Della riorganizzazione dei plessi scolastici in istituti comprensivi e con l’accorpamento delle presidenze potrebbero soffrire i Comuni montani.
Ogni anno scolastico ha la sua razionalizzazione. Stavolta l'assessorato provinciale alla Pubblica istruzione di Aristide Peli e il dirigente dell'Ufficio scolastico Maria Rosa Raimondi sono alle prese con il nuovo organigramma da consegnare alla Regione: si tratta degli accorpamenti delle scuole, dalle materne statali alle elementari, alle medie per arrivare ad un numero minimo di mille alunni per dirigenza. Ed è scontato che questo prevede non solo la cosiddetta verticalizzazione fra ordini di scuola, ma l'aggregazione fra piccoli e medi comuni, il vero nodo dolente.
La norma prevista dalla legge 111 impone istituti «comprensivi» da mille iscritti che diventano 500 in caso di realtà di montagna. Sono più fortunati i paesi che già hanno provveduto in passato alla verticalizzazione e associazione di istituti sotto un'unica direzione. Allora i numeri minimi erano 500 e 300 per le situazioni montanare. Quelli non vengono toccati; ne fa parte pure il capoluogo che ha già fatto la sua parte.
Ad essere più interessate da questa tornata, che dimezzerà i «capi», saranno la Bassa e la Valsabbia. L'obiettivo dell'ottimizzazione e del risparmio è evidente. Ma c'è anche quello di evitare le numerose reggenze, ben 56 nell'anno scolastico che sta per partire. Su 165 istituti statali 105 hanno un titolare di ruolo, 4 hanno un incaricato, 56 hanno un preside a mezzo servizio. Eppure, secondo l'assessore Peli, la risistemazione non basterà e i dirigenti mancheranno ancora in tutta la Lombardia fino a quando non ci penseranno i nuovi concorsi.
Della questione sono interessati ovviamente anche i comuni. I vari consigli comunali ne discuteranno, dovranno deliberare e la palla tornerà alla Provincia per il quadro generale da presentare al Pirellone, cui spetta la parola definitiva.
A soffrire potrebbero essere i comuni più piccoli, anche se collaborazioni e accorpamenti negli ultimi anni ci sono già stati.
«Siamo stati sempre pronti a collaborare – ha riferito il sindaco di Mura Andrea Crescini a Bresciaoggi - abbiamo in cantiere un progetto di sinergia per vari servizi con capofila Vestone. Poi c'è la Comunità montana con le due società per tutti i Comuni, Secoval e Valle Sabbia Solidale. Quello di metterci assieme è un atteggiamento che abbiamo da anni». Adesso la presidenza è a Vestone, la direzione didattica a Nozza. A Mura ci sono solo la materna statale, con una trentina di frequenze, e le elementari con poco meno di 50 iscritti.
Per le medie i ragazzi sono già abituati ad andare a Casto con il pullman della Sia convenzionato. «Per me andrà ancora meglio rapportarmi con una persona anziché con due» commenta tranquillo il sindaco di Mura Andrea Crescini.
Fonte Bresciaoggi
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