21 Gennaio 2013, 07.00
Punti di Vista

Manualità e creatività

di Aldo Vaglia

In un articolo sul Corriere della Sera lo storico Giuseppe Galasso affronta un problema complesso e carico di interrogativi


Eccolo: le nuove tecnologie sono da salutare con favore perché sono il segno della modernizzazione? O possono avere delle controindicazioni?

Per Aristotele la mano è “l’organo degli organi”. Giordano Bruno ne sovverte l’ordine: “l’essere umano non possiede già l’intelletto attivo, ma arriva ad ottenerlo proprio attraverso l’uso strumentale della mano.
Nel bellissimo film di fantascienza, trasmesso poche sere fa su “Iris” 2001 Odissea nello Spazio, l’ominide afferra l’osso per difendersi e da questo gesto ha inizio l’evoluzione che lo porta nello spazio.
H. Focillon "nell’elogio della mano” così si esprime: “le mani sono volti senza occhi e senza voci, ma vedenti e parlanti… Il fare e il pensiero passano attraverso la mano che è contemporaneamente un fare e un pensare, un organismo muto e cieco che tuttavia sa parlare e vedere con persuasione e acutezza”.

Agli inizi della “rivoluzione industriale” l’uomo temeva di essere condannato alla disoccupazione e alla miseria dalle macchine. Questo non si è avverato, ma negli anni ’70 imprenditori e sindacati si accorsero che il lavoro alla “catena di montaggio” era alienante e improduttivo.
La ripetitività dell’operazione portava alla perdita di interesse per il lavoro e ne risentiva  la produttività.
Una diversa organizzazione, con un lavoratore più attivo, era più vantaggiosa non solo sotto il profilo psicologico, ma anche economico.
In ogni caso la trasformazione dell’artigiano in operaio si è rivelata una perdita di sapienza e conoscenza.

Qualcosa del genere sta accadendo anche per la cultura. Se nell’industria la manualità si è ridotta a schiacciare bottoni, il computer ha trasformato lo scrivere in digitare.
Lettere autografe sono una rarità, Email e messaggi ne hanno preso il posto, sono sicuramente più rapidi e funzionali, ma meno intimi e personali.
Si vuole introdurre il computer anche alle elementari, in molte scuole si è già fatto. I vecchi esercizi di calligrafia non si fanno più, non è importante imparare a memoria, per i calcoli si usa la calcolatrice.
I ministri dell’istruzione che si sono succeduti dal ’45 ad oggi, se si esclude il 2000-2001 con De Mauro, hanno avuto più rapporti con i partiti di riferimento che con la cultura, in una specie di moderno MinCulPop con risultati scadenti sia per la propaganda che per la scuola.

Maria Montessori, che con la scuola aveva più dimestichezza dei ministri, così si esprimeva sulla manualità: “quando l’uomo pensa, egli pensa e agisce con le mani. Dappertutto si trovano tracce della mano dell’uomo e attraverso queste tracce possiamo riconoscere lo spirito dell’uomo ed il pensiero del suo tempo. Grazie alle mani che hanno accompagnato l’intelligenza si è creata la civiltà”.
Perdere la manualità è privarsi di una parte dell’intelletto e della creatività. La scuola non ha bisogno di essere alla moda, inseguire le modernizzazioni non sempre porta giovamento. La macchina è per sua natura standardizzante ed omologante e i fanciulli sono molto più plasmabili degli adulti.
 


Commenti:
ID26974 - 21/01/2013 07:47:07 - (Dru) - Questo è un argomento che mi coinvolge

Che la mano sia stato uno strumento fondamentale per l'evoluzione dell'uomo è constatato e riprovato, ma è un mezzo e è un mezzo antiquato. Ora l'uomo ha "inventato" il braccio della ruspa per scavare e la calcolatrice per far di calcolo.Nel ragionamento di Aldo, ragionamento che ha coinvolto un filone di pensiero che, come sapientemente indica lui, va da Aristotele, per passare al Bruno e infine a Marx, l'oggettivazione del mondo che ci circonda è una realtà che vede (=riporta) la mente (=spirito/ragione/soggetto) in funzione della mano(=terra/corpo/oggetto).Come l'esistenza determina la coscienza, così la mano determina la coscienza secondo Aldo e chi gli è "simpatico"e questo non solo in filosofia anche nella psicoanalisi la coscienza è qualche cosa di secondario rispetto all'inconscio , all'istinto, alla pulsione, la coscienza è solo la punta dell'iceberg di una massa ben più consistente sotto che la fa

