26 Aprile 2012, 07.00
Punti di vista

Coprire la Toscana di pannelli solari

di Aldo Vaglia

Per produrre tutta l'energia utilizzata in Italia col fotovoltaico si dovrebbe coprire di pannelli una regione come la Toscana.


Solo oracoli e sibille sono in grado di predire il futuro.
È sotto gli occhi di tutti che economisti, scienziati, politici, finanzieri non hanno queste doti. Analizzare il presente è già abbastanza difficile, fare previsioni è azzardato.
Si corre il rischio di estremizzare tra catastrofismo e troppa fiducia nella scienza.
I tecnocrati che prendono in mano la situazione ingovernabile fanno parte di questa seconda visione.

Un punto di partenza comune ce lo dà il passato; la ricerca degli errori da evitare è compito del presente.
La distruzione di ecosistemi locali non è un fatto nuovo, inizia con la storia dell’umanità.
La caccia e non solo i cambiamenti climatici hanno contribuito all’estinzione dei grandi mammiferi.
Gli incendi per creare habitat adatti a certi animali o all’agricoltura hanno distrutto foreste.
Il meccanismo è sempre lo stesso: cresce la ricchezza cresce la popolazione, più cresce la popolazione più necessita cibo e energia, diminuisce lo spazio, si sfrutta intensivamente il terreno fino al suo esaurimento.

L’antica civiltà mesopotamica è prosperata grazie ai terreni fertili e all’abbondanza d’acqua, quando per sfamare l’accresciuta popolazione è stato necessario incrementare la produzione, si è ecceduto con le irrigazioni fino a far diventare i terreni troppo salati e inadatti ad essere coltivati.
Fu la fine di questa potente civiltà con la popolazione costretta a disperdersi.
Stesso destino toccò ai Maya con la monocoltura del mais. Uno dei fenomeni più clamorosi è quello degli abitanti dell’isola di Pasqua: verso il 1500 la crescita della popolazione causò il superamento della “capacità di portata†dell’isola, ciò provocò deforestazioni, esaurimento della produttività del suolo, estinzione di molte specie, fino alla pratica del cannibalismo.

Il rapporto tra energia, territorio, popolazione è determinante.
Prima della rivoluzione industriale, la poca e povera gente necessitava di piccole energie, il vasto territorio poteva fornire, legna, acqua, vento, a sufficienza.
Il sistema capitalistico e la rivoluzione industriale hanno spinto sull’acceleratore.
Metà del mondo ha decuplicato in pochi anni la sua capacità di consumo, solo la crescita demografica si è fermata in occidente.
La discussione sul clima sui combustibili fossili, sulle fonti alternative non può prescindere dal fattore spazio. Le energie esauribili sono concentrate, le rinnovabili: no.
Sono coscienti i sostenitori del sole, del vento, dell’acqua, delle biomasse di quanto territorio occorre per produrre la stessa energia che si produce col petrolio e sono disposti a perdere una regione come la Toscana per mantenere la crescita allo stesso livello di quella attuale, o quando si tratterà del “proprio orto†faranno le barricate?

Le nostre zone con densità di popolazione bassa hanno mantenuto una percentuale di ambienti naturali molto elevata rispetto alle città. Poche persone su un vasto territorio sono la ricchezza del domani. Serve già da ora prendere coscienza che se non saremo noi ad occuparcene arriveranno altri.
Una difesa del locale non può passare solo attraverso la fiscalità, per preservare acqua, strade, boschi per le generazioni future occorrono interventi di manutenzione costante, la naturalità non può essere l’abbandono, queste peculiarità vanno valorizzate e gestite. Intervenire con piani di sviluppo sostenibili è compito della politica.
Se alla delega si aggiungerà la partecipazione dei cittadini con idee e proposte, il “bene comune†non potrà che riceverne vantaggi.
 


Commenti:
ID19150 - 26/04/2012 08:14:09 - (sonia.c) - se ognuno si producesse la sua energia..

ogni casa pannelli fotovoltaici ,case sempre più ecologiche.. il piccolo funziona ..saluti signor Vaglia!

ID19151 - 26/04/2012 08:29:12 - (Brizzy1963) - Luci ed ombre del suo ragionamento

Quale è l'attuale percentuale di antropizzazione del territorio italiano? Qual'era la resa di un pannello fotovoltaico di 30 anni fa rispetto alla attuale? E quale sarà fra altri 20 anni? Perchè la produzione di energia idroelettrica (che apprezzo) anche se, considerato i bacini idrici, impegna vastissime zone di territorio ed è concentrata nelle mani di pochi oligopolisti non le desta problemi ed il fotovoltaico disperso tra qualche centinaio di migliaio di cittadini, sì? E' cosciente Sig. Vaglia che la concentrazione in poche zone delle energie materie prime ecc. è sempre stata alla base dei conflitti? Concordo invece sulle sue considerazioni finali. Cordialmente

ID19160 - 26/04/2012 11:20:19 - (CRISTINA) -

Pienamente d'accordo con Sonia, cominciamo ad autoprodurre sul tetto di casa il ns fabbisogno senza dover "spannellare" distese coltivabili e non. Cominciamo dal piccolo e forse otteremo dei grandi risultati.

ID19163 - 26/04/2012 12:42:57 - (ziogian) - 2 conti..

Sig. Vaglia, mi fa per favore 2 conti del perché servirebbe (ipoteticamente) una superficie come quella della Toscana ?

ID19164 - 26/04/2012 13:42:59 - (Denis66) - daccordo...

Se qualche benefattore-BENEFATTRICE si accolla la spesa di 15/18.000€ inizio subito i lavori......blablablablabla......

ID19165 - 26/04/2012 13:45:09 - (Maudo74) - Qui si abbonda

in superficie da occupare.

ID19175 - 26/04/2012 17:51:41 - (Maudo74) - x Denis66

wow quanti siete in casa per aver bisogno di un impianto di simil costo?

ID19179 - 26/04/2012 21:07:45 - (Aldo Vaglia) -

Tutte condivisibili le sue preoccupazioni Sig.Brizzy63. Io non sono contro le rinnovabili e tra le energie hard e quelle soft preferisco le seconde. Difendere e gestire le proprie risorse e' quanto espresso dall'articolo. Sull'acqua passi avanti se ne sono fatti con il referendum. L'obbligo di mettere in rete le energie prodotte anche quelle rinnovabili non va nella direzione da lei auspicata. Cio' che non deve essere sottovalutato e' che niente si ottiene gratis e il "mulino bianco" esiste solo in televisione. Il costo da pagare con le energie soft e' in termini di spazio. I propugnatori di queste energie hanno fatto i conti con i loro sostenitori o quando sara' il momento ci troveremo i "Nimby" che difendono la naturalita' dell'ambiente nel senso di non toccare nulla?

ID19314 - 03/05/2012 15:25:34 - (roberto74) - X maudo

Si vede che non hai mai chiesto un preventivo di un impianto solare...prima ci si informa e poi si evitano domande banali come la tua...

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