Musica senza confini

Tre giorni prima, l'11 agosto, al di là della linea spartiacque che collegando le cime dei monti separa i monti bresciani da quelli trentini, si era svolta una manifestazione musicale analoga; presso la Malga Table, nel comune di Castello di Condino, un altro trio aveva intrattenuto un pubblico di amanti della montagna e della musica con i suoi strumenti e le sue note.
In entrambe le situazioni suonavano musicisti di alto livello professionale.

 

A Malga Bruffione si ascoltava l'eccellente violinista bresciano Daniele Richiedei, di casa su quei monti essendo nativo di Bagolino, specializzato in musica jazz, ma anche interprete di musica classica presso il Teatro Regio di Parma, il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, l'Orchestra da Camera di Brescia, il Festival del Violino “Gasparo da Salò” come solista; Titti Castrini, fisarmonicista di Desenzano, cresciuto suonando nelle strade, nelle balere, nei locali jazz, da cui trae ispirazione anche per proprie composizioni, presente anche in importanti manifestazioni come Umbria Jazz e in collaborazioni internazionali nell'Europa dell'Est; Mauro Ottolini di Peschiera sul Garda, considerato uno dei migliori jazzisti italiani, ha suonato nell'Orchestra dell'Arena di Verona, ha collaborato per la musica lirica con i tenori Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Josè Carreras, presenziato in festival jazzistici internazionali, e suonato con autori come Vinicio Capossela, egli stesso è compositore.

 

A Malga Table si erano apprezzati Michele Ascolese di Roma, chitarrista storico di Fabrizio de Andrè, appassionato di musica brasiliana e latina, collabora tra gli altri con Angelo Branduardi e Sergio Cammariere, coordina con Maurizio Meo un laboratorio di “disintossicazione dai talent show” rivolto ai giovani, e fa spettacoli interpretando strumentalmente musica di De Andrè; Maurizio Meo, bassista e contrabbassista di Roma, compositore di brani musicali anche destinati a opere teatrali dedicate ad artisti come Giorgio Gaber, De Andrè, cantautori genovesi, collabora al laboratorio musicale di Michele Ascolese e con vari altri artisti; Carlo Salvaterra, batterista e percussionista di Tione di Trento, ha partecipato a tournés internazionali e collaborato con autori come Concato, Fiorella Mannoia, Nicola Piovani, Francesco Guccini, Paolo Jannacci per il jazz, è docente di percussioni in varie scuole di musica. E inoltre l'ospite d'eccezione la cantante Vanessa Tagliabue Yorke di Seregno, una delle le migliori voci italiane, esperta di jazz tradizionale di New Orleans, con partecipazioni a concerti e festival jazzistici internazionali e collaborazioni con i migliori musicisti italiani e internazionali.

 

Musicisti di valore dunque, come interpreti e come autori, capaci di collaborare con altri grandi artisti italiani e internazionali, ma allo stesso tempo modesti nei modi, cordiali e disponibili verso il pubblico, esenti da divismo, pronti a prendere in mano un pezzo di formaggio tipico dell'alpeggio e a gustarlo nella cucina della malga, o a sorbirsi un caffé appoggiati alla staccionata in compagnia del figlio dei malghesi che gli vuol far conoscere il suo cane.

 

Che è anche un bel modo per avvicinarsi alla buona musica senza sentirne il distacco dal mondo della gente comune; e così è stato sia in Bruffione che in Table, presso malghe distanti eppure vicine perché terre delle stesse montagne.
Stesse montagne, appunto, dove cresce la stessa erba, dove i fiumi scorrono con le stesse acque limpide, dove la stessa neve ricopre le rocce, e dove il ricordo di atroci battaglie combattute contro la stessa umanità non si è ancora perduto.

 

Due cimiteri militari, di Bruffione e di Clef, poco distanti dai luoghi della musica e della pace, testimoniano con un'altra similitudine gli orrori di una lunga guerra di confine tra stati diversi e tra uomini che volevano invece le stesse cose, vivere in pace con le proprie famiglie.

E questa storia di confini tra stati e regioni, tra genti separate da immaginarie divisioni, tra montagne tagliate a mezzo da linee inesistenti, anziché confermare l'allontanamento e la separazione tra terre e popoli, induce alla ricerca di ciò che unisce piuttosto di ciò che divide, come è per la musica, linguaggio universale che fa parlare genti diverse e incontrare musicisti di tutto il mondo, che a tutto il mondo destinano la loro arte.

 

E' il senso di questi incontri tra musicisti di provenienza diversa, di formazione e repertori diversi, ma di identica passione per gli scambi culturali, la collaborazione, la partecipazione alla vita del mondo, senza limiti mentali, oltre i confini.

Già, confini: ma al di qua e al di là di che?

 

Marisa Viviani

 

 

Foto 1: Concerto in Malga Table (Michele Ascolese, Maurizio Meo, Carlo Salvaterra)

Foto 2: Concerto Malga Bruffione (Daniele Richiedei, Titti Castrini, Mauro Ottolini)

 

 

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