27 Gennaio 2013, 15.00
Pillole di psicologia

Ti chiedi chi sei veramente? Buon segno

di www.riza.it

Nel corso della vita pu capitare capita di avvertire un forte "non senso" in ci che si fa, nel lavoro e in amore: una sensazione da non sopprimere perch ci ritempra

 
Almeno una volta è capitato a tutti: stiamo facendo qualcosa quando all’improvviso ci balena in mente una domanda nitida: “Ma che senso ha tutto questo?”. Oppure: “Cosa ci faccio qui?”; “Che cosa c’entro io con questa situazione?”.
Con una risposta che ci destabilizza nella sua chiarezza: “Non ha senso”; “Non c’entro niente”; “Non mi riguarda”. Può accadere mentre siamo col partner, al lavoro, durante uno svago o un incontro occasionale, o anche solo mentre stiamo pensando a una specifica situazione.
 
La domanda suscita una forte e tagliente sensazione di estraneità al contesto in cui ci troviamo o all’azione che stiamo compiendo.
È una fugace ma fastidiosa sensazione di mancanza di significato, di essere fuori luogo o nel posto sbagliato, senza che se ne capisca il motivo. C’è un intenso turbamento perché a livello cosciente noi volevamo essere lì, in quel contesto. Oppure, anche se non ci piaceva, pensavamo che avremmo resistito, che ce la saremmo fatta andare bene.
 
La prima reazione istintiva è di cacciare via questa “sensazione di non senso”, cercando di distrarsi o al contrario di impegnarsi di più in ciò che si sta facendo. Molti, inconsciamente, percependo la possibilità che essa si presenti, stanno in continua attività, fisica o mentale, riempiendosi la vita di impegni a gran velocità, per non lasciarle spazio.
Ma è un errore perché questa sensazione in realtà svolge una funzione preziosa: se è sporadica costituisce il modo naturale con cui la mente riequilibra la sua attività e rinforza la sua obiettività, se è frequente rappresenta il modo con cui il cervello ci sta obbligando a riflettere: “Mi appartiene la vita che sto vivendo?
Ha veramente senso per me questa relazione? Fa per me questo lavoro?”. Tentare di sopprimere il non senso perciò non fa che alimentarlo, mentre ascoltarlo ci dà la possibilità di conoscerci di più, di agire e fare scelte che ci facciano tornare armonia. 
         
La “sensazione di non senso” di solito segnala uno o più dei seguenti eventi.
- Una scelta di vita non affine al proprio modo di essere.
- La necessità di uscire da una situazione stagnante.
- Un eccesso di impegni vacui, legati solo alle apparenze.
- Un esagerato senso del dovere, senza posto per il piacere.
 
Non tentare di sopprimerla distraendoti o riempiendo tutto il tuo tempo con cose da fare, o si ripresenterà sotto altre forme più insidiose e sgradevoli: depressione, stanchezza, ansia, sintomi fisici.
Quando ti viene? Quanto spesso? Se si presenta sempre nello stesso contesto, vuol dire che il problema è lì, e non può più essere ignorato; se invece è “distribuita”, può riguardare lo stile di vita. Il “ non senso” in molti casi è la forma embrionale di un ambiamento. E va conosciuto meglio per indirizzarlo verso il nuovo.
 
I momenti di non senso fanno parte della vita. Sono necessari. A volte saperli guardare con ironia e leggerezza può aiutare la loro funzione di riequilibrio.
Al contempo però, se sono davvero troppo frequenti, chiedi il parere di uno psicoterapeuta, per evitare di non riconoscere un eventuale periodo depressivo.
 
Fonte www.riza.it
 


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