30 Maggio 2007, 00.00
Gavardo
Rassegne espositive

In mostra «Le fotografie di Alberto Bertoldi»

In questi giorni, e fino a giovedě prossimo, c’č un motivo in piů per fare una tappa nel Museo civico archeologico della Valsabbia. Lo splendido contenitore architettonico, proprio a lato del Duomo, ospita infatti anche una rassegna di arte visuale.

In questi giorni, e fino a giovedì prossimo, c’è un motivo in più per fare una tappa nel gavardese Museo civico archeologico della Valsabbia. Lo splendido contenitore architettonico, proprio a lato del Duomo, ospita infatti anche una rassegna temporanea di arte visuale.

Parliamo di una esposizione fotografica intitolata semplicemente «Le fotografie di Alberto Bertoldi», ospitata al piano terra dell’edificio, nella sala «Bruni Conter».
Un titolo semplice che non rende giustizia all’effetto delle istantanee, quasi tutte realizzate con l’evocativo criterio del bianco e nero (con pochissime eccezioni, che pur ricorrendo al colore mantengono elevato il contenuto emozionale) e capaci di indurre nel visitatore un desiderio di partecipazione: la voglia e il bisogno di leggere l’istante per viverlo sull’onda della propria mente.

Bertoldi ha allineato una serie di clic magistrali che percorrono un arco temporale di una quarantina d’anni, e che non sembrano seguire un filo preciso, non danno vita a un «discorso»; ma semplicemente regalano bellezza, immedesimazione e curiosità.

Nella sala Bruni Conter si incontrano scatti dal valore quasi antropologico, vecchi scorci (bresciani, italiani ed europei) capaci anche di rendere con un brivido gli anni giovanili di qualche visitatore. Si ammirano immagini evocative, come una splendida foto d’epoca della stazione ferroviaria innevata ritratta dal cavalcavia Kennedy di Brescia. Si assaporano istanti di vita familiare che l’autore ha saputo fissare con tale poesia da permettere a chi li osserva di diventarne protagonista. Si ammirano esempi di tecnica pura, rimandi quasi documentaristici a un mondo rurale scomparso e scatti che sembrano rubati a un film neo realista.

La tecnica non si discute, visto che Bertoldi, fotografo bresciano, ha speso buona parte della sua vita professionale per realizzare la parte iconografica delle pubblicazioni (enciclopediche e non) della vecchia Fabbri Editori, ma anche nell’allestimento dei cataloghi di grandi mostre. E l’emozione è soggettiva; ma sicuramente forte.

Tra l’altro, il protagonista della rassegna gioca in casa, in quanto collaboratore del Museo gavardese nella fotocatalogazione dei reperti. E come dicevamo, una visita alla sua carrellata di clic può essere anche un’occasione per visitare l’imperdibile e preziosa raccolta archeologica ospitata dal resto dello stabile.
Le fotografie di Angelo Bertoldi sono a disposizione fino al 10 giugno (l’ingresso è gratuito) dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.

p.bal.
Da Bresciaoggi


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