Risultati brillanti per «Gnutti Cirillo»

Gnutti Cirillo cresce ancora. In un anno fortemente influenzato dal trend di crescita delle materie prime, il gruppo di Lumezzane incrementa i volumi, ma soprattutto la redditività, con un margine operativo lordo che supera il 26% della produzione.

Risultati lusinghieri per questa realtà (alla guida del gruppo i fratelli Giuliano e Giordano Gnutti), attiva nel settore idrotermosanitario e dello stampaggio-lavorazione dell’ottone, che ha definitivamente detto addio all’avventura nella Zucchini, razionalizzando ulteriormente l’assetto e migliorando la situazione finanziaria e patrimoniale.

L’anno scorso, come detto, il valore della produzione è cresciuto sensibilmente, passando da 99,5 milioni a 144,9 milioni, con un incremento del 45,6%. «L’anno - spiega il direttore finanziario Luciano Peri - è stato caratterizzato da forti segnali di ripresa nei settori industriali legati alla produzione e alla lavorazione dei metalli non ferrosi, e questo nonostante la volatilità del prezzo della materia prima, che ha fatto registrare a metà maggio una quotazione record, seguita da una discesa e da una serie di alti e bassi fino alla fine dell’anno».

Il gruppo ha quindi aumentato i volumi di produzione e di vendita (e conseguentemente la forza lavoro, passata da 510 a 531 unità), ma ha saputo anche portare a casa risultati lusinghieri sul fronte della marginalità.

Il mol (margine operativo lordo, è un indicatore di redditività), è cresciuto del 93%, passando da 13,6 a 26,3 milioni (una cifra pari al 18,2% della produzione), mentre il risultato della gestione caratteristica si è attestato a quota 17,9 milioni di euro (+203% sull’anno prima). Il risultato al lordo delle imposte è quindi stato pari a 16,9 milioni, per un utile netto di 9,6 milioni.

«Il risultato conseguito - spiegano gli amministratori - è frutto sia di un’azione di consolidamento dei mercati storici del gruppo, che di un’attività di penetrazione e sviluppo di nuovi mercati». L’export si è mantenuto in linea con le gestioni precedenti: oggi il gruppo vende all’estero il 60% della propria produzione, in tutti e cinque i continenti, con un «peso» particolare nella vecchia Europa e sui mercati emergenti.

Dal punta di vista finanziario, invece, il gruppo ha incrementato il cash flow, passato da 7,8 milioni a 18,5 milioni: «è la dimostrazione - ricorda Peri -, della capacità di gestire in modo attento le risorse generate dell’attività reddituale». Il rimborso dei debiti bancari, inoltre, «prosegue secondo gli accordi, e la posizione finanziaria netta migliora, passando da un saldo negativo di 64,6 milioni a uno di 54,2 milioni».

Prosegue la ristrutturazione dell’assetto del gruppo: dopo avere fuso la Format di Odolo nella Gnutti Cirillo spa, l’anno scorso è toccato alla Eurosilver srl di Torbole Casaglia (trattamento superficiale di particolari in ottone) fondersi nella Tiemme Raccorderie. Con questa operazione, il gruppo è ora più snello, costituito essenzialmente dalle due spa, attive nelle due aree di business rappresentate dall’Original equipment manufacturer e idro-termo-sanitario. Gli stabilimenti produttivi sono tre: Odolo, Lumezzane e Castegnato, nei quali sono stati investiti l’anno scorso circa 5 milioni.

Per quanto riguarda il 2007, «i primi sei mesi stanno andando bene - aggiunge Peri -, abbiamo spazio per una crescita del 10-15% del margine operativo, anche perchè ci sono ancora delle capacità produttive inespresse». Il futuro si annuncia ancora all’insegna della crescita. «Fare previsioni è difficile - spiegano i fratelli Gnutti -: sarebbe sufficiente riuscire a recuperare il 10% di quanto oggi perdiamo per colpa delle contraffazioni. Ci sono mercati da 10 milioni di euro, dove oggi noi non siamo più presenti, ma dove, paradossalmente, i nostri prodotti vengono ancora venduti. Con un beneficio che finisce interamente nelle tasche altrui».

Matteo Meneghello
Da Bresciaoggi

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Vedi anche