Il filosofo saretino torna su alcuni suoi precedenti articoli per spiegare come essi siano strumento di un costante dialogo critico con se stesso, spunti di quella rete che ogni volta spinge ad argomentare
Dire che é violenta significherebbe dire che viola la realtà , se logica é violare la realtà se logica vuole l'impossibile allora é violenta . Questo dobbiamo chiederci , logica vuole l'impossibile , logica vuole il contraddittorio ?
Avviso ai commentatori: gli articoli di Alberto Cartella per il blog "L'angolo del filosofo" ci arrivano da valtrompianews.it. Vengono cioè pubblicati prima di tutto sul "fratello" triumplino. Accade anche per altri articoli e anche viceversa. Al momento, per ragioni tecniche (ah la tecnica) che speriamo non siano insormontabili, i commenti non vengono duplicati sul giornale "fratello". Quindi Alberto Cartella non sa che voi commentate i suoi articoli, a meno che non lo facciate su Valtrompianews.it.
quella che tu chiami tecnica è tecnologia , un'assolutamente sbiadita immagine della tecnica , essenza ben più potente! Direi che è come se tu dicessi che quel Fiorito lì ha rubato , ah quella politica li è , faresti lo stesso errore , errore che tanti commettono ingenuamente di confondere l'individuale con l'universale , è vero: Fiorito è un politico ; è falso : tutti i politici sono Fiorito. (per questo motivo non vorrei apparire un ingenuo , il mio è un esempio propositivo)...a Cartella , che vedo attento osservatore del mondo della filosofia , voglio solo significare che la sua timidezza nel fondare la filosofia mi dispiace , perchè non rende giustizia al compito del filosofo , che è quello di determinare e concretare il mondo in cui viviamo.
Il filosofo non è un osservatore e non è un critico , il filosofo è il creatore .C'è qui da dire , per non apparire megalomani ai più , che tutti siamo filosofi quando fondiamo le nostre ragioni senza alcun supporto dimostrativo , poichè il supporto dimostrativo è della scienza , la filosofia è qualche cosa di più della scienza, poichè ha bisogno di qualche cosa di meno.
La logica proprio perch coerente violenta. La fedelt a se stessi invece sta alla base del cambiamento.Le persone coerenti con se stesse sono pericolose.Non siamo tutti filosofi, la filosofia richiede fatica, impegno e studio. La filosofia non opinione; la filosofia (nel modo politico) si interroga su ci che comune, che non vuol dire generale. Il comune ha a che vedere con la comunit, la quale non una somma di individui che si riconoscono intorno a un ideale (societ), ma l'essere insieme. Il comune un depotenziamento della soggettivit.
Come ho scritto nell'articolo, questo non vuol dire che ci si debba opporre alla logica o che logica debba essere superata, ma c qualcosa che si sottrare alla logica, anche se spesso in costellazione con la logica ed proprio questa costellazione che rende mobili.
...proprio perché è coerente è rigorosa , violento è chi si oppone alla logica e al rigore che esprime, perchè vuole violare ciò che di per sé é inviolabile appunto.
La fecondità del paradosso L'approfondimento di questa settimana fa perno sul concetto di paradosso e sulle potenzialit che da esso si dispiegano, sfruttando come esempio il parallelo tra filosofia e pittura
Viver bene non cercando di risolvere la sofferenza Patendo da un pensiero di Blaise Pascal, la riflessione del filosofo saretino Alberto Cartella gira intorno all'intrinseca fragilit umana e alla sofferenza come capacit di gettare un nuovo sguardo sulle cose, prendendo ad esempio il caso limite dell'anoressia
Comunità immanente e presa di posizione politica L'approfondimento filosofico di Alberto Cartella si concentra qui sui nostri presidi personalistici in quella che oggi la 'societ delle prestazione', nella quale il visto coincide ingannevolmente con il dato a vedere
La nevrosi dell'incomprensione e dell'interpretazione Partendo dagli articoli scritti negli ultimi mesi e prendendo come esempio anche la visione dei film, il giovane filosofo Alberto Cartella prospetta una lunga e dettagliata analisi sulla capacit di un testo di sedimentare conoscenze, sganciandosi spesso dall'immediatezza
L'imperialismo economico come maschera di scontri Nella riflessione del giovane filosofo saretino si concentra sugli strumenti economici di potere, sulla confusione che spesso viene fatta tra i concetti di 'governo' e di 'politica' e sull'idea di conformismo
Sempre più complicato per gruppi e musicisti che non siano cover band trovare spazi per poter esibirsi a Brescia e provincia. Ecco allora che spuntano i concerti in “forma domestica”.
L’opinione suppone che la gelosia sia la triste conseguenza dell’amore. Ma la gelosia è una finalità, una meta e, se bisogna amare, è per poter essere gelosi
Un'acuta riflessione di Alberto Cartella attorno alla muta latente violenza che in ogni rapporto s'insinua e che tutti gli uomini celano con la menzogna del linguaggio
(3)Alberto Cartella prende in considerazione quel "troppo" che quando diventa squilibrio estremo mette in crisi ogni aspetto della nostra vita
(1)Il giovane filosofo Alberto Cartella conduce una profonda riflessione sul nostro quotidiano confronto emozionale, sia esso amicizia o amore. Eppure troppo spesso cristallizzato nel 'non detto'
Una profonda riflessione del giovane filosofo Alberto Cartella sulla vita come creazione e su quel "granello di follia" che contraddistingue il cammino di ciascuno di noi
(116)L'analisi di ci che divenire, di quell'inquietudine che nasce dall'esperienza e produce coscienza ne post del giovane filosofo Alberto Cartella, pronto a rispondere ai dubbi e alle domande dei lettori appassionati di filosofia
(103)Una riflessione sul contratto masochista come espressione non soltanto della necessit del consenso della vittima, ma anche del dono della persuasione, la spinta pedagogica e giuridica mediante la quale la vittima educa il proprio carnefice
Una riflessione che parte dal gioco del fare l'amore per parlare della leggerezza e della distrazione come inestricabilmente legate in un vincolo di opposizione alla pesantezza della vita quotidiana e usate come strumento protettivo
Una digressione del filosofo Alberto Cartella sul degradarsi del processo educativo, allorch all'aspetto linguistico non sa porre accanto anche il preminente aspetto visivo, quello legato alla necessit dell'incanto, ossia l'infanzia nello sguardo
ID23801 - 13/10/2012 19:54:30 - (Dru) - Vuoto totale
e pieno totale sono essere e non essere o nulla. Il positivo che porta con sé il negativo , cercare nel mezzo , come ha fatto Aristotele , non rende giustizia alla verità e porta la stessa nel divenire del linguaggio che essere é, quando é e il non essere non é , quando non é obnubilando il senso originario dell'essere che é. É vero , ció che si é perso non ritorna ma ció che ritorna puó dirsi perduto ? E perdere e ritornare hanno un senso che li identifica al nulla ? O invece il "ció" di cui andiamo perdendo e a cui vediamo ritornare sono eterni E piuttosto li vediamo scomparire e apparire ? Cioé quella parte che rimane é divisa dall'altra che si perde dal nulla ? E quella parte che si perde dove va ?