Fra i banchi dell'antico e del domani

Di acqua sotto il ponte ne è passata e ne passerà ancora, perché pochi riferimenti rimangono nel tempo come l’appuntamento mensile al mercato “della Nozza” che inizia ogni primo lunedì del mese all’alba e si conclude a metà pomeriggio, con lo scemare delle ultime bancarelle.

Dipende dal fatto, forse, che tutto cambia e che però il luogo al centro del centro della Valle Sabbia rimane incontro di acque e di strade che si incuneano tra i monti e che trovano nel fondovalle spontaneo abbraccio.
E poi perchè la gente che qui si dà appuntamento è quella che cambia la storia.
Col trascorrere dei secoli, infatti, i banchi non sono più quelli che raccontano i nonni, con gli attrezzi del lavoro per i prati e gli orti, quelli con i “mediatori” e le loro vacche, con le finiture per le “bestie” o le gabbie ricche di animali da cortile.

Prevale ormai la bancarella dell’abbigliamento made in China, magari affiancata da quella adiacente, rigorosamente e con orgoglio, targata made in Italy. Così va il mondo e nessuno riesce a rimanere estraneo, anche se da poco in Valle per lavoro, a quel mormorio che annuncia per il lunedì seguente il mercato.
Così sono migliaia coloro che si fermano e si lasciano andare alla corrente umana che attraversa le bancarelle e che intrecciandosi tesse la tela del commercio, preziosa perchè unisce, dalle mille sfumature.

Basta osservare ed ascoltare lo sfilare delle donne velate che si muovono a gruppi generazionali, oppure la riservatezza di quelle dell’Est che ad un massimo di due per volta si consultano tra i banchi confrontando i prezzi infinite volte. Gli anziani si riposano da questa sbronza di umanità al banco dei prodotti locali, dove almeno le formaggelle e i salami parlano del loro passato. I bimbi ingolositi invece chiedono le caramelle come premio per aver accompagnato la madre. Il tempo passa, le acque scorrono, il mercato ci sarà ancora il prossimo primo lunedì del mese, come sempre.

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