26 Luglio 2011, 08.22
Punti di vista

Il dibattito sul federalismo può riprendere

di Aldo Vaglia

L’America e la Svizzera, punti di riferimento per l’elaborazione della proposta costituente di Miglio, hanno maggiori strumenti per uscire dalle crisi.

 
Un vero federalismo ci potrebbe salvare dal fallimento. Il sistema centralizzato o si salva per intero o crolla.
L’America ha la possibilità di lasciare al proprio destino quelle parti del paese che non ce la fanno (“Il governo nord Americano vede una via d’uscita alla crisi abbandonando gli stati federali più indebitati a partire dallo stato della California con i suoi 347 miliardi di debito”).
Sarà pure un discorso cinico e chirurgico ma, fino a che l’economia si baserà sulla competizione e la concorrenza, il potersi liberare dei pesi impossibili da sostenere è un privilegio che non tutti hanno.
 
Quando la Lega era ai suoi massimi splendori e tutto risultava facile, era la parola stessa federalismo che  aveva l’effetto “dell’abracadabra”, non si poteva mettere in discussione né la forma né la sostanza.
Non si poteva far altro che acriticamente accodarsi o appropriarsene come maldestramente tentò di fare il governo di centro sinistra con la riforma del titolo quinto della Costituzione.
 
Riforma del titolo quinto, devolution e federalismo fiscale, sono dei palliativi.
Il problema non riguarda una migliore distribuzione delle risorse e il controllo su di esse, ma la vocazione economica delle varie zone del paese che deriva sia dalla storia che dall’ambiente.
Gianfranco Miglio aveva capito che, oltre al Mezzogiorno, erano le Regioni (“centri di potere in contrapposizione al governo e al parlamento carrozzoni della partitocrazia assistenziali e clientelari grandi catafalchi dell’inefficienza e dello spreco”) il vero e proprio fallimento.
 
È per questo, che lasciando le cinque a statuto speciale che per forti ragioni storiche avevano un significato, le altre potevano benissimo essere aggregate in tre Macroregioni, il Nord, l’Etruria, il Sud.
Ironia della sorte un suo progetto, dove vi sarebbe un accorpamento dei comuni più piccoli una riduzione delle province e delle regioni, viene ripreso proprio da Formigoni.
Nel dialogo Cacciari - Galan e Chiamparino - Calderoli, si critica proprio l’idea che Formigoni ha di mantenere l’80% dell’iva e il 15% dell’irpef dove si è prodotta, la questione del federalismo non è una gara a chi si accaparra le maggiori risorse, ma riguarda l’intero Paese.
 
Se nessuna forza politica, ma principalmente la sinistra non ha il coraggio di far pagare il debito pubblico a chi ne ha avuto vantaggi e il solo parlare di “patrimoniale” la spaventa, non ci sono molte alternative al fallimento.
I ceti deboli e ormai anche una parte della classe media non hanno più la forza per sostenere, oltre al debito, cattive gestioni e sperperi di ogni tipo.
La possibilità di dividere le sorti della parte produttiva del “Paese” dalla parte assistita non è detto che non faccia bene anche al “Sud”.
 
Una “macroregione” di 18 milioni di abitanti sganciata dall’Europa e non più marginale, può anche salvarsi.
A volte il  bisogno  spinge a diventare virtuosi; cultura intelligenza e creatività non mancano agli Italiani. 
Cambiando le coordinate, da fanalino di coda di un’industria che vede nell’Europa Centrale il modello da perseguire può diventare “polo di attrazione” del Mediterraneo e risolvere contemporaneamente i suoi problemi e quelli della Nazione intera.
 


Commenti:
ID11692 - 26/07/2011 22:10:38 - (Giacomino) - Le parole di Vaglia

saranno musica per le orecchie di molti al di sopra del Pò. Senza essere per forza elettori della lega si possono comunque condividere.

ID11694 - 26/07/2011 22:35:57 - (ric) - ma ha cambiato partito?

Ma signor Vaglia ha cambiato partito?......scusi la battuta ma ci stava.........