ID26975 - 21/01/2013 07:56:54 - (Dru) -

galleggiare,ma appunto come la massa degli impulsi e degli istinti stanno alla coscienza così la mano sta alla coscienza così come il cervello determina la coscienza (il cervello biologico);data una certa società è data una certa classe di intellettuali, dimmi che società sei e ti dirò che intellettuali hai;o lo storicismo , la verità è figlia del tempo , dato un certo tempo abbiamo una certa forma di verità , variato il tempo , varia la verità , anche qui la verità corrisponde alla coscienza, la verità è funzione e corrispettivo della mente e il tempo è il corrispettivo della mano.

ID26976 - 21/01/2013 08:42:21 - (Dru) - Perchè creiamo e perchè agiamo partendo dalla ragione e non dalla mano

crediamo di "Creare" per ripararci e difenderci dalla paura e dall'angoscia , poichè temiamo di essere "colpiti" e conseguentemente agiamo , allora, prima viene la ragione (la coscienza) e poi, che è il suo mezzo , la mano (l'azione), non agiremmo se non fossimo coscienti di cosa abbiamo di fronte e per che cosa agiamo, agiremmo con sempre più dubitabilità se questa nostra coscienza non è determinata ma è indeterminata nell'agire rispetto all'oggetto su cui agiamo. Perchè un cavaliere in battaglia si cimenta ? perchè crede di sapere cosa lo aspetta, è "cosciente" di quanto rischia ma anche di quello che può. Il cavaliere con l'armatura e la spada è più sicuro (cosciente) e determinato del cavaliere senza armatura e senza spada che pugna con la sola "mano".

ID26978 - 21/01/2013 09:34:20 - (sonia.c) - ha assolutamente ragione signor Vaglia!

la mano è guidata dal cervello , che in questo modo si "attiva"e si stimola..gli effetti collaterali della comodità offerta dalla tecnica,sono molto evidenti nei giovani che non mancano certo di capacità, ma purtroppo, non viene offerta loro l'opportunità di attivarle! i nostri giovani accendono il computer..e si spengono..

ID26979 - 21/01/2013 09:43:13 - (sonia.c) - ps mio figlio..

ha avuto il computer a 20 anni..non l'aveva mai provato prima..nel suo caso ,come artista, credo ci abbia solo guadagnato, sono sicura che , nonostante l'insopprimibile " estro creativo"non avrebbe passato mesi in cantina a dipingere con tanta costanza e ispirazione.....

ID26985 - 21/01/2013 12:02:32 - (Dru) - http://www.facebook.com/alessandro.vaglia

vi invito ad osservare alcune fotografie scattate con il mio cellulare in alcuni luoghi e poi ritoccate subito con un potente programma e inserite in Facebook sempre con cellulare, realizzazioni eseguite in un secondo... io sono, grazie al mio cellulare 1000 volte più potente di Van Gogh e tutto questo senza sporcarmi le "mani". Io sono il cavaliere con la spada e tu cosa vuoi essere ?

ID26986 - 21/01/2013 12:40:16 - (Aldo Vaglia) -

Caro Dru. Van Gogh creava tu assembli. La creativit s'impara anche dalle mani. "come il ferro in disuso arruginisce cosi' l'inazione sciupa l'intelletto... si dipinge col cerviello et non con le mani" . Come vedi gia' Michelangelo non faceva distinzione tra mano e intelletto. L'intelletto che sgorga dalla mano e la mano che diventa intelletto.

ID26987 - 21/01/2013 13:05:11 - (sonia.c) - imparerà da suo figlio sior dru....

non è un piccolo meraviglioso artista? mi raccomando! una cantina ,stanza,tutta per lui..vietato entrare agli adulti...

