24 Luglio 2012, 09.49
Lettere

Tra il dire e il fare

di Dru

«Noto, in molte discussioni di politica, questo senso profondamente sciocco, fuori dalla portata della realtŕ, di intervenire sui meccanismi che non sono in nostro potere...»


Epitteto scrive nel suo Manuale che le cose in nostro potere sono quelle che derivano dai nostri atti, quelli che partono da noi e così il desiderio e la ripulsa o il giudizio, ma sono invece non in nostro potere quelle azioni che non derivano direttamente da noi, e così è per la salute e la reputazione, ma, su tutto, così per le cariche pubbliche.
 
Lo voglio scrivere qui perché noto, in molte discussioni di politica, questo senso profondamente sciocco, fuori dalla portata della realtà, di intervenire sui meccanismi che non sono in nostro potere per come se lo potessero essere con frasi sciocche del tipo: "Io farei così" o altrimenti "cosà", confondendo appunto quello che è immediatamente alla portata, il giudizio, con quello che invece è lungamente distante, l'azione che un individuo può portare sulla cosa pubblica.
 
Anche Montaigne aveva ben spiegato nei suoi saggi questo meccanismo e sulla faciloneria con cui un uomo in privato si fa le opinioni sul da farsi e quanto queste, una volta dovesse lo stesso entrare in politica, divengono montagne (Montaigne?) insormontabili: è dell'uomo saggio di capire in anticipo che le distanze tra l'opinione e l'azione è cosa assai grande, e di capirlo per prima e in tempo, altrimenti saranno dolori per la sua persona nella funzione che si è impegnato ad assumere nel pubblico.
 
Questo mio sfogo è rivolto in particolare ad una persona che ho visto arrossire e coprirsi gli occhi quando ho letto in pubblico ciò che a prima vista sembra essere una banalità per ciò che Epitteto, e non già Epiteto, ancora 2.000 anni fa andava scrivendo, ma che proprio perché non lo è una banalità, in quel pubblico non se ne seguivano affatto tali regole, tranne, per dire il vero, per quell'uno solamente, fra i molti che argomentavano, che aveva già avuto esperienza di cariche pubbliche, appunto, e quindi dosava l'opinione su l'esperienza delle proprie di azioni..
 
Quell'uno era la persona saggia fra i molti, ma lo sarĂ  stato prima di averne fatto esperienza?
Se fosse così, allora quella è una persona davvero saggia.
 
Dru
 


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