16 Luglio 2011, 08.00
Anfo
Turismo

Rocca chiusa: «Un grave danno d’immagine»

di Cesare Fumana

C’è preoccupazione per il protrarsi della chiusura della Rocca d’Anfo con la sospensione delle visite e la mancanza di chiarezza sul reale pericolo di caduta massi.

 

Era stata programmata per oggi dal Gruppo Sentieri Attrezzati di Idro l’inaugurazione del museo all’interno della Rocca d’Anfo. Purtroppo, a causa della chiusura dell’intero complesso militare, è stata rimandata a data da destinarsi.
Il disappunto per la chiusura totale, che a molti sembra esagerata, lo esprime in maniera forte e chiara il presidente del sodalizio, Sergio Rizzardi, uno dei più convinti sostenitore del recupero della Rocca e da anni in prima fila anche nei lavori di recupero del complesso militare. «La chiusura proprio nel periodo estivo – osserva Rizzardi – è un grave danno d’immagine per l’intera Valle Sabbia e per l’intero comparto turistico che sta puntando in maniera convinta anche sulla Rocca come attrazione turistica. Oltre all’inaugurazione del museo, abbiamo dovuto sospendere le visite già prenotati da mesi, ne abbiamo già fino a settembre, e altri eventi che erano già stati programmati da tempo e continuamente dobbiamo rifiutare altre richieste per le visite. Erano previste anche visite organizzate per i turisti che soggiornano nei campeggi del lago d’Idro: anche a loro abbiamo dovuto dire di no».

Il divieto d’accesso imposto dal demanio e che ha spinto il sindaco di Anfo a emettere l’ordinanza di chiusura, riguarda l’intero complesso, compresi i parcheggi e la zona a lago, sotto la provinciale. «Se ci fosse un reale pericolo di caduta massi, perché non è stata chiusa la strada provinciale che ci passa in mezzo?» è la domanda che si fanno in molti. Ciò che lascia perplessi dell’intera vicenda sono anche i tempi. La caduta del masso sulla statale risale al 28 febbraio scorso, molto probabilmente dovuta al disgelo. L’allarme è scattato a luglio…

«Lungo tutta la strada fino a Bagolino non è raro trovare pietre che si sono staccate dal versante e sono cadute sulla strada, proprio come quella – afferma Rizzardi –. Allora bisognerebbe chiudere l’intera arteria».

Il presidente si augura comunque che la riapertura avvenga al più presto. «Per la nostra associazione è un grave danno anche economico – ci dice preoccupato –. Abbiamo già affrontato delle spese per la sistemazione del museo che prevedevamo di coprire con le visite guidate dei mesi estivi. Se ci vengono a mancare non so come faremo».

La preoccupazione per la situazione di stallo è anche del primo cittadino di Anfo, Gianpietro Mabellini. «Per il momento c’è stato il sopraluogo del geologo della Provincia, ma non sappiamo ancora nulla». L’ordinanza di chiusura scade il 24 luglio. Al momento non è stato fatto nessun intervento. «Il mio timore – afferma il sindaco – è che fra lungaggini burocratiche e mancanza di fondi la vicenda vada per le lunghe. Al momento è molto probabile che debba prorogare l’ordinanza di chiusura».

Quindi non resta che attendere. C’è però bisogno di chiarezza. C’è un reale pericolo di caduta massi? C’è qualche parete da mettere in sicurezza? In quali punti? Se sì, si faccia il possibile per reperire i fondi per l’intervento, altrimenti si tolgano i divieti. La Rocca non merita di rimanere chiusa proprio in questo periodo.



Commenti:
ID11246 - 16/07/2011 16:37:35 - (gianchi68) - siamo in italia

abbiamo un museo naturale che viene chiuso solo perchè qualcuno pensa ci sia un pericolo allora la strada non è in pericolo mi sembra che passino migliaia di macchine e nessuno si preoccupa mentre metiamo il divieto ad un immobile e terreno aciacente creando grossi disagi a gente che lavora e porta turismo nella nostra valle bravi continuiamo cosi che il mondo ci deride altro che 150 anni di unità a volte viene la voglia di andarcene da questa nazione (volevo vedere se era in territorio trentino se veniva chiusa o messa in sicurezza subito)

ID11267 - 17/07/2011 11:42:24 - (sbarbaro) - siamo in italia ma...

Sicuramente ci sono delle incongruenze in questa chiusura ma secondo me ci sono anche molte lacune nella gestione di questo sito, che non è un museo naturale ma una struttura architettonica imponente inserita in un contesto naturale il che comporta numerose attenzioni..."siamo in Italia" anche quando parliamo di posti non correttamente controllati di cui poi si discute di rischio solo dopo che qualcuno si è fatto male o peggio...quello che a me lascia sempre perplesso è il fatto che su Rocca d'Anfo si parli sempre di soldi ma mai di progetti reali, non ho mai sentito parlare di un referente scientifico...anni fa c'era stato a Idro un convegno internazionale sul recupero di rocche e castelli ma poi nulla...con questo non intendo minimizzare il lavoro dei volontari verso cui va tutto il rispetto e la stima.

ID11276 - 17/07/2011 13:02:30 - (delirio) - ...............

forse l'importante era spendere e farsi pubblicità per aprilrla?? poi vedendo che magari era anti-economica alla prima scusa la chiudiamo e speriamo di dimenticarcela...............

ID11280 - 17/07/2011 15:17:57 - (dibointheworld) - Voi chiacchierate...