ID26988 - 21/01/2013 13:06:12 - (Dru) - per Aldo

Michelangelo era un'intellettuale, e come tale un razionalista, di più, era un'intellettualista e rendeva conto che i concetti fanno la realtà e sono reali, la mano l'esecutrice o mezzo.Non fare distinzione tra mano e intelletto è impossibile (contraddittorio), la mano ha una sua essenza che non è l'essenza dell'intelletto. ma qui non voglio entrare con il principio di non contraddizione che dice che una cosa è sé stante e diversa dal proprio altro, può esserci e c'è relazione tra mano e intelletto, ma questo guida quella e non viceversa ( insisto la mia è una posizione razionalista, la tua, se non condividi questa direzione logica, è marxista).Tu dici che Van Gogh crea e voglio con te entrare in questa creazione per analizzarla a fondo, cosa fa Van Gogh di diverso da me ? Adopera un pennello, una tavolozza di colori, intinge il pennello nella tavolozza di colori e, osservando l'osservabile, lo riproduce, questo

ID26989 - 21/01/2013 13:20:42 - (Dru) -

"prodotto" appare sulla tela. Cosa faccio io ? prendo l'osservabile osservando attraverso una telecamera, adopero un programma potente che riduce il reale ad artistico ( forse è qui che vedi il problema tu, e cioè che adopero la sapienza di qualcun'altro allo scopo prefisso, e cioè in questo caso la sapienza è estrinseca e non un qualcosa che è in me, intrinseca), trasformo il reale come e tale Van Gogh, che assembla come me. Io sono solo più veloce di lui e più potente grazie alla tecnica.

ID26990 - 21/01/2013 13:33:00 - (Dru) - Se il problema è questo

Sappi che anche Van Gogh senza qualcuno che "inventasse" le pitture e anche le botteghe d'arte e le tele, ecc... credi che fossero tutte cose "create" da lui ? e quelle cose da dove venivano , venivano per caso dal "nulla"? ma qui entriamo a piedi pari in filosofia e è incontrovertibile ( innegabile) che le "cose" sono l'essere cosa e non l'esser altro da "cosa" e il loro contraddittorio è il nulla cioè l'altro da sè. Questo per dirti che il "creare" in effetti non è altro che l'unire (assemblare come dici tu) le cose che appaiono , ma che sono da sempre l'esser sé di se stesse e non il loro essere l'altro, il nulla , l'esser altro , l'esser il nulla è discorso della non-verità, del nichilismo appunto.

ID26996 - 21/01/2013 13:59:26 - (genpep) -

Caro Aldo come spesso accade scrivi cose molto interessanti. peccato che il lavoro manuale (quello che richiede abilità e allenamento costante) sia così poco considerato. la conferma viene dagli scritti di Dru sempre assai prolisso e arzigogolato. Un giorno capiremo che è più utile piantar patate, costruire un muro, ripare un motore che dare l'importanza che si dà a chi scrive ordini di servizio o norme burocratiche utili solo a far perdere tempo e tirar sera.

ID26998 - 21/01/2013 14:08:04 - (Dru) - A Genpep

che lei non capisca quello che scrivo non significa affatto che quello che scrivo è arzigogolato e prolisso, significa che lei non capisce, e volerlo anche sottolineare , fa capire molte altre cose di lei che non capisce... Piantar patate. costruire un muro e riparare un motore è attività intellettuale, una scimmia non lo può fare, questo dovrebbe capirlo, altrimenti non so come più semplicemente spiegarglielo.

ID27001 - 21/01/2013 14:20:38 - (Dru) - a questo punto

chiedo che siate duri con le vostre opinioni, ma attinenti all'oggetto del contendere e non diretti alle persone, non si senta offeso Genpep, se mi risponderà a dovere può avere qualche chance, ma il motore, il muro,e il piantare le patate, hanno bisogno di un'attività estremamente intellettuale per essere eseguite, questo è incontrovertibile...

ID27002 - 21/01/2013 14:23:36 - (sonia.c) - il suo discorso è assurdo..

e questo io lo capisco benissimo...lei non ha la più pallida idea do come vede e sente la realtà che lo circonda un artista! forse la tecnica ci può aiutare a migliorare anche sul piano artistico ( se proviamo tutti siamo capaci di fare qualcosa) ma un vero artista,produce opere d'arte anche con la sabbia..o l'aria...certo che attinge a cose reali,ma l'arte è sopratutto un longuaggio! le parole della nostra anima-cuore che comunicano con altre anime-cuore...infatti non è un liguaggio per tutti.

