07 Luglio 2011, 07.00
Idro Bagolino Anfo Lavenone Valsabbia
Punti di vista

Il Lago e il Referendum

di Aldo Vaglia

Senza accorgersi e nulla fare perché ciò avvenisse, il referendum sull’acqua ha consegnato il Lago ai cittadini.

 
La politica si è appropriata di un risultato che non ha contribuito ad ottenere e che ha digerito malvolentieri.
Se si esclude l’Italia del Valori, le posizioni di destra e di sinistra su acqua e nucleare erano simili, con solo qualche distinguo se si era al governo o all’opposizione.
Oggi la democrazia partecipativa ha definitivamente stabilito che l’acqua è “un bene comuneâ€, un diritto di tutti e va gestito pubblicamente.
 
Le due bufale che solo il privato è in grado di economizzare e che la Comunità Europea ci obbligava ad andare contro la risoluzione delle Nazioni Unite, (“L’acqua è una risorsa limitata e un bene pubblico fondamentale per la vita e la salute. Il diritto a disporre di acqua è indispensabile per condurre una vita dignitosa. È un prerequisito per altri diritti dell’uomoâ€) sono state smascherate.
 
In un intervento tenuto a Bagolino il 23 ottobre dello scorso anno l’economista di fama internazionale Marco Vitale si chiedeva: “se questa risoluzione che rappresenta un traguardo perseguito da anni con grande impegno da parte di milioni di persone è sempre stata osteggiata dalle grandi compagnie private, dai baroni dell’acqua con grande dispendio di energie una ragione ci dovrà pur essereâ€â€¦. “Se i Talebani del mercato, almeno quelli in buona fede, si ponessero la semplice domanda: se il riconoscimento di questo principio è così ovvio e pacifico perché i baroni dell’acqua l’hanno così a lungo e fortemente contrastato?†e prosegue “lo stato italiano è troppo debole e troppo corrotto per controllare e guidare in modo adeguato i potenti concessionari, è successo così con le grandi concessioni idroelettriche dove i concessionari sempre hanno fatto e fanno quello che vogliono in uno stile di puro Far Westâ€.
 
Il referendum da solo non potrà nulla contro la controriforma che metterà in atto la politica più deteriore, che è l’unica che, da questo stato di cose, trae vantaggi.
Se mancherà la vigilanza della popolazione tutto rientrerà nella logica delle leggine e delle furbate che svuoterà il contenuto teorico stabilito dalla volontà popolare.
 
Un bel segnale da parte delle amministrazioni, che si vuole dare consistenza a quanto la maggioranza dei cittadini ha decretato, potrebbe essere quello di trovarsi d’accordo sulle questioni da affrontare, smetterla di dividersi su particolari non essenziali e creare un’unione di paesi che agisca come un solo comune.
La consapevolezza che lago e fiume sono “un unicoâ€, non può privilegiare scelte a discapito di altre, così come la “vita†del lago e del fiume non sono assimilabili alle ragioni di sicurezza. La conciliabilità delle soluzioni deve trovare riscontro in ambito scientifico prima che politico.
 
Qui si giudicherà il vero interesse che le amministrazioni avranno di difendere una comunità “tuttaâ€.
L’unità darà anche la possibilità di sfruttare, in prima persona, le proprie fonti di ricchezza bay passando quella politica dei doppioni (Provincia e Regione) che sul territorio hanno principalmente l’interesse del voto e che considerano le priorità in funzione di esso. La Comunità Montana, se non occupata in questioni più teoriche, può giocare un ruolo di coordinamento.
 
Ma una grande forza che comprenda i Sindaci (del lago e del fiume) e le Organizzazioni Rappresentative, che su questi temi si sono battute, dà la maggior garanzia di democraticità per la  gestione delle acque “bene comuneâ€. 
 
 


Commenti:
ID11066 - 07/07/2011 10:42:00 - (Baldo degli ubaldi) - pia illusione

Povero lago lasciato nelle mani di chi non lo ha mai rispettato se non di facciata.

ID11068 - 07/07/2011 13:31:38 - (roberto74) - concordo

in pieno con Baldo....il referendum ha sancito che l'acqua resta pubblica....bene....staremo a vedere il lago da qui a pochi anni se continuano a gestirlo così....non si riesce a rilanciare il turismo se non a parole, chissà una gestione impegnativa come quella del lago....

ID11084 - 07/07/2011 19:09:05 - (Giacomino) - Sottoscrivo

l'articolo di Vaglia. Ma per quanto riguarda il fantomatico rilancio del turismo, credo che sarà ancora più improbabile se si continua a non impegnarsi per una viabilità appena decente o peggio, ad osteggiarla. Chi ha orecchi .........................

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