15 Settembre 2011, 11.17
Bagolino
Lutto

Ciao Tano

di red.

E’ morto Gaetano Salvini, scultore caffarese. Nel legno ha fissato un’epoca nella quale le tradizioni erano il collante indissolubile della comunit.

 
E’ morto Gaetano Salvini, scultore di Ponte Caffaro. Nel legno amava fissare un’epoca in cui le tradizioni e le attività lavorative erano il collante indissolubile della comunità.
Gaetano Salvini se n’è andato mercoledì alle 11, amabilmente seguito dal personale dell’Hospice di Nozza che lo ospitava da qualche tempo, fino all’ultimo tenacemente attaccato alla vita.
 
«Ciao Tano. Per tanti anni sei stato un riferimento importante per molti di noi. E in noi hai lasciato una traccia indelebile che il tempo non riuscirà a scalfire. Ti vogliamo ricordare così».
Non aggiungono altro i colleghi e soprattutto amici dell’Associazione culturale Legno e Identità, sodalizio che Gaetano Salvini ha contribuito a fondare e a far crescere.
 
Per loro parla quanto di Gaetano c’è scritto sul loro sito: 
 
«Un’ esistenza che realizzi sogni ed aspirazioni è rara: quasi sempre ci si accontenta della sicurezza economica, della comodità, della tranquillità e si abbandonano nel cassetto dei desideri i progetti che potrebbero dare senso compiuto alla vita.
Così non è stato per Gaetano Salvini, nato a Ponte Caffaro nel 1939.
Cresciuto in un paese e in un’ epoca in cui le tradizioni erano il pane quotidiano della comunità, esigenze di lavoro lo costringono ad abbandonare casa ed affetti.
Ma il taglio delle radici in qualcuno lascia ferite che non si rimarginano. Superati i quarant’anni, con decisione drastica e coraggiosa, Gaetano sceglie di tornare, convinto che la vita non può essere alimentata da rimpianti.
 
Consapevole che il mondo in cui è cresciuto incalzato dal benessere e dalla modernità sta scomparendo, si impegna a porre un argine allo svanire della memoria.
A testimoniare un passato che trascolora nel tempo sarà il legno, un materiale povero da sempre utilizzato per esprimere le emozioni e le aspirazioni artistiche della gente delle nostre valli.
All’inizio sono quasi abbozzi, figure stilizzate in cui, tuttavia, si intuisce l’anima di una comunità.
Col tempo la mano prende sicurezza, la tecnica si affina e l’artista sperimenta soluzioni innovative. E
 
’ una scultura lontana dalle convenzioni stilistiche, dai vecchi cliché imparati a scuola, ma resa autentica e viva dal cuore e dalla fantasia. In una lunga carrellata di personaggi c’è il riassunto di un’epoca che, pur datando pochi decenni, a noi sembra lontana secoli.
La naturale ambizione porta ad un successivo, la creazione di mobili interamente scolpiti.
Gli elementi scultorei sono gli stessi, figli della tradizione, ma inseriti in un contesto più ampio ed organico. Sono cariatidi che testimoniano la quotidiana fatica dei campi, bassorilievi che rappresentano la liberatoria allegria del carnevale: dal passato prende forma un mondo spesso rimpianto.
 
Gaetano è tornato per realizzare, pur tra mille difficoltà, un sogno.
La comunità gli è grata per aver rinverdito, a noi vecchi, i ricordi ma, soprattutto, per essere stato capace, con la passione e il lavoro, di avvicinare i giovani ad un mondo destinato a svanire nelle nebbie del tempo.»
 
Gaetano, vedovo da tempo, lascia due figlie, Catia ed Erica, alle quali va tutto l’affetto della comunità caffarese.
Amici, conoscenti e parenti lo accompagneranno per il suo ultimo viaggio questo venerdì pomeriggio alle 16.
 


Commenti:
ID12500 - 15/09/2011 14:18:33 - (UN SORRISO) - ciao

Non ti ho conosciuto ma ti auguro buon viaggio nella pace di Dio prega per noi viandanti su questa terra.I migliori se ne vanno in fretta.

ID12503 - 15/09/2011 14:50:07 - (franz caffaro) - ciao tano

ti ricorder sempre,tuo cugino francesco.

ID12508 - 15/09/2011 22:24:50 - (Giacomino) - Davvero

un gran personaggio, mancherai.

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