21 Settembre 2012, 07.00
Valsabbia
Punti di Vista

Anatra zoppa

di Aldo Vaglia

Stabilita la verità giudiziaria, cambiare le facce senza alcun rinnovamento della politica non potrà più essere l'esercizio di maggior interesse per i rappresentanti valligiani.

 
Se alle beghe si aggiungeranno progetti di sviluppo sostenibile, sarà un bene per la valle e merito di chi li propone.

In inglese “lame duck†si usa per indicare l’impossibilità a svolgere pienamente il proprio mandato politico o perché si è persa la maggioranza nelle elezioni di medio termine, o perché si è a fine mandato e non si può più essere rieletti.
Principalmente sono i presidenti americani quelli azzoppati, ma è diventato di uso comune anche negli altri stati quando, per ragioni le più disparate, non si ha l’autorità necessaria a governare.
 
Nel caso del presidente della comunità montana l’assoluzione lo reintegra nella sua funzione, con tutte le prerogative che gli competono, ma anche con le responsabilità che la carica impone.
Da oggi maggioranze e opposizioni, impegnate più in guerriglie tra accuse e difese che a fare il loro mestiere, non potranno più sottrarsi al giudizio di un’opinione pubblica, ridestata dal torpore, proprio da queste vicende.

La visibilità  che ha avuto sui media il caso Pasini, con le sue implicazioni anche a livello provinciale, assieme ad aspetti negativi, ha portato in primo piano un ente locale quale la Comunità che, non solo in Valsabbia (ritenuta tra le virtuose), si è dimostrato al disotto delle aspettative, tanto da essere considerato, con le Province, un ente inutile.
 
La sua vera funzione di aggregare unire e in alcuni casi fondere non è mai iniziata, anzi si è col tempo smarrita.
Il ruolo di programmazione di un territorio omogeneo e svantaggiato da gestire come un unico comune con dimensioni sufficienti a contare, ha lasciato il posto allo sfogo di tutti i campanilismi possibili, dove le appartenenze politiche e il quieto vivere è stato preponderante rispetto agli interessi complessivi. È stato così per la scuola, per la strada e oggi per il lago.
Lo è per il turismo, l’industria, l’agricoltura, le energie, i rifiuti, la sicurezza, l’inquinamento…..tutti in ordine sparso con un’istituzione che si assomma invece di guidare e che non è in grado, pur essendo espressione di tutti i comuni, di prendere e far valere decisioni unanimi. 

Un esempio ci viene da una questione marginale come quella dei comuni al di sotto dei mille abitanti. La difesa della cultura locale non passa attraverso i municipi. Prete , maestro e medico i maggiori depositari di questa sapienza, se ne sono andati, come sono spariti, negozi artigianato e agricoltura.
La possibilità di vivere i borghi si ha solo con economie di scala che ne esaltino le diversità, i paesaggi e le tradizioni. Quell’inestricabile miscuglio di centralismo e autonomie (dove coesistono province e prefetture, micro e mini comuni e comunità montane, unioni che non si trasformano in fusioni, politiche clientelari e partitocratiche), senza riduzione degli attori e l’eliminazione di doppioni burocratici, non potrà certo favorire la rinascita del nostro territorio.

Se partecipazione e sussidiarietà sono parole vuote che la politica non è in grado né di capire né di riempire, le dispute si svilupperanno sulle facce.
Tutti gli stessi programmi: in genere nessuno. Tutti gli stessi interessi: i propri.
La crisi spinge i cittadini a una maggiore attenzione a ciò che succede nel pubblico, palazzi di vetro e coinvolgimento in scelte sempre più complesse che una classe dirigente, priva di adeguate competenze, non sempre è in grado di risolvere trovano idee e forza nella partecipazione.
Sulla capacità di utilizzare la comunicazione come veicolo di proposte e progetti e di sfruttare le forze in campo per la difesa dei beni comuni si giocherà la democrazia del futuro e una rinnovata politica.

 


Commenti:
ID23124 - 21/09/2012 13:47:36 - (Giacomino) - Sottoscrivo l'articolo

di Aldo Vaglia. Luigi Melzani di Bagolino.

ID23141 - 22/09/2012 16:05:28 - (Dru) - Vero Aldo

Per questo motivo , frai tanti altri , voteró il movimento 5stelle

ID23261 - 26/09/2012 21:04:45 - (Giacomino) - Io non regalerò

il mio voto con facilità, alcune dichiarazioni di Grillo non mi convincono, è facile fare del populismo anche con argomenti sacrosanti come quelli che si impongono oggi, poi devi possedere effettivamente capacità indiscusse per saper resistere alle pressioni che vengono dai diretti collaboratori che non sono sempre del tutto affidabili come si era pensato all'inizio, Gli opportunisti non mancheranno neanche sul treno del movimento 5 stelle. Ad ogni modo se non cambierà la legge elettorale temo che la mia tessera di elettore rimarrà nel cassetto.

ID23277 - 27/09/2012 08:23:04 - (sonia.c) - quello che mi preoccupa del m5s...

che è cresciuto troppo in fretta..non sono pronti e i nostri furboni lo sanno, stanno usando la famosa tattica: buttiamo all'aria tutto per non cambiare niente!...ma è un'illusione credere che i disonorevoli siano più "esperti"! l'unica cosa che conoscono bene sono le porcherie che hanno fatto ,dimostrando che sono dei burattini al servizio di un governo mondiale... non dobbiamo avere paura delle strade nuove..non avremmo scoperto nulla in millenni di civiltà!non mi posso permettere l'astensione nè votare ancora per loro. la lunga camminata comincia dal primo passo..

ID23278 - 27/09/2012 08:36:09 - (sonia.c) - caro Giacomino..

hai toccato il tasto giusto:come tenere fuori gli "scilipoti di turno? come ha fatto GRILLO! quel faccina d'angelo di flavia..vuole la poltrona e lo stipendio assicurato..mi sà che hanno ragione i pirati..la politica? a gratis!buona giornata.

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