14 Aprile 2012, 08.00
L'opinione

Günther Grass

di Davide Bondoni

Recentemente due articoli apparsi sul Corriere della Sera mi hanno profondamente indignato...

 
Riguardavano Günther Grass, il grande romanziere tedesco, premio Nobel per la letteratura e maitre a penser.
Questi articoli fanno parte del tentativi dei media di screditare in ogni modo la Germania, cercando di additarla a capro espiatorio dei nostri problemi.
Su questo non sono d'accordo. I giornali e le televisioni, invece di accusare, dovrebbero puntare di più ad istillare un sano e genuino patriottismo e senso dello stato.
 
Detto questo, la cosa rivoltante è venire a sapere che Grass a 17 anni entrò nelle Waffen-SS.
Nessuno fu mai costretto ad entrare nelle SS. Anzi bisognava in certi casi superare un indottrinamento. Così come nessuno fu mai obbligato a prendere la tessera del partito (NSDAP).
Molti generali non erano membri né delle SS, né delle SA né dello NSDAP. Per entrare nelle SS bisognava essere veramente convinti di quello che si faceva e credere nella correttezza delle proprie azioni. Inoltre, le SS erano un corpo estremamente articolato. Le Waffen-SS erano le SS armate, una sorta di corpo para-militare.
 
Le SS nacquero per volontà di Himmler come polizia “ideologica”, cioè polizia al servizio della ideologia nazionalsocialista.
Dato, però, che il NS non aveva alcuna ideologia e non la voleva neppure avere di principio (da qui l'esclusione di Carl Schmidt che aveva tentato di teorizzare una filosofia NS), le SS erano semplicemente un modo per ottenere potere nella maniera più arbitraria possibile.
Grass non si può scusare, osservando che questa esperienza faceva parte del suo passato. Fosse stato obbligato, lo potrei capire.
Lo potrei anche capire se avesse tentato di teorizzare uno stato NS per poi concludere che ciò non poteva esistere. Ma qui si tratta di una persona che volontariamente, senza nessuna pressione, entrò nella peggior specie di organismo nato nella Germania hitleriana.
    
Che poi questa persona riceva addirittura riconoscimenti pubblici e venga acclamato e richiesto per il suo pensiero nelle cose politiche mi sembra disgustoso (lasciando perdere che adesso è socialdemocratico!!??).
Persone che in maniera non del tutto chiara erano in qualche modo legate al NS sono state mandate a morte (e ci furono madornali errori) e persone che erano non solo simpatizzanti, ma il motore della barbarie della Germania hitleriana vivono felici e contenti.
  
 Da noi, a livello popolare, c'è un po' l'idea che la Germania nazionalsocialista fosse uno stato centralizzato in cui il potere derivava dall'altro e investiva chi stava più in basso. Ciò è falso.
Il terzo impero fu il risultato di una spinta dall'alto verso il basso e di un ampio concorso popolare o semplicemente indifferenza. Tutto era frutto del più puro arbitrio senza neppure la finzione di un corpus legislativo (come nella Russia stalinista).
    
Come sanno bene gli storici, anche il mito della Wehrmacht (l'esercito) è venuto a cadere.
La Wehrmacht trovava nella politica di aggressione una soddisfazione dei suoi desideri di rivincita. Non si dissociò di fronte allo sterminio dei malati psichiatrici (T4) né di fronte allo sterminio degli ufficiali sovietici (Kommando-Befehl), o a quello degli ebrei.
Iniziò a dissociarsi quando Hitler dopo la battaglia di Stalingrado si rifiutò di abbandonare la città e cambiare il fronte. Questo condannava l'esercito ad una sicura sconfitta. Solo allora iniziarono a formarsi circoli di resistenza (più parlata che concerta) che portarono al tentativo (abbastanza solitario) da parte di Stauffenberg il 20 luglio del 1944 di assassinare Hitler.
    
Stauffenberg aveva accolto con favore la politica hitleriana, iniziò a reagire solo di fronte alla politica militare scellerata di Hitler.
Come a dire: “finché il NS colpiva gli altri, chiudevo gli occhi, ma adesso colpisce anche me”.
Tuttavia, molti generali passarono per eroi e non vennero processati né a Norimberga, né altrove. Questo accumuna Grass alla Wehrmacht. Il problema non è l'antisemitismo.
Bisogna smettere di pensare che l'antisemitimo sia quasi un'invenzione hitleriana. La comunità ebraica non si era mai integrata né in Germania, né in Polonia, né in Russia. Un famoso antisemita era Lutero.
Ma da essere antisemita a passare per vie di fatto c'è una bella differenza. Il bello è che Grass sembra dar voce alle minoranze, alla pluralità di opinioni.
    
