31 Gennaio 2013, 07.10
Bagolino Valsabbia
Lettere

Tutto da ripensare

di Gianzeno Marca

«La chiusura della 237 del Caffaro per un'intera settimana è solo la punta dell'iceberg di una situazione di profondo disagio che stiamo vivendo in montagna»


Caro direttore,
permettimi di condividere con i tuoi lettori un paio di pensieri che mi sono venuti alla mente, intanto che percorrevo in auto il giro lungo da Riva del Garda per andare al Gaver.
Vivo in Valle Sabbia con un doppio ruolo, quello dell'imprenditore e quello di presidente dell'Agenzia Territoriale per il Turismo.
Mai come nella settimana di chiusura della 237 del Caffaro all'altezza della Rocca d'Anfo, mi sono sentito così a disagio, in entrambi i ruoli.
Per quanto riguarda l'imprenditoria mi riferisco all'attività turistica che io e mio fratello Stefano portiamo avanti al Gaver, col Blumon Break. 
Si chiamava Albergo Blumone nell'immediato dopoguerra, quando è stato aperto da nonna Maria e nonno Fausto. Fece scalpore il fatto che ci fosse l'acqua in camera.
All'inizio l'albergo apriva solo d'estate, poi sono arrivati gli impianti di risalita e le stagioni turistiche sono diventate due: quella estiva e quella invernale.
 
Dopo quello dei nonni è arrivato l'impegno di mamma Ermanna.
Noi siamo cresciuti così ed abbiamo ereditato la caparbietà dei nostri vecchi a non mollare mai, a credere nella nostra terra e nella possibilità di crescere insieme ad essa.
Le difficoltà insomma non ci hanno mai spaventato e nemmeno i rischi che ogni attività imprenditoriale porta con sé.
Fino a un certo punto però.
Infatti un conto è pagare il scotto delle calamità naturali (poca neve, troppa neve, slavine... chi conosce le vicissitudini del Gaver queste cose le conosce), un conto è subire delle penalizzazioni a causa delle negligenze di chi a parole promette attenzione nei confronti della montagna e in realtà non se ne cura affatto.
La vicenda della 237 del Caffaro che è rimasta chiusa per un'intera settimana nonostante dopo l'unica scarica di rocce non sia precipitato sulla strada neppure un sassolino - ma senza le pressioni del territorio avrebbero potuto essere dieci giorni o più - è oltremodo significativa.
Chi se ne frega se da queste parti facciamo i salti mortali per restare a galla? Se insistiamo con gli investimenti, se ci riuniamo in Consorzio per sostenerci l'un l'altro creando sinergie virtuose che ci permettano di presidiare il territorio? Chi se ne cura? Chi ci risarcisce delle perdite?
Insomma: non sono più così certo che valga la pena di investire da queste parti, né per noi né per i nostri figli.
Una constatazione questa che fa male al cuore.
Dall'altra parte sono il presidente dell'Agenzia per il Turismo Valle Sabbia e lago d'Idro, in qualche modo obbligato all'ottimismo.
Chi mi conosce sa che ci ho sempre provato e che ci ho creduto.
 
Ma anche qui, com'è possibile andare avanti a questa maniera, cosa andiamo a promuovere portando la Valle Sabbia nelle fiere del turismo? Forse i litigi che non mancano mai sulle sorti del lago? Forse la nostra Rocca, tanto amata da amministratori e volontari però inesorabilmente chiusa? Oppure le strade vecchie e insicure?
 
Sarebbe meglio che coloro che regolarmente mancano gli impegni presi ce lo dicessero chiaramente che qui da noi non è proprio il caso di fare del turismo, che ci conviene andarcene altrove perchè siamo stati abbandonati a noi stessi.
Per ultimo mi va di ricordare che dopo aver sollecitato i giovani studiosi in materie turistiche abbiamo ricevuto ben 15 tesi di laurea: mirano tutte a valorizzare, ai fini turistici appunto, la nostra bellissima valle.
Che diciamo a questi ragazzi?
Gianzeno Marca
 


Commenti:
ID27714 - 31/01/2013 08:30:32 - (Ernesto) - sig.gianzeno:

purtroppo ha fatto un autentica e amara realta!!(io vedo e sento parlare tutti i sacrosanti giorni della vallecamonica,e continuano a martellare con mille publicita!)cosa hanno loro in piu piu della meravigliosa vallesabbia??

ID27724 - 31/01/2013 11:23:07 - (Mel) - Gianzeno

Ai ragazzi gli si dice di NON MOLLARE MAI .... E continuare a credere in quello che vogliono fare.

