25 Ottobre 2011, 09.00
Il ritorno della Uaz

Da Parigi a Dakar passando per Mosca

di Bruno Allevi

Torna in Italia uno storico nome dell'automobilismo e piů in particolare del settore fuoristrada: questo nome č Uaz.

 

La leggendaria casa costruttrice russa, celebre per indistruttibili prodotti come il 469, presenta sul mercato italiano la sua idea di fuoristrada: il Dakar. Il mastodontico veicolo made in Russia è equipaggiato con un 2700 a Benzina da 128 cv, disponibile anche con alimentazione a GPL e a Metano, negli allestimenti Classic e Limited. Esternamente l'ultima nata in casa Uaz, è una vettura dalle linee e dalle forme europeizzanti. Nello specifico il Dakar è un mezzo robusto e massiccio, che sottolinea la durezza e la purezza fuoristradistica dei mezzi russi. Durezza e purezza che si fondono perfettamente a sinuosità e curvature che alleggeriscono il corpo vettura rendendolo più adatto ai gusti europei in fatto di veicoli. Anteriormente il frontale robusto è ingentilito dagli eleganti gruppi ottici dalle linee tondeggianti, mentre il posteriore è quello di un fuoristrada con la F maiuscola: fari rettangolari verticali, grande portellone che si apre controvento e ruota di scorta fissata sul portellone e copriruota integrale in acciaio e in colore carrozzeria. Salendo a bordo del Dakar è come fare un passo indietro nel tempo, tornando all'epoca dei fuoristrada veri, duri e puri. L'interno, molto spazioso e confortevole sia anteriormente che posteriormente, è costruito con cura e con qualità nei dettagli. Presente, come ai vecchi tempi, davanti al sedile del passeggero anteriore il maniglione per aiutare la salita a bordo. Inoltre, la consolle centrale è disposta linearmente e abbiamo tutti i comandi posizionati in modo ergonomico. Star del tunnel centrale è il cambio dalla leva lunga e comoda nell'impugnatura, e accanto al cambio troviamo la leva delle marce ridotte, per ricordare il DNA fuoristradistico del Uaz Dakar. Elegante e ben leggibile è il quadro strumenti.

Ed ora il momento test drive: il Uaz Dakar provato è stato il 2700 GPL Classic da 23128 €. Il ritorno della casa russa sul mercato italiano è affidato a un prodotto, il Dakar, che fonde perfettamente i canoni di fuoristrada duro e puro a cui la casa russa ci ha da sempre abituati ai canoni di veicolo multiuso e per tutti i giorni, di gusto e vendite prettamente europei. Su strada asfaltata il Dakar ha un ottimo comportamento: maneggevole da guidare, si parcheggia facilmente nonostante la mole non sia di second'ordine, potente e brillante in ripresa e molto prestazionale. Su strada sterrata o comunque nel fuoristrada, il Dakar trova sicuramente, è una Uaz, il suo ambiente ideale e incontrastato. Alta da terra, e grazie alle ridotte, la Dakar può viaggiare tranquillamente e comodamente in ogni ambiente impervio affrontandolo con disinvoltura. Particolarità che, come le vecchie Uaz ,anche questa Dakar ha, è la presenza del doppio serbatoio (derivazione di una consuetudine di costruttore di veicoli militari e per l'esercito russo che Uaz è ed è stato). Infine spazio al motore: il propulsore che monta la Dakar guidata è un 2700 a doppia alimentazione (Benzina + GPL) che permette al veicolo orientale di avere, oltre che alle sopracitate doti prestazionali su strada e fuoristrada, anche rispetto per l'ambiente grazie al GPL che permette costi contenuti di gestione. Infine i prezzi: si va da 21000 € della Uaz Dakar Classic per arrivare a 22900 € della Uaz Dakar Limited (Benzina), si va da 22700 € della Uaz Dakar Classic ad arrivare a 24600 € della Uaz Dakar Limited (GPL), si va da 23700 € della Uaz Dakar Classic per arrivare a 25600 € della Uaz Dakar Limited (Metano).



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