ID27005 - 21/01/2013 14:35:49 - (sonia.c) - infatti l'iperrealismo ..

come tecnica pittorica ,l'iper-realismo,anche se alcuni artisti riescono a dipingere quadri incredibili,non è molto apprezzata,perchè non è un'espressione ,ma solo una copia...

ID27006 - 21/01/2013 14:45:47 - (Dru) - Questo Sonia glie lo concedo, io non sono un'artista.

infatti la tecnica è ogni procedura o ogni mezzo atto al raggiungimento degli scopi e non ho detto che tutti noi abbiamo padronanza appunto di questi mezzi e di queste procedure allo stesso modo, siamo diversi e abbiamo competenze diverse a seconda che la ragione e con lei l'intelletto adoperano questi mezzi e queste procedure. Ma quello che Aldo vorrebbe far passare è che la "mano" è il mezzo per eccellenza, senza il quale la ragione, e con lei l'intelletto, perdono di potenza. Questo è il contendere, questa l'essenza del discorso di Aldo e questo è ciò che io trovo contraddittorio, lo trovo contraddittorio poichè un discorso feticista che mira a illuminare esageratamente un mezzo ormai antiquato, quale è la "mano". Infatti la tecnica non è il mezzo (=la mano) ma "ogni" mezzo (=anche la mano ma non solo)... se devo scavare le fondamenta non uso solo le mani ma anche la ruspa, se devo progettare e costruire una casa

ID27007 - 21/01/2013 14:47:31 - (Dru) - l'ultima sua ID27005 non la commento

...

ID27009 - 21/01/2013 15:01:51 - (sonia.c) - mi dispiace ma sono con Aldo...

non seguirò i suoi rispettabilissimi ,discorsi filosofici e resterò ancorata "a terra".la mano non è antiquata per nulla! la mano "viene prima",la tecnica la può aiutare.ma ripeto la tecnica non migliora il nostro cervello..la mano si! esempio: io riesco a scrivere ( male) solo con il computer..mi ha aiutato molto a mettere "ordine" nei miei pensieri" erranti"..ma non mi è stata di nessun aiuto nello scrivere manuale! anzi! non usare la mano ,ha aggravato il mio "handicap"..se vorrò migliorare,manualmente-mentalmente, dovrò per forza scrivere ..a mano!

ID27010 - 21/01/2013 15:24:03 - (sonia.c) - ps ecco perchè il computer ..

è dannoso per i bambini! un bambino impara a conoscere il mondo intorno a lui,toccando ,manipolando gli oggetti che gli danno una risposta pratica, ma anche "emozionale"..perchè si impara più dalle emozioni.. c'è un bel libro: intelligenza emotiva, che spiega bene quanto contino le emozioni ( positive) nell'apprendimento e come le emozioni negative ( purtroppo) al contrario possano "bloccare" una vita in formazione..."il fare"è una faccenda manuale -emotiva preziosissima! e i risultati negativi di questa lacuna educativa,li vediamo nei nostri giovani oggi..

ID27012 - 21/01/2013 15:39:49 - (Dru) - vede Sonia

Quando lei dice dei (miei) "rispettabilissimi discorsi filosofici" e così allo stesso modo quando Genpep li chiama arzigogolati e "prolissi" , l'azione messa in pratica è quella di considerare questi, i discorsi, appunto una "volontà mia" e come il volere che vuole il "controvertibile" "incontrovertibile" il volere che vuole di una cosa l'altro da sé, il volere l'impossibile è una questione di fede quindi e non di ragione. Siccome la fede è volontà che vuole l'altro da sé, vuole quindi l'impossibile, in mondo alienato,la terra isolata (= determinazioni astratte) per essere in relazione con le altre cose si contraddice.Come è possibile che una cosa che è altro dalla sua essenza essere altrimenti quella data cosa ? è appunto contraddittorio. Come può un artista creare nel senso detto da lei o detto da Aldo e cioè che dal nulla le sue di cose vengono? L'artista assembla come assemblo io.

ID27014 - 21/01/2013 15:48:36 - (Dru) - Questo è l'incontrovertibile

Questa è ragione , il resto , quello su cui si basano le vostre parole sono fede.

