Un incontro di Coldiretti ha fatto il punto sulla produzione ortofrutticola nel bresciano per stimolare il consumo di frutta e verdura italiana e di stagione.
Una serata all’insegna del sano pragmatismo che tanto piace ai bresciani. Tre ore dedicate all’inquadramento degli scenari ortofrutticoli in un mondo globalizzato, rimarcando quali siano i punti di debolezza e quali debbano invece essere i punti di forza delle realtà produttive italiane sui quali puntare ragionando in modo trasparente su quanto rimane ancora da fare - anche se molto è già stato fatto - per restituire reddito alle nostre imprese. Un’ulteriore occasione per rilanciare (ove ce ne fosse bisogno) il progetto Coldiretti per una Filiera tutta Agricola e tutta Italiana, che trova la sua massima declinazione ed esaltazione parlando di ortaggi e frutta fresca. Questo, in sintesi, il risultato dell’apprezzato e partecipato incontro dello scorso venerdì 6 maggio, organizzato da Coldiretti Brescia con i soci ortofrutticoltori e che ha visto protagonisti il direttore Dr. Mauro Donda e il capo servizio tecnico-economico della confederazione, il Dr. Lorenzo Bazzana.
Nelle premesse il direttore Donda ha presentato e contestualizzato lo scenario produttivo provinciale, nel quale Brescia non primeggia certo per quantità, ma che vede comunque la nostra città ai vertici per la varietà delle produzioni e per la qualità delle stesse. In parole povere, l’agricoltura bresciana non è solo zootecnia.
Tanti e interessanti i temi affrontati da Lorenzo Bazzana, che ha approfondito la situazione generale del comparto, le questioni normative di maggior interesse e le opportunità del progetto Coldiretti. A carattere generale preoccupano, e non poco, taluni accordi al livello mondiale che vedono spesso l’ortofrutta come semplice merce di scambio a vantaggio di altre produzioni, quasi sempre non agricole. Ad esempio la vicenda del pomodoro proveniente dal Marocco, o ancora le trattative a livello di Mercosur che rischiano di penalizzare fortemente l’agricoltura UE in genere. E sono giusto alcuni dei motivi che hanno portato al recente incontro ortofrutticolo Italia-Francia-Spagna, con l’obiettivo di individuare punti comuni su cui concentrare iniziative per la difesa delle produzioni ortofrutticole.
L’analisi del mercato italiano ha messo in evidenza una bilancia import – export in miglioramento rispetto agli ultimi anni: secondo i dati ISTAT 2010 il mercaato ha registrato un +18% in quantità e un + 25% in valore rispetto al 2009 per quanto riguarda l’export, mentre l’import ha segnato un – 3% in quantità e solo un + 6% in valore, determinando per la bilancia commerciale del nostro paese una positività di oltre 1.200 milioni di euro.
Ma l’attenta analisi dei consumi e della dinamica tendenziale delle quantità acquistate (correlate all’andamento dei prezzi) ha evidenziato un preoccupante trend dei consumi nazionali in diminuzione, che rilancia ancor più la valenza e l’importanza del progetto “Frutta nelle scuole”, per stimolare il consumo di ortofrutta partendo dalle giovani generazioni. Ed in questo senso diventa fondamentale il ruolo svolto dai mercati di Campagna Amica, ormai oltre 700 in tutto il Pese: si tratta di momenti fondamentali per accorciare la filiera e restituire reddito alle imprese interessate, ma devono diventare al contempo imperdibile occasione per riscoprire il contatto con il consumatore, per fornire tutti gli elementi e le informazioni necessari a scelta consapevole, per risvegliare nel consumatore le papille gustative troppo spesso “anestetizzate” da gusti omologati, riportandolo a consumare frutta e verdura fresca, buona, italiana, di stagione e al giusto grado di maturazione.
Per poter arrivare a dire che le generazioni, giovani e meno giovani, il primo frutto o il primo ortaggio lo mangiano perché fa bene, il secondo, e il terzo, perché piace ed è buono!
fonte Comunicato stampa Coldiretti Brescia
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