ID27727 - 31/01/2013 11:46:01 - (Leretico) - Speranza e concretezza

Senza speranza non si può vivere, ma i casi concreti di questi giorni fanno porre alle persone intelligenti giusti interrogativi. Credere che la politica sia interessata ai veri problemi delle imprese, delle persone e dei territori è pura utopia. Sanno benissimo che i giochi per loro si fanno in altra maniera. Se veramente contasse darsi da fare a risolvere i problemi per essere eletti e rieletti allora si muoverebbero nel modo giusto. Invece sanno che il consenso si ottiene con la coltivazione "ad personam" dell'interesse. Comprano il consenso con elargizioni di favori personali e tessono questa rete di relazioni a spese della comunità. Per rispondere alle difficoltà, signor Marca, occorre pianificazione e idee. La politica si occupa solo di fare progetti per ricevere finanziamenti da spartire. Di quei progetti non se ne fa mai nulla di concreto. Alla politica non servono i realizzatori. Ecco perché non fanno pianificazione: a loro non serve. Ce lo

ID27728 - 31/01/2013 11:49:56 - (Leretico) - continua

meritiamo? No, eppure le cose stanno così. Quando si chiede di modificare questa struttura di interessi, il sistema ormai consolidato fa resistenza, non vuole cambiare. Ecco, allora, perché la nostra bella valle torni a respirare e a sperare occorre capire come togliere alla politica la possibilità di spendere i nostri soldi in questo modo. Solo allora ci saranno i mezzi veri per migliorare strade, paesi e borghi e quindi turismo. Fino ad allora avremo solo frustrazioni.

ID27735 - 31/01/2013 13:30:18 - (genpep) -

sante parole caro Leretico anche se buona parte delle colpe sono nostre. smettiamola di votare sempre quelli. dobbiamo smettere di votare e tifare sempre quelli! (vero ric?)

ID27756 - 31/01/2013 18:21:48 - (carlob.) - Eccalla'......

...siamo sempre alle solite sig. Genpep....probabilmente e' dura far capire a persone come lei che non importa di che colore siano, non importa di che partito siano, non importa se di destra o di sinistra.....SONO TUTTI UGUALI. Promesse, promesse e ancora promesse.......e nient'altro. E' triste dirlo, ma dobbiamo ringraziare il fatto che la nostra strada e' indispensabile x il turismo delle valli trentine e che il loro pressing, probabilmente .....(forza Vigilio), ci dara' modo di ottenere cio' che ci spetta di diritto. Ma non pensi che destinare la sua preferenza ad un partito o ad un altro possa cambiare il destino della viabilita' valsabbina....(purtroppo).

ID27757 - 31/01/2013 18:39:37 - (pierdo53) - Non mollare

Caro Gianzeno, ai ragazzi diciamo di PRENDERE ESEMPIO dalle persone come te, e dai molti altri come te, che credono in quello che fanno e sono ancora disposti ad investire tempo e denaro nell'alta Valle Sabbia nonostante le difficoltà logistiche ed i ns. politici. Valsabbini si nasce.....non si diventa.

ID27762 - 31/01/2013 19:30:53 - (genpep) -

carlo carlob. guarda che sono d'accordo con te al 100%. forse non mi hai letto spesso, altrimenti non avresti dubbi in proposito. cordialità

ID27766 - 31/01/2013 20:35:41 - (Denis66) - Ecco alla

Stessa storia......iTrentini!!!!!!!!

ID27781 - 01/02/2013 04:13:17 - (Dru) - Gli uomini guardano alle vette ma pensano alla casa

La casa è il riparo, il rifugio che ci permette di non essere "colpiti": quando passo il mio già breve tempo al Blumon Break dopo aver scalato una vetta questo è ciò che sento più intimamente, di essere al riparo, di essere al sicuro e mi sento potente e sono felice. La potenza, in un uomo, è quel sentire che ostacola l'evento traumatizzante, lo allontana per farci sentire sicuri, al riparo al dunque. Ma allora, perché gli uomini guardano alle vette? Proprio per costruire la casa, per avere quegli strumenti (=tecnica) che altrimenti non sarebbero alla sua portata e come potrebbe altrimenti costruire il riparo da ciò che non conosce l'uomo? Questo, oltre ad essere un inciso filosofico che l'attenzione per ciò che sta in luce e come tale è lo sguardo alle vette, vuole essere anche uno stimolo a non abbassarlo quello sguardo, poiché può essere conveniente a colui che è un poco distratto, ma al

ID27782 - 01/02/2013 04:13:44 - (Dru) -

lungimirante, a colui che vuole la casa più solida, questo senso non sfugge.

ID27864 - 04/02/2013 17:58:42 - (PUCI1967) - puci1967

Sar di pi semplici parole, che dire: spiace vedere nel 2013 ancora situazioni del genere, assurdo vedere il disinteresse di tanti enti, anche se preferisco dire persone al potere e questo vale per tante realt in vari comuni. Troppo difficile per voi, vero Sono sempre pi convinta, come giustamente scritto dal Sig. Gianzeno, che lunica forza sia lamore per il proprio territorio e la costanza a non mollare, MAI, credo fermamente che limpegno e lesempio di tutti noi Grandi sar una spinta per i nostri giovani.

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