ID27020 - 21/01/2013 16:18:38 - (genpep) -

spero Dru di non averla offeso, non era mia intenzione. a lei riconosco una certa finezza di pensiero e una grande correttezza. lei, al contrario di qualcun' altro non è mai offensivo. riconosca però il mio diritto a volte di non capire il nesso di alcuni suoi scritti, e soprattutto non neghi la sua prolissicità, altrimenti io potrò negare la mia calvizie. cordialità genpep

ID27026 - 21/01/2013 17:52:21 - (Aldo Vaglia) -

Quanto ha sapientemente espresso Sonia non necessita di aggiunte. Il bambino tocca la madre ed ha sensazioni, la sua non e' la mano di una ruspa anche se gli servira' per giocare sulla sabbia. Da queste sensazioni impara. Quando e' in grado di poterle esprimere sui fogli ci prova. Arrivano poi quelli che gli insegnano e lo castrano, non guardano cosa voleva dire, ma come lo dice, forma solo la forma non conta la sostanza. Anche cio' che dice genpep e' molto importante: il contatto manuale con le cose, il coltivare per il cibo, la sapienza artigiana. Io ai bambini insegnerei prima ad allacciarsi le scarpe che a usare il computer, ne trarrebbero piu' gioia e insegnamento. Ogni cosa a suo tempo e spazio alla creativita'. Tu Dru hai capito perfettamente cosa intendevo ed proprio quello che contesti, io rimango comunque della mia idea.

ID27028 - 21/01/2013 18:24:50 - (Dru) - Caro Genpep

Sono d'accordo, lei puó benissimo non capirmi, ci mancherebbe, é l'affermazione per cui sarei prolisso che mi imbestialisce, e sa perché? Perché non saprei come fare per essere piú sintetico, d'altronde io parlo di concetti che hanno una problematicitá che il risolverla non concede troppa sintesi.

ID27032 - 21/01/2013 19:58:08 - (sonia.c) - grazie signor Vaglia!lei è sempre gentile con mè..

la mia " sapienza" è filosofico-pratica..o pratica-filosofica??è nato prima l'uovo o la gallina? ( scherzo!)caro dru,è questo che maldestramente cerco di spiegarti..i tuoi discorsi vanno bene ," ci stanno" in gergo..ma mancano .c'è una parte che manca e manca" al tutto" che è l'essere umano..manca un pò troppo per i miei gusti..senza offesa! ma non mi preoccupo! hai un figlio-artista in casa! e spero che almeno da lui ,tu accetti quello che non accetti da nessuno...

ID27039 - 21/01/2013 20:27:27 - (Giacomino) - Sonia e Aldo,

sono belle le cose che dite e sono la sacrosanta realtà, io aggiungerei anche per un bambino l'importanza di avere la possibilità di un contatto con il mondo animale, un cagnolino, un gatto, un coniglio, una capretta ecc, sentire più che vedere quanto é emozionante guardare negli occhi un animale che ci é amico e scoprire che anche quel mondo non é a noi per nulla indifferente. Dici bene Sonia, prima tutte queste cose poi ci sta anche il computer.

ID27042 - 21/01/2013 20:37:34 - (sonia.c) - hoooooo..GIACOMINO..

mi stavo preoccupando..non ti sentivo più..smach! ( mi scusi signora mi è scappato ...)

ID27045 - 21/01/2013 20:48:15 - (Giacomino) - Stavo giusto

leggendo questi commenti con mia moglie che mi ha detto: vedi di non liquefarti come un ghiacciolo alla pera

ID27046 - 21/01/2013 20:52:14 - (sonia.c) - buonasera signora...

non la conosco..ma qualcosa mi dice che lei è buona e gentile come suo marito..una bella coppia che mi riempie il cuore di gioia ...saluti e notte.

ID27048 - 21/01/2013 21:48:24 - (Leretico) - Neuroni specchio

Una delle più grandi scoperte scientifiche italiane è stata quella dei neuroni specchio. In pratica il dottor Rizzolatti scoprì che alcuni neuroni della corteccia premotoria si accendevano sia quando un individuo vedeva svolgere una certa azione con le mani, sia quando la compiva direttamente. Una volta registrata attraverso la vista questa azione, che poteva essere per esempio prendere una tazza e portarla alla bocca, l'individuo, provando direttamente la stessa azione, accendeva gli stessi neuroni. In pratica "imparava" a svolgere la stessa azione. Il fatto fondamentale sta nel fatto che tali neuroni, rispecchiando l'azione solo "vista" in precedenza, si accendevano durante la ripetizione "pratica" nello stesso modo generando apprendimento.

