Fin che la rurale va...

I soci della Cassa rurale Valsabbia Giudicarie Paganella, banca di credito cooperativo che sviluppa la propria operatività su un territorio che si estende dall'altopiano della Paganella, attraverso la Valli Giudicarie, fino ad includere la zona del lago d'Idro e della "Conca d'Oro" in Valsabbia, sono intervenuti in massa (oltre il 36% degli aventi diritto) lo scorso venerdì all’assemblea riunita negli ampi spazi del Centro Polivalente di Darzo e in videoconferenza presso il Palacongressi di Andalo, per l’approvazione del bilancio annuale.

La stesura del documento è stata impostata, per la prima volta, sulla base dei principi contabili internazionali IFRS (International Financial Reporting Standards) e IAS (International Accounting Standards) emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB). Tali disposizioni hanno consentito ai soci di comprendere in modo prospettico la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della cassa.

I numeri illustrati dal Presidente Beltrami, dal Vicepresidente Contrini, coadiuvati dai due Direttori Donati e Margonari evidenziano che la raccolta diretta del risparmio da clientela a fine 2006 aveva raggiunto quota 495,9 milioni di euro (+ 9,3% rispetto all’anno precedente), mentre il totale della raccolta indiretta ed il totale degli impieghi assommavano rispettivamente a 113,2 milioni (+ 3,7%) e a 479,2 milioni (+ 16%).
Il rapporto fra impieghi e depositi, che rappresenta la percentuale dei prestiti effettuati rispetto alla raccolta, si è assestato al 96,63%, con un incremento di 5,62 punti percentuali rispetto al 2005.

La Cassa rurale Valsabbia Giudicarie Paganella ha chiuso l’esercizio 2006 con un utile di 5.435.142 euro, un incremento del 134,7% se confrontato con li dato del precedente esercizio. Un risultato di rilievo che, a distanza di quattro anni dalla fusione della Cassa rurale di Darzo e Lodrone con quella Giudicarie Paganella, dà ragione ai fautori dell’aggregazione.
L’assemblea ha approvato di destinare l’utile alle riserve disponibili (5,122 milioni), ai fondi per lo sviluppo della cooperazione ( 163.054 euro) e ai fini di beneficenza (150.000 euro).

La cassa trentina persegue infatti anche finalità sociali, culturali e ricreative, tanto che nel 2006 ha sostenuto i progetti e le attività di 350 associazioni di volontariato attraverso l’erogazione di 335.926 euro sotto forma di contributi liberali.
Nei prossimi mesi la Cassa consoliderà la propria presenza in terra bresciana con l’apertura di una nuova filiale a Vobarno, che si affiancherà ai diciassette sportelli esistenti.

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Vedi anche