Quanta ipocrisia! Questo ci deve far riflettere sui guasti della nostra società e a non dare giudizi affrettati.
Molte persone che vennero additate come mostri, in realtà non lo furono. Ancora oggi la storia NS risulta di difficile interpretazione. Ma noi dobbiamo capire, prima di giudicare.
Sullo stesso giornale di cui sopra, infatti, erano comparse due pagine riguardo alla strage romana delle SS. Vi era la foto di Hermann Göring, sottolineando che era il numero due della Germania e che il corpo delle SS, responsabile della strage era intitolato a lui, come a sottolineare che Göring era in qualche modo responsabile della strage.
Per prima cosa, i vari gruppi di SS assumevano dei titoli per riconoscersi. Il fatto che una sezione fosse intitolata a Göring era un segno di ammirazione della sezione per Göring, non la dimostrazione che Göring pilotava quel gruppo. Inoltre, le SS, come detto, erano sotto il controllo di Himmler. Göring in quel periodo non contava più niente. Doveva succedere ad Hitler, ma dopo gli insuccessi della Luftwaffe (l'areonautica militare) che lui dirigeva, aveva perso credito di fronte all'elite dirigente che ormai era costituita dal segretario Bormann, Goebbels, Himmler e Speer (nonostante alti e bassi).
    
Dopo il suicidio di Hitler, infatti, le redini del regno non furono prese da Göring ma dal grand'ammiraglio Karl Dönitz e l'armistizio fu firmato da Keitel. E' evidente, allora, la mossa del Corriere della Sera: indentificare gli autori della strage con Göring (apparentemente il successore di Hitler) significava indentificare gli stragisti con il popolo tedesco. Questo mi sembra anti-storico e scorretto.
  
Il fatto curioso è che nell'immaginario popolare, Göring è rimasto come una figura mostruosa, mentre Grass è assurto a mito.
In realtà, nella sua posizione Grass poteva macchiarsi di tutti i crimini che voleva e rimanre impunito.
Al contrario, dirigere la Luftwaffe di per sé non costituiva un crimine. Altrimenti, dovremmo condannare Stalin, Roosvelt e Churchill che scientemente scelsero di bombardare i civili e non i militari (di giorno la Royal Air Force, di notte gli americani) per fiaccare il morale dei tedeschi.
    
Quello che voglio dire è che era nella posizione di compiere un crimine più una SS come Grass che un personaggio come Göring.
Dato che mancava un codice nelle SS, il responsabile non è detto che fosse il più alto in grado.
Anzi, secondo me, gli ordini sono da considerare come idee di possibili attuazione.
I veri responsabili furono coloro che fattualmente compirono i crimini, non i loro mandanti in quanto non v'era legame formale tra i sottoposti e le loro autorità.
    
Questa mancanza di regolamentazione è uno dei problemi che si incontrano nello snobbare il contratto sociale e fondare lo stato sulla comunità di popolo.

Davide Bondoni
 


Commenti:
ID18825 - 14/04/2012 12:33:10 - (Dru) - Ciao Davide

Quello che scrivi sulla sostanza mi trova d'accordo , é sulla forma che non ti capisco e voglio capirti. Perché ti disgusta un uomo che durante il processo di una vita si é redento? ( prendendo come assunto che ció possa essere avvenuto , poiché non conosco la vicenda di quest'uomo). Guarda a Sant'Agostino e alla sua vita per interrogarti. Per ció che concerne Goring , diventa troppo facile il meccanismo logico che assumi per difendere la razza germanica , é evidente che dopo il suicidio di Hitler non c'erano piú le condizioni per un rigurgito nostalgico e degli uomini al vertice e per il suo di popolo. Sono assolutamente d'accordo con te sul ragionamento che fai a proposito della arbitrarietà e delle responsabilità che debbono cadere sugli artefici per questo di quel tempo là non possiamo redimere Grass , ma nemmeno Goring e il suo popolo.Ma di quel tempo là , ora il tempo , che muta le cose ,

ID18826 - 14/04/2012 12:37:20 - (Dru) - Fine

puó aver mutato anche le persone . Certo dal punto di vista ontologico , quanto scrivo é di difficile comprensione . Sarebbe di non fidarsi ormai troppo delle parole di Grass , abituato a sbagliare , almeno allora sembrerebbe che sbaglió .

