Gabriella Goffi approda nel paese natìo

Nei periodi più recenti Gavardo sembra lanciata verso un futuro importante dal punto di vista artistico. Il comune più popoloso della Valle Sabbia si sta infatti ponendo come c’entro d’attenzione per eventi culturali, mostre ed esposizioni di vario genere, con la costante ricerca della qualità, del valore espressivo dell’arte che propone come primo fattore in gioco.

Bisogna sottolineare che questa politica ha un doppio scopo: promuovere sì la cultura e il gusto del bello, ma allo stesso tempo valorizzare tutta una serie di spazi molto affascinanti e caratteristici di cui Gavardo può disporre, come ad esempio gli ampi cortili di alcune frazioni rurali come Limone, la sala "Bruni Conter" del Museo archeologico della Valle Sabbia e il vecchio mulino, recentemente riportato a nuova vita appunto come sede espositiva e non più produttiva.
Scenari antichi ed eleganti, che custodiscono le radici non solo della comunità gavardese, ma di tutta la tradizione valsabbina e bresciana. Contesti perfetti per ospitare quel valore artistico a cui si faceva riferimento in precedenza, come dimostra ad esempio la presenza ad inizio maggio delle opere del pittore piacentino Gianfranco Asveri nelle sale del mulino.

Proprio qui, a partire da oggi e fino all’8 luglio, sarà allestita una mostra personale della scultrice Gabriella Goffi. Nata a Gavardo e profondamente legata alla sua terra, dove ancor oggi risiede e lavora, la Goffi non aveva mai realizzato in vent’anni di carriera una personale nel suo paese natio, nonostante dal 1989 ad oggi abbia messo in mostra i suoi lavori in musei importanti, sia in provincia di Brescia, sia nel resto d’Italia (a Parma nel 1994 e 2006; a Milano nel 1989 e 2002; a Verona nel 1996; a Venezia nel 1995), ma addirittura anche all’estero, come dimostra la presenza nella "Art-Gallery Fourty-Seven" di Bloomsbury, Londra, nel 2005.

La sua scultura è assolutamente affascinante e particolare, basata com’è sull’elaborazione molto espressiva di materiali principalmente casalinghi, presenti nella vita quotidiana, come stoffe ed oggetti vari, che diventano elementi di una nuova forma all’interno di pannelli, sculture ed installazioni dal sapore decisamente introspettivo ed immaginifico.
Da qui si dirama poi anche un’altra grande passione dell’artista gavardese, ovvero il teatro, luogo ideale dove inserire opere progettate come costumi e scenografie accattivanti e suggestive.

Gabriella Goffi non si occupa però della semplice produzione artistica e culturale, ma anche della diffusione dei loro significati, sia attraverso ricerche e laboratori sull’attività plastica e la metodologia della creatività, sia conducendo (in collaborazione con la psicoterapeuta Laura Consolati) la "Scuola di psicodramma e arte" di Brescia.
«Quando ho iniziato il "gioco" della scultura - spiega l’artista - non potevo fare altrimenti: cucire, recuperare, riutilizzare era quello che sapevo e che potevo fare».
Unito a talento e sensibilità, ha dato un grande risultato.

da Bresciaoggi

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