...intanto è chiusa.

ID11297 - 17/07/2011 21:49:06 - (Aldo Vaglia) -

Vorrei ricordare ai lettori che la fornace di Idro che secondo G.Marchesi ha prodotto i mattoni per la Rocca e' nel frattempo crollata.

ID11298 - 17/07/2011 22:03:14 - (poda1976) - x gianchi 68 purtroppo ma non per molto siamo ancora in italia

e proprio cosi' a noi la voglia di andarcene da questo stato non viene solo a volte ma sempre.e' proprio cosi' vogliamo fare la lombardia indipendente tramite referendum di soli lombardi come previsto dal diritto internazionale ratificato dai trattati accettati anche dallo stato italianocon la lombardia indipendente la rocca di anfo sarebbe gia' stata riaperta senza problemi o forse ristrutturata prima.con i fondi che regaliamo a roma sai quante opere si potrebbero fare...per info http://www.facebook.com/profile.php?id=100002156982987scegli lombardia statoscegli il referendum per la tua sovranita' ed indipendenza e l la tua liberta'

ID11312 - 18/07/2011 09:47:12 - (seeron) - x poda1976

.......sempre il solito, simpatico Poda dell'Itis........fai ancora fantacalcio o fai fantapolitica adesso? ciao quasi cugino.....

ID11316 - 18/07/2011 10:39:04 - (max weber) - ... e chi è che parlava di turimo???

solo tre domande: quanta gente visita in un anno la rocca? quanto costa il restauro? quanto perderebbe in termini di entrate/costo di gestione? in sintesi: basta sprecare soldi pubblici!!!! Spendiamoli nel modo giusto e nei posti giusti, soprattutto quando si parla di cultura e siti culturali...altrimenti, altro che accise sulla benzina....

ID11319 - 18/07/2011 11:14:13 - (giovane) - x max weber

i soldi per la rocca sono spesi bene, basterebbe apprendere e conoscere la storia della rocca per capire quanto sia importante visitarla e non solo guardando l'introito economico che ne pu derivare. Tutti i soldi spesi per la cultura sono soldi spesi bene. Un paese ignorante un paese destinato a morire..

ID11330 - 18/07/2011 13:33:51 - (max weber) - x giovane

sfondi una porta aperta. Anche io penso che un paese ignorante è destinato a morire. Però voglio essere realista, visto che di cultura ci campo....quanti soldi vengono buttati via?! e ti chiedo: chi crede davvero nella rocca?? QUanti imprenditori valsabbini hanno devoluto fondi per il suo recupero?? quante raccolte di fondi sono state fatte dai privati cittadini che "ci tengono"?? la rocca è di tutti, quindi anche mia e tua... io ci ho lavorato sopra, l'ho studiata molto a fondo e penso sia un bel monumento, utile per chi studia la storia, bello da vedere ma non certo paragonabile a CatelThun o al Buonsogilio di Trento e nemmeno alla Rocca di Manerba o al Castello di Sirmione. Percui, rendiamola visitabile, per quanto possibile, ma non piangiamo sempre per avere soldi pubblici per farlo...no?! Pompei è 1000 volte meglio e più importante...spendiamoli lì i soldi

ID11357 - 19/07/2011 11:28:11 - (giovane) - mi spiace

ma non posso esser pienamente d'accordo con lei. E' vero che ci sono soldi spesi male per la riqualificazione di alcuni monumenti, vero anche che non possiamo chiedere soldi in continuazione in un momento di crisi, credo anche che altri soldi spesi per cose futili possano essere utilizzati per sistemare gli svariati monumenti in giro per l'Italia che stanno man mano scomparendo.Sono del parere che la Rocca d'Anfo sia di un valore storico, culturare maggiore della Rocca di Manerba, ma questa una mia semplice opionione.

ID11448 - 21/07/2011 10:37:40 - (max weber) - non ti dispiacere, ci mancherebbe

capisco la tua lotta idealistica, che ha delle ragioni. Ma io ho un mio parere e cioè che il turismo culturale è un effetto collaterale della gestione dei beni, e non può esserne il fine...altrimenti tutto diventa come l'egitto....il vero scopo è la conoscenza, tramandare la storia e crescere culturalmente...per questo considero che a volte, il danno, non è un danno, perchè la spesa per risolverlo non sarebbe giustificata dal valore culturale...non solo per questioni di turismo o economia....perchè guarda dove ci sta portando l'economia messa a sistema...

ID11635 - 25/07/2011 22:07:40 - (parcifes) - per me la rocca non decolla

Ho visito la rocca 2 volte, mi è piaciuta in parte e parlo da persona che ha passione per queste genere di cose, quindi affermo che la rocca di anfo non può "decollare" per i seguenti motivi:1) bacino turistico pressochè inesistente (turisti di passagio che sicuramente se ne sbattono di fermarsi e rallentare la loro marcia per due pietre), se fosse stata localizzata in altra zona ci sarebbe molta più gente che ci entrerebbe...2) c'è poco da vedere perchè era una "fortezzina" secondaria al di la che certi professori dicano che è stata importante, non è così documentatevi, ed inoltre è vuota non c'è nulla dentro vuota nel senso di affreschi, palazzi, architettura, c'è ben poco insomma3) E' mastodontica e non si può sistemarla tutta4) Concordo con il lavoro che stanno facendo i volontari di salvagurdare quello che c'è5)i, se si spende poi bisogna anche aver un ritorno, se poi non

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