25 Giugno 2012, 07.25
Valsabbia
Lunedì 33

Elettroforesi delle proteine

di Marco Tani

Lo studio delle proteine ha sempre rappresentato uno degli argomenti piů sentiti nell'ambito della Medicina di Laboratorio.


Nel tempo si sono succedute varie metodiche che hanno progressivamente consentito di raffinare la diagnosi riuscendo in breve a tempo a fornire al clinico risposte fondamentali per completare il proprio percorso.
L’accertamento di laboratorio non fornisce la diagnosi ma contribuisce alla diagnosi.
E’ quindi importante che il paziente faccia sempre riferimento al medico di famiglia o allo specialista di fiducia.
 
Nel settore delle proteine tramite i vari dosaggi del siero, delle urine, del liquor cefalo-rachidiano la qualità delle nostre performance può definirsi eccellente dal momento che spesso le conclusioni vengono raggiunte o escluse in modo rapido senza sottoporre il paziente ad accertamenti invasivi.
Nel tempo la diagnostica delle proteine ha sviluppato varie modalità il cui contributo ha aumentato il peso specifico della indagine di laboratorio pur non dovendo dimenticare che “il governo” del processo passa sempre e comunque dal ragionamento clinico che faccia apprezzare il paziente in chiave olistica.
 
Nella storia della Medicina di Laboratorio si sono succedute conoscenze e novitĂ  tecnologiche ma il cardine della diagnostica nel settore delle proteine rimane la elettroforesi che nella sua forma abituale viene eseguita su campione di siero.
Nella cultura italiana il Medico ha “nella penna” questo esame che viene nel nostro paese richiesto abitualmente di routine per un approccio di base alla patologia del paziente.
In altri paesi ciò non accade e la elettroforesi delle siero proteine è un test di conferma legato ad una precisa situazione clinica,di conferma ad un sospetto – ad esempio – di malattia ematologica.
 
E’ complesso prendere una posizione poiché molto spesso un esame richiesto di routine ci rivela una situazione inaspettata ma è altrettanto vero che spesso la richiesta non è appropriata ovvero viene richiesto un esame che non è necessario per quel percorso diagnostico.
Allo stesso tempo le nuove tecnologie ci mettono a disposizione test di laboratorio sempre più sensibili in grado di rilevare aspetti in una fase “pre-clinica” e che come vedremo per le elettroforesi sono in grado di allarmare il paziente in modo inopportuno.
Ritengo perciò che la richiesta di un accertamento di laboratorio di qualsiasi tipo debba sempre prevedere un preciso ragionamento poiché molto spesso si possono violare le regole della appropriatezza a scapito sempre e comunque del paziente che rischia di venire “rimbalzato” fra vari specialisti pur non avendone bisogno.
 
 
Nella figura n. 1 vediamo il tracciato di una elettroforesi delle proteine del siero come si presenta nella normalitĂ .
Una morbida linea curva a fianco della quale sono posti dei numeri (delle percentuali) che dimostrano come sono distribuite le proteine del siero: a sinistra un picco relativo alla concentrazione della albumina che rappresenta la principale proteina circolante e procedendo verso destra varie zone.
Tutte le altre proteine si distribuiscono infatti in gruppi per cui in realtà l’informazione che proviene da questo esame è estremamente generica dovendo ricorrere in seconda battuta a singoli dosaggi con metodica specifica se vogliamo veramente studiare una singola proteina.
La transferrina che rappresenta la proteina che veicola il ferro migra nella zona beta del tracciato elettroforetico: per valutarla in modo corretto dovremo ricorrere al singolo dosaggio con metodica dedicata (es.dosaggio tramite nefelometria).
 
Ma il tracciato elettroforetico può mostrare la presenza di aree compatte che vanno interpretate correttamente.
 
 
Nella figura 2 rileviamo invece una seconda cuspide in questo caso alla destra della precedente meritevole di attenzione spesso accompagnata da un commento del tipo: “presenza di addensamento in regione gamma” oppure “presenza di sospetta componente monoclinale.”
E’ sicuro che nel caso di questa rilevazione non abbiamo a che fare con un tracciato elettroforetico nella norma ma è altrettanto vero che non si deve e non si può parlare di patologia.
A questo primo accertamento dovrĂ  seguire un test di conferma.
Quindi nell’approccio ragionato agli esami di laboratorio non ci si può fermare ma si deve procedere e richiedere una metodica in grado di confermare o smentire questo riscontro.
 
 
Nella figura 3 viene riproposta una immagine del test di conferma chiamato “immunofissazione” o “immunoelettroforesi” secondo una vecchia definizione.
Solamente tramite questa metodica potremo confermare se a quell’addensamento corrisponde un particolare distribuzione delle nostre proteine.
Questo passaggio è fondamentale poiché – in caso di conferma - il paziente dovrà essere seguito con particolare attenzione e valutato anche in sede specialistica (ematologo).
 
