La Certezza come essenza della Volont da Essenza del Nichilismo come spunto per approfondire sulla via della Verit. Di Emanuele Severino, scelto da Dru
generate dal divenire, ma tutto si gioca su un piano di ragionamento, di pensiero che non mi convince. La mia sensazione non è fondata, ci sto lavorando un po' alla volta. Sono in grado però di dire che vedo molte forzature quando Severino cerca di giustificare e adattare il concetto di divenire con il concetto di apparire. Da cui il non ancora apparso che viene nella sfera dell'apparire e che da esso si allontana, pur rimanendo eterno. Tutta questa costruzione, sebbene da lui fondata, mi provoca un senso di costrizione, non di fluidità. Vedrò se riuscirò a trovare una via di fuga.
fede che vuole il controvertibile incontrovertibile, ma volendolo vuole l'impossibile, e come è possibile che ciò di cui il contenuto è controvertibile essere incontrovertibile, non può appunto che significa in metafisica è contraddittorio, come è contraddittorio che un affermazione vuole negare ciò che afferma, appunto il PdnC. Volere, come esserne certi o aver fede sono le stesse forme dell'apparire in Terra isolata dell'essere ( per terra isolata Severino intende le determinazioni astratte , quelle appunto di pensiero nichilista che identifica essere e nulla nientificando gli enti, annullando l'essere), tu dici che lui si sforza, prova a invertire il tuo di pensiero e cerca di negare l'opposizione e non l'identità vedrai che sei tu il folle e tu ti sforzi di fare il contrario. Lui non identifica l'essere con le parti lui unisce ciò che è distinto riuscendoci proprio per il motivo che non astrae in principio
l'essenza del loro essere di ogni determinazione, astrazione che è principio del nichilismo , solo astraendo ogni cosa del suo contenuto possiamo "nullificarla", passami il termine, solo astraendo all'infinito allora ogni cosa non ha alcun legame, nemmeno con il proprio contenuto, nemmeno con il proprio essere che è in questo lasciato vagare all'opposto e lasciato distruggere.
...intendo infatti dire che in destino (nello stare delle determinazioni tutte) l'apparire è l'essere altro dell'essente e il suo esser l'altro cioè appunto identificare l'essere con il nulla, ma se dico questo , se lo scrivo , scrivo contraddizione proprio per quelle 3 pagine che ti ho dato da pag.42 in poi di Essenza del Nichilismo, significa appunto negare l'opposizione che è come tale autonegazione, o affermazione forte dell'opposizione, vedi l'elenchos di Aristotele e la forza che questi imprimono al discorso appena fatto.
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Alla base del tuo e del mio pensiero nichilista.
... è la contraddizione originaria del "tutto" poiché ..."ogni essere é necessariamente parte del tutto: né può uscire dal tutto, annullandosi, né il tutto può cessare di avvolgerlo.Questa contraddizione non si produce perché la parte viene falsamente identificata al tutto, ma perché appare soltanto una parte di ciò cui si riferisce il significato tutto. Secondo questa contraddizione, si costituisce l'apparire attuale in quanto tale, e quindi sia la non verità, sia la verità che sono i due modi secondo cui si determina il contenuto dell'apparire.In quanto la verità è contraddizione, l'incontrovertibile è controvertibile, ma non nel senso che si debba negare ciò che la verità dice (ndr nichilismo), ma nel senso che si deve dire concretamente ciò che la verità dice astrattamente(ndr Struttura originaria)"... Da Essenza del Nichilismo pag.167 edizione Gli
Adelphi.
"In ogni caso. Anche quando si vuole metafisicamente, il volere è sempre un condurre l'essere fuori del suo nascondimento." qui Severino dice che sia per Volontà sia per Verità, dato che Verità è come stanno le cose e Volontà è come si vorrebbe che stiano (ma stando le cose è primario rispetto a come si vorrebbe che stiano e allora il volere vuole appunto che anche il controvertibile sia incontrovertibile e noi possiamo solo volere e in questo siamo originariamente contraddittori cioè originariamente nel tutto che non è tutto), in ogni caso noi siamo in luogo di Verità, cioè in ogni caso il Volere non può creare e distruggere l'essere traendolo e portandolo dal e nel nulla ma lo conduce dal nascondimento all'apparire che l'essere è.
Chi picchia ama? Diversamente da Itu Cosa significa amare? quale la volont che l'accende? non sar forse la volont di morte?
L'indecisione del decidere 1.3 Fra tutto e niente, volont, potenza e contraddizione, proseguono le lezioni di filosofia di Dru, ispirate come sempre dal pensiero di Emanuele Severino
«Intorno al senso del nulla» La potenza l'impossibile (contraddittorio) proprio per chi ne ha edificato l'essenza nel nichilismo e la sua coerenza del pensiero occidentale
L'indecisione del decidere 1.1 Il nichilismo la la decisione della volont che si manifesta come la forza originaria capace di guidare l'oscillazione delle cose tra l'essere e il niente, decisione che non coscienza ma potenza
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ID27880 - 05/02/2013 14:35:23 - (Leretico) - La certezza e la fede, la volontà e l'essere
La parola chiave di questo pezzo è "certezza". Essa è legata alla parola volontà. Si parla di certezza legata alla fede e la si differenzia dalla volontà che invece, contando sull'apparire dell'essere in questo caso voluto, è accadimento del voluto, quindi non fede. Bene, anche se un po' complicato, colgo in questo testo il concetto che la certezza dell'uomo non è la verità dell'essere. Nella conclusione finale poi compare anche la bivalenza, necessaria se si crede che il linguaggio produce una scelta, tra produzione della verità, dell'essere, e produzione della non verità, dell'errore. Tale ambiguità nasce dal fatto che la volontà (come il linguaggio che ne è una delle espressioni tecniche) non può che porre, tramite il PdnC, l'essere e il suo opposto che lo definisce. So che Severino, con sforzo logico notevole, dimostra successivamente il fondamento dell'identità tra essere e parti