08 Febbraio 2013, 07.47
Valsabbia
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Il vecchietto dove lo metto

di Ubaldo Vallini

Sono trascorsi più di dieci anni da quando la pratica della dispersione delle ceneri è stata normata per legge. La Valle Sabbia però non è ancora attrezzata

 
«Il vecchietto dove lo metto, dove lo metto non si sa...» recitava così una vecchia canzoncina di Domenico Modugno, facendoci sorridere col racconto delle traversie di un povero anziano che nessuno sapeva dove mettere, persino al cimitero, forse nemmeno nell'Aldilà.
Nell'Italia di oggi le cose non sembrano essere cambiate di molto.
 
Il nostro nuovo vecchietto, infatti, un po' più informato rispetto a quello degli anni Settanta del secolo scorso, ha redatto un testamento manifestando la scelta, alla sua morte, di essere cremato e che le sue ceneri venissero disperse all'aria, senza per altro precisare dove.
 
Ebbene: dopo aver trascorso serenamente gli ultimi anni della sua vita il nostro vecchietto (che per la verità aveva 60 anni) è venuto a mancare.
Le sue volontà sono state rispettate e finita la cerimonia religiosa il suo corpo è stato cremato ma... le ceneri del vecchietto dove le metto, dove le metto non si sa...
Ecco che sono cominciati i guai.
 
La famiglia insisteva perché le volontà del congiunto venissero rispettate fino in fondo, aggiungendo che aveva manifestato a voce la volontà di essere disperso in una non meglio precisata località sulle montagne fra Botticino e Serle, dove amava recarsi a caccia.
L'impresa di pompe funebri però si è trovata nell'impossibilità di dare corso alla richiesta.
 
A questo punto val la pena vedere cosa prevede la normativa.
«C'è la Legge 130 del 2001 che consente la dispersione delle ceneri unicamente in aree a ciò appositamente destinate all’interno dei cimiteri o in natura o in aree private. La dispersione in aree private deve avvenire all’aperto e con il consenso dei proprietari - ci dice Paolo Zanoni, delegato AssoCrem per la valle Sabbia, che si è occupato direttamente della vicenda -. La dispersione è in ogni caso vietata nei centri abitati. In mare, nei laghi e nei fiumi è consentita nei tratti liberi da natanti e da manufatti».
 
«C'è poi una Legge regionale del 2003, con regolamento del 2004, sulla quale si afferma che "in almeno un cimitero del Comune è presente un giardino delle rimembranze", così viene definita l’area per la dispersione delle ceneri» aggiunge l'esperto.
 
Di fatto nessuno dei Comuni interpellati - quello di nascita, quello di residenza, quello dove è avvenuto il decesso oppure quello dove il "nostro" amava andare a caccia - è stato in grado di dare risposte risolutive.
AssoCrem ha interpellato inutilmente anche il resto dei Comuni valsabbini, ricevendo solo in un paio di casi cortese risposta di rifiuto. Questo nonostante siano ormai trascorsi più di dieci anni dall'emanazione delle leggi.
 
Silenzio... tombale, verrebbe da dire.
Ci sono volute settimane perché il "nonnetto" trovasse riposo eterno nella vicina Valvestino, presso la cascina di proprietà di un nipote, che ha regolarmente dichiarato la sua disponibilità ad accogliere le ceneri dello zio senza percepire alcun compenso, come prevede la norma.
 
L'unica cosa positiva di questa vicenda è che le ceneri del nostro "nonnetto" sono state disperse in mezzo alla natura, come voleva lui che,  più o meno inconsapevolmente, almeno in Valle Sabbia, è stato un precursore.
 


Commenti:
ID27995 - 08/02/2013 08:45:34 - (Giacomino) - E' proprio il caso di dire

che la burocrazia più becera é in grado di perseguitarci anche dopo morti. Non c'era un qualche parente prossimo che oltre alla impresa di pompe funebri fosse in grado (senza suonare tante campane) di esaudire le ultime volontà del congiunto? Con tutte le sostanze inquinanti che si trovano nell'ambiente anche in montagna, un pugno di ceneri del nonno ci stavano sempre, con buona pace dei vivi e dei morti. Amen.

ID27997 - 08/02/2013 08:58:41 - (SCHERPA) - SCHERPA

Il Comune di Vobarno con delibera di consiglio del 2005 ha il regolamento comunale in materia di cremazione e da allora ha autorizzato 2 dispersione ceneri di cui una in Valle Sabbia......pi precursore di cos!!!

ID28040 - 09/02/2013 17:30:16 - (Tc) - Tc

Disperdere le ceneri e' forse la cosa meno inquinante si possa trovare sul territorio...ben venga...all'atto delle mia lontana e futura dipartita anch'io faro' questa scelta...inutile continuare ampliamenti di cimiteri privando di terra un territorio gia' fortemente urbanizzato...dovremmo capirla in molti...i morti si ricordano anche col pensiero...si risparmierebbero tutte le spese cimiteriali e correlati vari al seguito....l'importante che le leggi cambino velocemente...

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