ID18937 - 17/04/2012 19:45:55 - (davidebond) - Ciao Dru

Ritornando dall SISSA di Trieste ho comprato il Frankfurter. Vi si trovava un'intervista ad uno storico, fuggito dal NS in America che aveva frequentato Grass per alcuni tempi. Secondo lui, quella di Grass era una provocazione e ha scritto un sacco di scemenze e assurdità. Avrebbe fatto meglio anche a tacere sul suo passato, dopo averlo fatto per tanti anni. Detto questo, la tesi "sana" di Grass è condivisibile in molti circoli anche ebraici. Ovvero, non si può solo dare addosso all'Iran, anche Israele ha la bomba atomica, acquista armi dalla Germania e sembra cercar baruffa. Tant'è vero che Rabin venne fatto fuori e adesso si è passati a destra. Questo è un problema grosso. Non è che perché Israele ha sofferto tanto, allora ha diritto ad avere ragione sempre. Non è così. Questo storico ha anche sottolineato che si può essere antisemiti senza essere NS. Cioé si può essere antisemiti, senza

ID18938 - 17/04/2012 19:51:26 - (davidebond) - continua

per questo mandare gli ebrei nelle camere a gas. Il razzismo non è illegale se non si esprime o si viene alle vie di fatto. Ad una persona possono non piacere gli ebrei, senza per questo che possa essere considerato un mostro. Magari, ama invece gli indiani e i magrebini. Questa osservazione riportata sul FAZ non è così scontata come sembra. Infine, stando allo storico, secondo lui Grass è veramente per il pluralismo e non antisemita. Lo rivelano i suoi scritti dove non crede che lui possa fingere. Io trovo, in ogni caso vergognoso il passato di Grass e non scusabile. E' stata una scelta volontaria e scellerata. Ma questo l'ho già detto. Vorrei, invece, sottolineare che dopo aver lanciato il sasso, il Corriere non ha proseguito nel raccontare la vicenda. L'idea era di istillare negli Italiani un odio verso i tedeschi, trovando nella Germania un capro espiatorio della nostra crisi. Così, si è preso Grass

ID18939 - 17/04/2012 19:55:54 - (davidebond) - fine

, un personaggio internazionale e si è presentato (anche giustamente) come una ex-SS, come a dire: "non fidatevi dei tedeschi. Hanno degli scheletri negli armadi". Allora, mentre trovo giusto condannare Grass, non trovo corretto condannare l'intera nazione germanica. Semmai, questa crisi ci deve insegnare che un'Europa unita non aveva senso. Ha colpa forse la Germania se la Pivetti ha tre segretarie e Bertinotti ha macchina blu, scorta, ecc? Abbiamo fatto tutto da soli. Siamo al quinto posto su scala mondiale per corruzione. Inoltre, la crisi è un fenomeno globale. Ha tanta colpa la Germania, quanto l'Inghilterra, gli USA, la Grecia o l'Italia. Perché, invece, i giornali non educano ad un sano istinto patrio?

ID18942 - 17/04/2012 20:30:24 - (Dru) - Ciao Davide

Sono un lettore del Corriere e non ho colto questa linea editoriale negli articoli che leggo , ti ricordo che per l'Italia e il suo export la Germania é fondamentale e il Corriere é il giornale degli industriali , piú o meno. Questa tua lettura mi é nuova , ma faró piú attenzione nell'individuare questi aspetti e sillogismi . Per ció che riguarda l'antisemitismo il mio discorso sulla realtà e l'opinione é anche su questo aspetto che verte e cioé che non é detto che ció che non sia bene debba per forza essere male , e tu dici , parafrasando , che non é detto che un antisemita voglia appunto tutti gli ebrei nelle camere a gas. Hai ragione da vendere quando mostri di cercare ragioni endogene alla crisi , perché solo cosí possiamo cercare di risolvere i nostri problemi , anche se non dobbiamo pensare di essere la cenerentola d'Europa ti esorto a riflettere che l'Europa non

ID18943 - 17/04/2012 20:32:00 - (Dru) - Fine

é l'eldorado ma piuttosto un porto di pirati.

ID18958 - 18/04/2012 11:26:50 - (davidebond) - E' vero

Hai perfettamente ragione. Non credo all'Europa unita e non sto affermando che la Germania sia il rappresentante terreno del sommo bene. Non lo è. Fra l'altro è continuamente dilaniata da problemi sociali. Sicuramente ha i suoi interessi nella crisi degli altri stati. Ma non è prendendo a bersaglio una nazione che si esce da questo stato. Secondo me è il sistema economico stesso a non funzionare. Il giorno che usciremo da questa crisi ve ne sarà un'altra, prima o dopo. Così, come è ovvio che in un tal periodo ognuno tenta in tutti i modi di salvare la sua pelle.

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