A Capovalle continua la fuga dei giovani

Forse non è il comune più piccino della Valle Sabbia, Capovalle, adagiato a quota mille. Certo, per quanto è distante da tutto, è il più disagiato.
Abitanti 418. «In calo - precisa il sindaco Osvaldo Graziotti -. Negli ultimi sei mesi, sei dei nostri anziani sono entrati a far parte del mondo dei più e di nascite nemmeno l’ombra. E neppure pance in vista, inevitabile con i giovani che preferiscono farsi il nido altrove».

Già, perché insieme alla cronica carenza di servizi che si possono ottenere con maggior facilità vivendo il fondovalle, la mancanza di occasioni lavorative o le distanze necessarie per ottenerle finiscono col favorire la fuga dei più giovani. I conti sono presto fatti: sono una decina gli artigiani che lavorano sul posto ai quali va aggiunta una manciata fra commercianti e albergatori, altrettanti impiegati a vario titolo, qualche squadra di muratori e l’imbianchino, che però lavora soprattutto fuori dal paese.
Gli altri tutti automuniti, avanti e indietro da Idro e da Vestone, se va bene.

Difficile vivere da queste parti? Chiediamo a Graziotti che non potrà certo negare l’evidenza: «Si sta bene perché abbiamo l’aria buona e tanta natura attorno, che stiamo cercando di far apprezzare anche a un numero crescente di turisti, per il resto è dura eccome. Ed è solo perché i capovallesi tengono al loro paese e alle loro cose che si resiste».
Di esempi se ne potrebbero fare tanti. Per tutti valga il sacrificio di Valerio che ogni mattina si sciroppa 11 chilometri di tornanti per scendere a Idro con l’unico obiettivo di vendere qualche decina di copie di giornale ai compaesani: il suo sembrerebbe un comportamento ossessivo-compulsivo se non si tenesse conto del contesto.

Due trattorie e due bar, due alimentari, il benzinaio, un bazar: tutto sommato nemmeno male per un paese così piccolo. «Finché dura» ci risponde l’Osvaldo, che proprio nelle scorse settimane ha ridotto l’Ici per le prime case e per le attività commerciali: «Quando decideranno di esonerare dal pagamento delle tasse le realtà produttive e commerciali in realtà territoriali come questa sarà sempre troppo tardi».

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