ID11710 - 27/07/2011 13:16:17 - (Aldo Vaglia) - Per ric

Non ho cambiato partito. Sono rimasto orfano. Gli eredi hanno raccolto i voti i privilegi e la cassa, ci hanno lasciato l'unica cosa di cui non potevano impossessarsi: le idee. In genere leggo i tuoi commenti onesti e sinceri, ma difficilmente li condivido. Per rispondere alla tua battuta con un'altra battuta ti dico che: per essere federalisti non e' necessario militare con Borghezio.

ID11725 - 28/07/2011 10:32:23 - (Dru) - Il patrimonio

Concordo su tutto il fronte, peccato per quel neo , "la patrimoniale", altrimenti firmerei il tuo programma. C'è poco da fare, chi proviene dalla cultura del passato recente sforna le proprie opinioni in maniera discreta, a pacchetti: o per gli operai o contro, senza distinguere che non ci sono operai ma ci sono lavoratori che lavorano onestamente o tutelati, come gli operai, o a rischio come gli imprenditori. Nella società italiana chi si è conquistato un patrimonio lo ha fatto sudando 7 camicie e dovrebbe essere protetto come specie in via di estinzione: gli industriali hanno sollevato le sorti di questa sgangherata Italia. Lasciagli il loro patrimonio che se lo sono guadagnato e rischiando. I ceti deboli in Italia sono anche e soprattutto gli industriali che non hanno , sovente per motivi di cultura, nessun riguardo da parte delle istituzioni e infatti rimangono per lo più allo stato larvale senza alcun patrimonio.

ID11727 - 28/07/2011 11:32:50 - (Ricard53) - Difficile realizzare il progetto di Miglio.

Sarò telegrafico. Il progetto di Miglio (simile nella sostanza a quello della Fondazione Agnelli) è difficilmente realizzabile nell'attuale situazione. Si potrebbe pensare invece ad un accorpamento di regioni per aree omogenee (all'incirca 10 mil. di ab. per macroregione, similmente ai lander tedeschi), ottenendo non più di 8 regioni. Contestualmente andrebbe rivisto il numero delle province, fissando anche un minimo di ab. per i comuni, ma anche in questi casi legando la riorganizzazione all'omogeneità delle aree. Sul discorso dei poteri, dell'attribuzione delle competenze e della riorganizzazione dello Stato in senso federale, se ne può parlare in seguito, sperando in un allargamento di questo dibattito (spesso vi sono valanghe di commenti su notizie marginali e pochi su argomenti essenziali).

ID11749 - 29/07/2011 13:12:56 - (Dru) - da Tremonti

Il ministro risponde anche a una domanda sulle lamentele dei governatori per i tagli. «Se uno va a vedere le sedi delle Regioni non ha l'impressione della sofferenza economica». Anche per quanto riguarda i comuni aggiunge: «8.000 sono troppi, dobbiamo accorpare il più possibile».«Non puoi spendere più di quello prendi» spiega e per capire dove e come tagliare la spesa pubblica basta guardare il film di Antonio Albanese «Lei ha visto Qualunquemente?», ha detto Tremonti rispondendo a una domanda di Gerardo Greco, nel corso di Unomattina, sul fatto che il leader della Lega, Umberto Bossi, lo accusi di essere un tirchio.«Se lo vede capisce dove e come si può ridurre la spesa pubblica».

ID11750 - 29/07/2011 13:20:54 - (Dru) - no alla patrimoniale, e un occhio rivolto dove veramente bisogna recuperare terreno

Poi però il ministro ha affrontato i gravi temi economici che riguardano l'Italia e gli strumenti per arrivare al pareggio di bilancio. «Non puoi spendere più di quello che prendi e il pareggio lo facciamo non aumentando le tasse e soprattutto riducendo la spesa pubblica». E poi: «La patrimoniale la possono fare loro (ndr la sinistra), credo che sia una follia, un errore». In questo modo risponde indirettamente a un'intervista che Giuliano Amato ha rilasciato al Corriere in cui sostienela «patrimoniale» è controversa, ma resta una possibilità importante per la tenuta del Paese.