ID27049 - 21/01/2013 21:53:52 - (Leretico) - continua

Da qui la conclusione che i neuroni dedicati al movimento sono legati in modo indissolubile con l'apprendimento, contraddicendo il pensiero scientifico e filosofico precedente che vedeva le due funzioni (motorie e concettuali) come separate nell'attività del cervello. Il passaggio successivo è stato quello di legare il linguaggio a tutto ciò che avviene nella corteccia premotoria e quindi all'apprendimento. Il moto, maggiormente quello della mano e della bocca, sarebbe legato al linguaggio. Cito da Brandi-Bigagli: "la popolazione di neuroni specchio attivata per la produzione o la comprensione di un determinato suono linguistico risulta la medesima (Williams et alii, 2001). Dunque, vista l’attivazione delle popolazioni di neuroni specchio, il linguaggio si identifica in una mera azione, i cui servo-meccanismi sono essenzialmente gli stessi rispetto a quelli che sottostanno alla pianificazione, all’esecuzione, al riconoscimento di altre azioni motorie

ID27050 - 21/01/2013 22:13:57 - (Leretico) - continua

(Steels, 2000)". Quindi il linguaggio, le parole, accendono gli stessi neuroni dell'esecuzione. Esecuzione, parole, visione e movimento (anche delle mani) sono un tutt'uno per l'apprendimento e per la comunicazione dello stesso (insegnamento). I neuroni specchio permettono una simulazione interna delle azioni che accende gli stessi neuroni che si attivano quando l'azione si fa davvero, sia essa un'azione verbale che comportamentale. Questo meccanismo è la base della comprensione delle azioni e l'avvenuta conferma dell'altro di aver anch'egli compreso il valore di quella azione: la comunicazione si basa espressamente su questo meccanismo. Detto questo mi sembra chiaro che la creatività, cioè la ricombinazione innovativa di elementi, percorsi neurologici di neuroni specchio che si accendono e che sono legati alla parte motoria, non possa emergere che da questa strana combinazione di cui siamo fatti. L'usare il computer per scrivere non è meno creativo di

ID27051 - 21/01/2013 22:22:08 - (Leretico) - continua

usare una penna. Certo la cosa è diversa, si accendono neuroni diversi, si creano esperienze diverse. Possiamo anche dire allora che per essere più capaci di interpretare il mondo bisognerebbe scrivere sia con la penna che con il computer. Ci vorrebbe per i giovani, che imparerebbero cose nuove di cui si arricchirebbero, ma anche per gli adulti per permettergli di comprendere di più come "ragionano" i giovani.

ID27056 - 22/01/2013 08:18:43 - (sonia.c) - naturalmente signor leretico..

è importante l'equilibrio nell'uso delle cose! il computer è uno strumento meraviglioso! ma stavo pensando a una riflessione di mio figlio,proprio sull'uso di certi strumenti tecnici. mi diiceva che, da una parte lo hanno agevolato e gli sono indispensabili,sopratutto per risparmiare tempo ( e non solo quello) dall'altra si è accorto di essersi un pò" adagiato"..ecco! il tempo,inteso come impegno,concentrazione,il tempo e la fatica che stimolano la nostra intelligenza,mentre il "facile" un pò la "spegne"!

ID27066 - 22/01/2013 13:25:35 - (Dru) - considerazioni biologiche de Leretico meno originarie di quelle filosofiche.

Newton dice che lui cammina sulle spalle dei giganti che sojo quelle mani che Aldo dice del neonato. Come il neonato con la mamma cosi è Newton con quei giganti e il neonato adopera le mani per scavare ma quando sarà adulto dovrà per forza di ragione imparare ad adoperare la ruspa se non vorrà rimanere un neonato.

ID27073 - 22/01/2013 14:29:33 - (Aldo Vaglia) - OK alle manualita' complementari

Ci conforta il sostegno scientifico di Leretico. E' vero che il computer e' anche manualita'. Altra Manualita'. Ma il farsi condurre dalle mani nello scrivere e nel disegnare, anche se i risultati non sono opere d'arte, e' un'attivita' personale in cui si esprimono abilit e originalita', che sono creativita'. Dalla grafia gli esperti ricavano dati sulla personalita' che non credo si possano ricavare dai dattiloscritti.

