Tornate per ultimi

Con Cristina Guerra nel ruolo di Jassie, Serena Facchini in quello di Enrichetta mentre Miriam Scalmana interpreterà Nina.
Con Tiziana Zanchi al pianoforte e per la regia di Luca Ariano. Alle 21 di questo venerdì 2 dicembre nel Teatro Comunale di Vobarno.
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1848: prima guerra di indipendenza. Caterina Franceschi Ferrucci, donna colta, scrittrice raffinata ed elegante (sarebbe diventata la prima donna accolta nell’Accademia della Crusca) ha il marito e il figlio in Lombardia a combattere contro l’Austria.

Sono andati volontari, assieme a tanti altri professori e studenti universitari, quando ancora la guerra è combattuta da tutti i principi italiani (c’è anche il Papa) contro lo straniero.

Verrà poi il momento del ripiegamento e Leopoldo richiamerà in Toscana le sue truppe.

Quei giovani, con i loro professori, che si sono coperti di gloria a Curtatone e a Montanara debbono rientrare.

Caterina, moglie e madre, si sente però prima di tutto italiana e patriota e scrive al marito e al figlio una lettera diventata celebre: “Tornate per ultimi”.

L’amore patrio e la dignità impongono di non abbandonare il campo in modo vile e frettoloso. Sentimenti e amori personali debbono cedere il passo a doveri più alti verso la comunità nazionale, verso la patria italiana.

“Tornate per ultimi”: la generosa invocazione di Caterina è diventata il titolo di uno spettacolo coinvolgente e appassionato sul Risorgimento messo in scena dal gruppo Opera di Salò in occasione del 150° dell’Unità.

La ricorrenza, come è noto, ha dato un forte spinta nel Paese non solo alla riflessione storiografica, ma anche alla elaborazione artistica: dal film al teatro, alla pittura, alla musica.

L’associazione O.P.E.R.A è costituita da un gruppo di donne, cantanti, musiciste e anche autrici di testi.

Nasce dalla fortunata esperienza di “Mulieris vox”, che si era fatta apprezzare negli scorsi anni per alcune originali performance, tra cui uno struggente e intensissimo oratorio sulla Shoah ed un originale Colore Donna.

“Tornate per ultimi” costituisce una delle più interessanti ed originali riflessioni sul Risorgimento che abbiamo visto nel corso di quest’anno.

La rappresentazione si sviluppa sulla biografia di tre donne, che in campi diversi e con ruoli diversi, hanno avuto un posto significativo nella storia della nascita dello Stato nazionale: Anna Giustiniani (Miriam Scalmana), il primo amore del giovane Cavour, moglie di un aristocratico gretto meschino, innamorata del giovane Camillo, di cui, con finezza ed intuito, aveva colto lo straordinario ingegno; Enrichetta De Lorenzo, (Serena Facchini) compagna coraggiosa e forte di Carlo Pisacane; Jessie White Mario (Cristina Guerra), la giornalista americana, sostenitrice appassionata della libertà italiana, dall’esperienza della Repubblica romana alle imprese garibaldine.

 

Una storia al femminile, insomma, dove le parole delle protagoniste, ricavate con attenzione e rigore filologico dai loro scritti, dalle loro lettere, si intrecciano con equilibrio e  gusto alle musiche.

Si tratta di canzoni e note risorgimentali – tra tutte emerge la canzone garibaldina “Camicia rossa”, assieme all’ “Addio del volontario”, ai “lombardi alle armi”, al repertorio classico dell’800 – e di musiche originali, tutte molto belle e perfettamente inserite, offerte al pubblico da sei voci ricche e calde, magnificamente impostate e scenicamente emozionanti e coinvolgenti.

 

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