«No alla cava di San Quirico»

Due proteste in due giorni per dire no al progetto di recupero ambientale della cava di San Quirico da parte della Gama Recuperi Srl che prevede prima un ampliamento e poi il riempimento con materiale inerte.

La cava si trova in località Ca dell’Ava, nel comune di Puegnago, al confine con Muscoline: si tratta di 12.000 metri quadrati per 15 metri di profondità per la quale la ditta prevede un’escavazione di circa 23mila metri cubi e in seguito il riempimento con circa 100 mila mc di inerti, rocce e sottoprodotti.

Mercoledì il funzionario della regione incaricato del sopraluogo è stato accolto con striscioni presso la cava. Ieri la protesta si è spostata davanti al municipio di Puegnago. A far sentire il proprio dissenso sono il Comitato per la tutela e l'ambiente di Muscoline (la cava è al confine fra i due paesi), il Comitato Parco Colline Moreniche del Garda, l'associazione Viviamo Puegnago, Legambiente, il Residence Panorama di Castrezzone (a nome delle 250 famiglie residenti).

«Il progetto, approvato dalla Giunta di Puegnago - afferma il vicesindaco di Muscoline, Davide Comaglio - agevola interessi privati di escavazione: la cava potrebbe essere ritombinata senza estrarre ghiaia da commercializzare. Il problema è che la cava è sull'ultimo lembo di terra di Puegnago, ma impatta completamente su quella di Muscoline: dalla parte opposta della strada c'è un parco pubblico di 10mila metri quadri che verrà attrezzato per bambini, l'unica strada per raggiungere la cava è una comunale di Muscoline sulla quale vige il divieto di transito ai mezzi sopra le 3,5 tonnellate, tutta la piccola valle è considerata “ambito di elevato valore percettivo” ed il pozzo per l'approvvigionamento idrico di Muscoline è a circa un chilometro. «Noi ci auguriamo - conclude - che venga istituito un tavolo di lavoro tra l'Amministrazione di Puegnago e quella di Muscoline, i rappresentanti dei Comitati ambientali e la Provincia per lo studio di un vero progetto di recupero della cava».

Altro parere altamente negativo è quello degli ambientalisti, preoccupati per quanto potrà esser introdotto nella cava.
«Ci hanno mostrato il progetto - dice Maria Bazzoli di Legambiente - ed è praticamente lo stesso che abbiamo combattuto anni fa. Per riempirla vogliono prima scavare ancora, e ampliarla. Il materiale di scavo sarebbe commercializzato, poi segiirebbe il riempimento con inerti. Ma nella categoria rientrano anche scarti di fonderia e di cartiere. Non ci fidiamo più»

Da Puegnago la replica del sindaco: «Noi - precisa Adelio Zeni - abbiamo solo deliberato, come dovevamo fare, in funzione di una richiesta giunta in Comune ed inviato l'istanza della proprietà della cava alla Regione in funzione di una legge regionale. Ora attendiamo il suo parere: e siamo molto lontani dal decidere cosa si farà».

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