Muore due mesi dopo l'incidente

Lo schianto improvviso, mentre tornava in auto dal lavoro; un calvario lungo quasi ottanta giorni, dal primo giugno alle prime ore del 18 agosto; poi la morte, dolorosissima per i suoi cari ma forse, chissà, liberatoria per lui. È questo il tragico modo con cui il destino ha deciso di porre fine alla vita di Silvano Tomasoni, 55 anni, «Tom» per gli amici ed i moltissimi conoscenti che aveva soprattutto a Mompiano, dove risiedeva in via Cacciadenno 23.

Un calvario inenarrabile, un esito che purtroppo sembrava ormai divenuto inevitabile, con il trascorrere di giorni che si portavano via ogni momento un po’ di speranza, anche di quella più tenace.
A cominciare dal quel venerdì primo giugno, quando «Tom», conclusa la giornata lavorativa in un’officina meccanica di Carpeneda di Vobarno, probabilmente già pregustando il fine settimana da passare in famiglia, stava guidando la sua automobile verso casa.

Sarebbe salito al Colle di Sant’Eusebio per ridiscendere poi a Mompiano. Una brutta giornata, con una pioggia fastidiosa e pericolosa. A Sabbio Chiese la sosta per fare rifornimento. Ed al rientro sulla strada il violento scontro con un’altra vettura.
Erano le 17.20, Silvano Tomasoni non si sarebbe più risvegliato.

L’uomo è stato soccorso e trasportato alla Poliambulanza di Brescia. Le sue condizioni apparivano gravissime. Ecco allora un primo tentativo di salvargli la vita: un intervento chirurgico con il quale si sperava di risolvere il trauma cranico. Quindi un primo trasferimento all’Ospedale civile, in Rianimazione. E poi, dopo venti giorni, di nuovo alla Poliambulanza.

Era il primo agosto quando Silvano Tomasoni, le cui condizioni ormai erano disperate, veniva nuovamente trasferito, stavolta a Rovato, nel Centro riabilitativo «Don Gnocchi - Ettore Spalenza», struttura ricavata nel vecchio nosocomio rovatese. E qui l’uomo si è spento poco a poco, concludendo la sua vita intorno all’una e mezzo dell’altra notte.
Ma il povero «Tom» era ancora lontano dall’aver raggiunto il riposo: la sua salma, ieri mattina, è stata trasportata all’obitorio del Civile dove ora è in attesa dell’autopsia: probabilmente domani mattina si deciderà quando l’esame necroscopico verrà eseguito, e perciò nulla si sa, per il momento, sulla data dei funerali.

Come si può capire, per i congiunti sono stati giorni terribili; giorni di dolore per la moglie Anna, insegnante di scuola materna, per i figli Michela e Matteo.
Ma intanto una nuova vita si è affacciata, nella famiglia tanto duramente provata: domenica scorsa, 12 agosto, è nata Vanessa, figlia di Matteo. Una nipotina che «Tom» non è riuscito a conoscere, mentre ha avuto il tempo di gioire per l’altro nipote, Filippo, che Michela ha dato alla luce circa tre anni e mezzo fa. E che avrà un fratellino tra qualche mese: il lieto evento è atteso per gennaio.

Giuseppe Antonioli dal Giornale di Brescia

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