ID27098 - 22/01/2013 21:42:01 - (Dru) - Aldo

Il sostegno scientifico al di là dell'essere meno "originario", nel nostro pensiero, di quello filosofico, è il meno confortante possibile, perché riduce la verità a certezza rendendola in questa maniera controvertibile e volendola incontrovertibilmente e in questo é volontà che vuole l'impossibile, tale e quale ad ogni altra fede.

ID27101 - 22/01/2013 22:17:36 - (Dru) - A Leretico

Questa scoperta non è sempre contraddittoria al pensiero filosofico precedente, giá Platone indicava nell'iperuranio, il mondo delle idee , quello in cui noi ci rispecchiavamo e cosí "fanno" tutte le cose: mondo quello che è veritá , mondo questo dell'uomo che é un mondo sbiadito di quel mondo lá: un processo che vede nell'apprendimento di quel mondo lá un discorso conoscitivo che ha molti punti di contatto con questa teoria scientifica ..e allora ci sarebbe da chiedersi, e quel gesto "visto"che ha provocato la nostra conoscenza del gesto poi "fatto" che origine ha, sembrerá infinito il processo a ritroso causando un problema ancora più grande del piccolo problema che la scoperta ha portato a galla, quei neuroni che si accendono allo stesso modo debbono avere una memoria dell'iperuranio direbbe Platone.

ID27106 - 22/01/2013 23:16:56 - (sonia.c) - l'essere umano è un meccanismo perfetto..

ma per questo , ha bisogno che il suo maturare e crescere ( visto che nasciamo" inetti e incapaci") si svolga attraverso "tappe" ben precise ,in sequenze temporali precise! se mancano o se vengono "saltate",sono un vero danno che può in certi casi risultare irrecuperabile! e certe terapie di "recupero" ( come ad esempio con i cerebrolesi fa la terapia di Doman )sono un ripercorrere le tappe primitive dell'essere umano. strisciare,gattonare, camminare ..toccare! questi esperti hanno dimostrato che il movimento del corpo influisce fisicamente sul cervello e la corteccia"riattivando" le parti danneggiate! e la parte "emotivo- sensoriale ", in questa terapia, non è meno importante ma ,assolutamente complementare.noi siamo fatti cosi! un meccanismo complesso che trova la sua sanità solo nell'armonia che ci deve essere fra corpo e anima ( intesa come emotività)

ID27108 - 22/01/2013 23:37:49 - (sonia.c) - ho scritto questo ..

perchè ho letto che hanno inventato..il vasino con il tablet!!!li possiamo torturare?

ID27221 - 24/01/2013 09:35:48 - (Leretico) - Non nego il pensiero filosofico

Caro Dru, non nego il pensiero filosofico, anzi. Ci tenevo a dire che la concezione filosofico-scientifica precedente alla scoperta dei neuroni specchio divideva le facoltà motorie da quelle intellettive. Esse invece sono integrate una nell'altra. Questa novità è così radicale che si sono dovute rivedere numerose impostazioni, soprattutto terapeutiche, basate sulle convinzioni precedenti. L'uomo impara attraverso la combinazione del moto e della vista. Le nuove generazioni fanno esperienza con i computer e sviluppano una creatività diversa dalle generazioni precedenti. L'errore sarebbe sia quello di negare che questa è una creatività come l'altra, (cioè quella derivante dalla sola manualità nel disegnare e nello scrivere), sia sostituire questa creatività più moderna a quella tradizionale. Bisogna coltivare entrambe, quindi insegnare a scrivere e disegnare con le mani e poi a scrivere e a disegnare con il

ID27222 - 24/01/2013 10:02:22 - (Dru) - avevo capito bene la mediazione

e la dissertazione è intelligente, volevo solo puntualizzare per Aldo, che sono sicuro si affidi con maggiore sicurezza e bontà al verdetto scientifico, che quello è invece più insicuro e meno originario ( nel senso di origine e quindi nel senso di autentico, immediato e non mediato) di quello filosofico. tutto qui.

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