ID11753 - 29/07/2011 16:31:41 - (Dru) - ieria alla "Zanzara", programma radiofonico in onda a radio24 di Cruciani

Parenzo: "perchè , lei insinua che i vigili di Napoli non sono solerti come quelli di Milano?" e il leghista di turno , politico, che non può rispondere, perchè non ha le palle .... rispondo io, in riferimento anche a quanto riportato sopra... "no, no, il vigile di Napoli non è così solerte.Ma da dove crede che derivi il buco di bilancio il Parenzo,da dove crede che venga, dalla val Brembana o val Camonica, ha nomi e cognomi il buco dibilancio, nomi e cognomi, fingere di non saperlo allunga solo l'agonia ..........".

ID11754 - 29/07/2011 16:45:09 - (Dru) - allora Aldo....federalismo per la crescita economica , altro che "patrimoniale".

......allora Aldo, rifacendomi nuovamente al rigor logico greco, non puoi aver individuato così lucidamente il problema , nella prima parte del tuo pezzo, e poi ammazzarmelo con quella sortita della "patrimoniale", bandiera demagogica proprio di quegli infami, nel parlamento, che remano contro la soluzione dei veri problemi che immobilizzano il paese.

ID11756 - 29/07/2011 18:10:17 - (Aldo Vaglia) - Per dru

Non c' contraddizione e' questione di scelte. Il debito pubblico e' stato fatto per finanziare lo sviluppo del nord e la cassa del Mezzogiorno del Sud. Gran parte del denaro del nord invece di andare alla produzione e' finito nelle rendite e nei patrimoni. Al sud si e' disperso tra classi dirigenti e malavita che in buona parte coincidono. Se si vuol far pagare il debito a chi l'ha creato non ci sono grandi alternative. Una vera sinistra non federalista non puo' che imporlo con la patrimoniale. Un federalismo non nominale , non puo' non prendere atto delle politiche fallimentari per il mezzogiorno e dissociarsi e agire di conseguenza. Rimane la terza soluzione, farlo pagare a pantalone anche se non ne ha avuto benefici. La terza quella che verra' scelta ha il difetto di non risolvere alcunche' ma solo di procrastinare il problema.

ID11772 - 31/07/2011 18:03:32 - (Dru) - mettiamo pure che tu abbia ragione...

Mettiamo pure che i soldi per il buco della spesa pubblica siano serviti in parte per finanziare le famiglie che hanno costruito negli ultimi 100 anni un patrimonio, questo non giustifica comunque il tuo ragionamento, cosa dovrebbero fare allora gli americani per aver basato gran parte della loro prima economia sulla schiavitù ? Non per questo l'America ha istituito una tassa per sostenere quelle regioni che ne hanno subito le maggiori conseguenze, Il tuo ragionamento non sta in piedi. Ho detto mettiamo, poichè per me sono fallaci anche le premesse, nessun prestito dallo stato centrale per alimentare le valli Bembane e Camoniche e il loro sudato patrimonio e così per le altre valli e città con tessuto industriale, balle sostenute dai soliti incapaci, i politici che lo fanno, per pura demagogia.

ID11776 - 31/07/2011 18:39:13 - (ric) - per aldo vaglia

vero!!!!!a volte le spara davvero grosse.....

ID11785 - 01/08/2011 22:19:13 - (Dru) - Non è così ric.....

Aldo sa bene che é difficile conciliare l'umanità con le necessità, ma resta un romantico e decide, di conseguenza, di tarare il suo pensiero su questi parametri, é forte , é generoso , ma é , per questi motivi, un perdente e non credere, ric, che non lo sappia .

ID11788 - 02/08/2011 09:11:18 - (Ricard53) - Per Dru.

Guarda che probabilmente ric si riferiva a Borghezio, citato in uno dei commenti iniziali.

ID11806 - 02/08/2011 19:41:13 - (Dru) - così é meglio

Perché se si riferiva ad Aldo si sbagliava, magari Aldo non è sempre condivisibile nelle soluzioni che propone ma certo non è uno che le spara grosse.

ID11818 - 02/08/2011 22:00:31 - (ric) - esatto!!!!

mi riferivo a Borghezio.....chiedo scusa se non sono stato abbastanza chiaro!!!!!!

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