La necessità di un approccio specialistico deriva dal fatto che tali addensamenti che definiremo da ora come “gammapatie monoclonali” possono (non è comunque una strada a senso unico) rappresentare la manifestazione di una malattia ematologica.
Possono perché – osservazione sviluppata in questi anni – tramite le evidenze cliniche, tramite studi epidemiologici circa il 3% della popolazione oltre la settima decade può esserne “portatrice” non avendo una prognosi di vita modificata e non avendo una patologia ematologica.
 
La letteratura corrente ha chiamato questi riscontri come MGUS (gammapatie monoclonale di incerto significato) proprio a dimostrare che prendiamo atto di questi quadri siero proteici senza conoscerne in modo completo la fisiopatologia,rilevando dopo osservazione clinica la non evoluzione verso una quadro di patologia conclamata in caso di stabilitĂ  nel tempo.
Troviamo sempre più spesso queste gammapatie il cui approccio deve essere ambulatoriale, non aggressivo definendo però un attento monitoraggio nel tempo.

Solamente coinvolgendo varie professionalità e coordinando gli interventi in modo adeguato, grazie ad una conoscenza dei molti aspetti teorici, sarà possibile ottenere per ogni caso un approccio specifico e corretto nell’interesse prioritario del nostro paziente.

Dott. Marco Tani
Responsabile U.O.S.
Laboratorio Analisi
P.O. Gavardo-Salò
Azienda Ospedaliera Desenzano del Garda


Aggiungi commento:

Vedi anche
23/09/2014 08:17

Che cozza quella supercolla Arriva dalle cozze la nuova supercolla che resiste all'acqua. La sua forza sarebbe una combinazione particolare di proteine, una delle quali proveniente proprio dai mitili

26/07/2010 07:00

Le uova Come riconoscere le uova fresche e altri utili consigli, su un alimento dotato di elevato valore nutritivo, ricco com'č di proteine di origine animale.

11/09/2021 07:54

Cene itineranti a chilometro zero Sono in programma nell'ambito del Laboratorio Gastronomico delle Valli Resilienti, rassegna organizzata dalle ComunitĂ  Montane di Valle Sabbia e Val Trompia

17/03/2012 07:00

Politiche giovanili, quali prospettive? Il ruolo degli oratori e delle parrocchie nella rete del sociale e le buoni prassi nell’ambito delle politiche giovanili all’attenzione della terza giornata degli Stati generali del sociale in Valle Sabbia.

17/07/2023 08:00

Nuovo medico di medicina generale Da inizio luglio la dott.ssa Simone Corina Steph, medico di medicina generale titolare, ha iniziato la propria attività convenzionata nell’ambito di Prevalle e Muscoline




Altre da Valsabbia
18/04/2024

Ciacolada al ciĂ r de lĂĽna

Sfruttiamo la primavera! Un invito a tutti i valsabbini per un escursione sui percorsi di Serle

18/04/2024

Fondi per lo stato di emergenza dell'autunno scorso

Stanziati dal Governo, sarĂ  la Regione e il commissario straordinario a stabilire la ripartizione fra i territori coinvolti, fra i quali la Valle Sabbia

18/04/2024

A Vestone cinema e mercoledì d'autore

Nel fine settimana, al Cinema di Vestone, il film “Race for Glory” con Riccardo Scamarcio. La rassegna dei mercoledì d'autore prosegue il 24 aprile con “Perfect days”

18/04/2024

«Trash for dinner» vince «Non c'è arte da buttare»

Il manufatto artistico della 2° E delle Medie di Odolo ha vinto il concorso per le scuole progetto GenerAzione Eco: cultura e cura dell’ambiente nelle nuove generazioni.

18/04/2024

Innovazione e design made in Valle Sabbia

Al Fuorisalone di Milano, in via Marsala 11, fino al 21 aprile, l'esposizione del "modulo Flow" realizzato da Onde Srl, giovane sociatĂ  valsabbina costituita da donne valsabbine e con sede a Idro. Si tratta di un modulo assai versatile, col quale realizzare dalla cucina alla seduta di design

(1)
17/04/2024

I contenitori della raccolta differenziata diventano arredo urbano

Sette ragazzi impegnati in un progetto di avviamento al lavoro, che ha coinvolto piĂą enti, hanno realizzato con le loro mani una bella struttura posizionata nel cortile della biblioteca di Villanuova

17/04/2024

Lavori e nuovi spazi per la Rocca d'Anfo

Dal recupero di ambienti nella Caserma Zanardelli alla ciclabile Anfo-Ponte Caffaro: il tutto per ampliare l’offerta turistica nel comprensorio del lago d’Idro

17/04/2024

Ape e storie: incontro con Monica Corraini

Il FabLab in Valle raccontato da Monica Corraini, un'iniziativa con protagonista la creativitĂ  che si rinnova ogni giorno

17/04/2024

L'Unione Europea: Miti e realtĂ  di un'istituzione complessa

Un ente di importanza sociale e politica enorme ma che spesso non viene approfondito abbastanza: serata alla Biblioteca di Gavardo per capire una delle ComunitĂ  economiche piĂą influenti dei nostri tempi

17/04/2024

Vuoi diventare un Vigile del Fuoco?

I Vigili del Fuoco volontari di Vestone sono alla ricerca di nuove leve. Ecco i requisiti richiesti e come intraprendere questo percorso