale del distretto industriale delle Valli Bresciane - Emas di Distretto», possibile grazie ad un finanziamento della Regione e Unioncamere.

Silvano Danesi
Da Giornale di Brescia

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