Alone senza acqua è rifornito dalle autobotti

Non è necessario essere degli indovini per prevedere che il disagio che si sta verificando già da molti giorni nel Savallese interesserà presto molte altre zone della provincia. Parliamo della carenza idrica, che in quel di Casto, e in particolare nella frazione Alone, ha già assunto i caratteri dell’emergenza.

I cambiamenti climatici, e in particolare l’aumento globale delle temperature, sono sotto gli occhi di tutti. L’inverno non ha concesso nevicate sui rilievi, e la primavera non è forse mai stata così avara di precipitazioni. Due elementi che hanno fatto precipitare la situazione: già in questi giorni la mancanza d’acqua dovuta al prosciugamento delle fonti e delle falde si sta facendo sentire dovunque.

E ad Alone di Casto il problema ha ormai contorni drammatici; tanto da costringere Valgas spa (la società comprensoriale che da inizio anno ha preso in carico la gestione degli acquedotti valsabbini per conto dell’Asm) a ricorrere alla sempre più frequente fornitura d’acqua attraverso le autobotti che, risaliti i circa quattro chilometri di strada che dal capoluogo salgono alla frazione, riforniscono i residenti.

Nel frattempo, il Comune è corso ai ripari per scongiurare ogni possibile spreco. «Viste le attuali condizioni di emergenza - recita l’ordinanza emessa nei giorni scorsi dal sindaco Simona Freddi - che si aggraveranno inevitabilmente col sopraggiungere della stagione estiva fino a portare a situazioni di carenza locale del rifornimento idrico, ordino alla cittadinanza di adottare tutte le misure preventive necessarie per contenere i consumi idrici, e per evitare il diffuso uso improprio dell’acqua».

Il problema della carenza, che investe tutta la Valsabbia, ha nel Savallese contorni precisi e gravi: la riduzione verificata della falda supera il 50% della capacità normale. «Se tutti i nostri bacini hanno problemi - aggiunge il vicesindaco Francesco Franzoni, che in questi giorni ha verificato gli impianti insieme ai tecnici Valgas per verificare la situazione -, ad Alone ormai ogni due o tre giorni le autobotti devono consegnare rifornimenti ai circa 150 abitanti».

In tutto il resto del paese, invece, siamo per ora al regime di razionalizzazione. «Si vieta pertanto - dice ancora l’ordinanza - su tutto il territorio comunale l’uso dell’acqua dell’acquedotto pubblico per usi non domestici, quali lavare l’auto o innaffiare orti o giardini, o per altri impieghi diversi dall’uso alimentare o dalle attività di cucina e igieniche».
Il divieto introdotto dal Comune, fino a una eventuale revoca dell’ordinanza, vale per tutto l’arco delle 24 ore.

Intanto, però, Alone non ne può più dalla sete. «Per ora si ricorre alle autobotti. Ma poi sarà necessario intervenire in modo concreto per porre rimedio all’emergenza, in attesa, si spera, che presto piova a sufficienza per ridare l’acqua al canale del Merlo e ai cittadini».
Insomma, in questa primavera siccitosa la frazione, già «in disparte» per la collocazione geografica, si sente ancora più isolata.

Di Massimo Pasinetti
Da bresciaoggi

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